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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2179 del 23 giugno 1997
«In tema di concorso di persona nel reato, con riferimento all'aggravante di cui all'art. 112 cpv. c.p. (essersi il colpevole avvalso di persona non imputabile o non punibile), deve ritenersi che, nell'ipotesi in cui la persona, non imputabile è...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5500 del 9 gennaio 2009
«In tema di misure di sicurezza, in presenza di una causa di estinzione della pena è preclusa l'applicazione delle misure personali in quanto le stesse - salva l'ipotesi di cui all'art. 205, comma secondo n. 3, cod. pen. - conseguono ad una...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3100 del 27 marzo 1996
«Commette il reato di sfruttamento ed esercizio della prostituzione, aggravato dalla qualifica di pubblico ufficiale, e non il reato di omessa denuncia ex art. 361 c.p. l'agente della Polizia di Stato che eserciti il meretricio in una casa di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 313 del 11 aprile 1984
«Nel caso di procedimento penale per usurpazione di titoli, di cui all'art. 498 c.p., qualora attraverso inserzioni su di un giornale, si sia mascherato l'esercizio della prostituzione, annunciando di esercitare l'attività di massaggiatrice e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40270 del 7 ottobre 2015
«È configurabile la causa di giustificazione dello stato di necessità (art. 54 cod. pen.) nei confronti di soggetto straniero, ridotto in condizione di schiavitù e obbligato a prostituirsi, il quale sia costretto a commettere il reato di atti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23286 del 19 maggio 2004
«Non può essere invocata l'esimente dello stato di necessità per il reato di favoreggiamento della prostituzione da parte di colui il quale abbia posto in essere la condotta criminosa adducendo di esservi stato costretto dalla mancanza di lavoro e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1209 del 11 gennaio 2008
«In tema di favoreggiamento della prostituzione, deve escludersi l'attenuante del contributo di minima importanza nella condotta fiancheggiatrice consistente nel trasporto abituale della prostituta sul luogo di svolgimento delle prestazioni...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 9032 del 25 febbraio 2013
«In tema di sfruttamento della prostituzione solo la porzione di denaro consegnata allo sfruttatore o al favoreggiatore è confiscabile obbligatoriamente quale prezzo del reato con la sentenza di condanna o di patteggiamento, mentre devono essere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 661 del 7 aprile 2000
«La confisca è obbligatoria quando il danaro costituisce il «prezzo» del reato, da intendersi quale compenso dato per indurre taluno a commettere il reato. Diversamente, il provento dell'attività criminosa costituisce profitto del reato e pertanto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5542 del 12 maggio 1998
«In tema di confisca di immobili serviti a commettere il reato di sfruttamento della prostituzione occorre che la cosa non appartenga a persona estranea al reato, da intendersi in senso ampio, cioè comprensivo dei diritti reali di garanzia e non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8677 del 27 settembre 1997
«In tema di confisca di immobili serviti a commettere il reato di sfruttamento della prostituzione, deve essere ritenuta incensurabile la sentenza che l'abbia disposta sulla base di congrua motivazione circa il pericolo che l'ulteriore...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1550 del 10 maggio 1997
«Il soggetto nei cui confronti sia stata disposta l'applicazione di pena concordata per il reato di sfruttamento della prostituzione non ha titolo ad ottenere la restituzione delle somme sequestrate ed acquisite in virtù di tale attività criminosa:...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 147 del 3 marzo 1997
«In caso di patteggiamento per il reato di sfruttamento della prostituzione, le somme sequestrate, provento dell'attività di sfruttamento, non sono confiscabili. Le somme infatti non costituiscono il prezzo del reato, per il quale la confisca...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1257 del 6 ottobre 1995
«In tema di sfruttamento della prostituzione solo la porzione di denaro che viene consegnato allo sfruttatore e che allo stesso appartiene, rientra nello schema della previsione della misura di sicurezza della confisca del «prezzo» o del «provento»...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45514 del 5 dicembre 2007
«Ai fini del riconoscimento della circostanza attenuante della provocazione, non integra il fatto ingiusto altrui richiesto dall'art. 62 n. 2 c.p. la mancata corresponsione del compenso pattuito per una prestazione carnale, in considerazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7005 del 14 luglio 1993
«Nel caso in cui l'imputato invochi la concessione della circostanza attenuante della provocazione ed alleghi il fatto ingiusto collegato all'evento, è a carico del giudice stabilire se sussista un nesso tra fatto ingiusto e condotta offensiva...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42155 del 16 novembre 2011
«Integra il reato di diffamazione a mezzo stampa la condotta del giornalista che nell'articolo a propria firma modifichi in senso peggiorativo il contenuto dell'accusa contestata - consistente nell'aver compiuto atti sessuali a pagamento con una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10337 del 13 marzo 2001
«Non esula dai limiti del legittimo esercizio del diritto di cronaca, e non può quindi dar luogo a giudizio di responsabilità per il reato di diffamazione, la condotta di un giornalista il quale, in un articolo di cronaca, abbia definito come...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3900 del 26 aprile 1993
«In tema di diffamazione, non è necessario che la persona cui l'offesa è diretta sia nominativamente designata, essendo sufficiente che essa sia indicata in modo tale da poter essere individuata in maniera inequivoca. (Fattispecie nella quale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12574 del 18 marzo 2013
«Risponde del delitto di riduzione o mantenimento in schiavitù colui che sfrutta la prostituzione della persona offesa eccedendo il normale rapporto di meretricio. (Fattispecie in cui la Suprema Corte ha ritenuto sussistente il reato in relazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4012 del 1 febbraio 2006
«La previsione di cui all'art. 600 c.p. (riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù) configura un delitto a fattispecie plurima, integrato alternativamente dalla condotta di chi esercita su una persona poteri corrispondenti a quelli...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21019 del 5 maggio 2004
«La nozione di «condizione analoga alla schiavitù» contenuta nella previgente disposizione di cui all'art. 600 c.p., richiama la particolare situazione di fatto di una persona, che venga ridotta in una condizione simile a quella di una res...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 26636 del 12 luglio 2002
«È ammissibile il concorso formale tra i reati di riduzione in schiavitù (art. 600 c.p.) e di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione (artt. 3 e 4 legge n. 75 del 1958), nel caso in cui una cittadina straniera sia costretta,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 32322 del 5 febbraio 2015
«Il reato di riduzione in schiavitù, in caso di contestazione dell'aggravante di cui all'art. 602-ter, comma primo, lett.b), cod. pen., assorbe quello di cui all'art. 3, comma primo, n. 8, legge n. 75 del 1958, quando i fatti siano diretti allo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19539 del 12 maggio 2015
«In tema di prostituzione minorile, le condotte di induzione, favoreggiamento o sfruttamento possono concorrere tra loro, in quanto l'art. 600 bis, comma primo, c.p. - anche dopo le modifiche introdotte nell'art. 600 bis c.p. dalla L. n. 172 del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5927 del 10 febbraio 2015
«Integra il reato di induzione alla prostituzione minorile di cui all'art. 600 bis, comma primo, c.p., la condotta di chi determina, persuade o convince il soggetto passivo a concedere il proprio corpo per pratiche sessuali da tenersi anche con un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4235 del 4 febbraio 2011
«Integra il reato di induzione alla prostituzione minorile (art. 600 bis, comma primo, c.p.) qualsiasi condotta idonea ad influire sul processo volitivo della vittima, determinandola a compiere atti sessuali, sia con il reo che con altri, in cambio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 43414 del 7 dicembre 2010
«Nel reato di prostituzione minorile, le condotte di induzione, di favoreggiamento o di sfruttamento, giacché contemplate in un unico contesto, non danno luogo a più fattispecie di reato, rappresentando, invece, modalità diverse di commissione di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21335 del 4 giugno 2010
«Il delitto di sfruttamento della prostituzione minorile (art. 600-bis, comma primo, c.p.), che richiede la consapevole partecipazione, anche occasionale, ai guadagni che il minore si procura con il commercio del proprio corpo, non è un reato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18315 del 14 maggio 2010
«Il reato di induzione alla prostituzione minorile è configurabile anche nel caso in cui il minore sia un soggetto non iniziato né dedito alla vendita del proprio corpo, in quanto è sufficiente che l'agente ponga in essere una condotta idonea a...»