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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16729 del 24 aprile 2001
«La speciale causa di non punibilità della «ritorsione» prevista dall'art. 599, comma 1, c.p., per il reato di ingiuria non trova applicazione per quello concorrente di molestie con il mezzo del telefono, commesso nel medesimo contesto, stante la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2550 del 22 febbraio 1990
«Integra la fattispecie obiettiva delle molestie (art. 660 c.p.) e non quella delle ingiurie (art. 594 c.p.) il seguire petulantemente con automobili un gruppo di ragazze, richiamare la loro attenzione con suoni volgari, rasentarle pericolosamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26303 del 10 giugno 2004
«Non è configurabile il reato di molestia o disturbo alle persone di cui all'art. 660 c.p. allorché vi sia reciprocità o ritorsione delle molestie, in quanto in tal caso non ricorre la condotta tipica descritta dalla norma, e cioè la sua...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7044 del 12 giugno 1998
«Posto che per «petulanza», ai fini della configurabilità del reato di molestie di cui all'art. 660 c.p., non può che intendersi un atteggiamento di insistenza eccessiva e perciò fastidiosa, di arrogante invadenza e di intromissione continua e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5148 del 14 ottobre 1997
«È legittimo il sequestro preventivo di una utenza telefonica, della quale risulti l'utilizzazione continuativa ed esclusiva al fine di commettere il reato di molestie.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1764 del 17 gennaio 2012
«Integra la contravvenzione di cui all'art. 678 c.p. l'abusiva detenzione e cessione di giocattoli pirici capaci solo di arrecare molestie.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5263 del 30 aprile 1988
«L'abusiva detenzione e cessione di giocattoli pirici capaci solo di arrecare molestie, con esclusione di qualsiasi potenzialità lesiva, non integra l'ipotesi delittuosa prevista dall'art. 2 L. 2 ottobre 1967, n. 895, come sostituito dall'art. 10...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19248 del 20 maggio 2005
«La diminuente del vizio parziale di mente è compatibile con una maggiore intensità del dolo, che può giustificare il diniego delle attenuanti generiche in considerazione delle gravi modalità della condotta criminosa. (Nel caso di specie, la Corte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27564 del 31 dicembre 2014
«La "actio negatoria servitutis" può essere diretta sia all'accertamento dell'inesistenza di diritti vantati da terzi sia alla cessazione disturbative o molestie e, in tale ultima ipotesi, ove la turbativa o la molestia sia attuata mediante la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26985 del 2 dicembre 2013
«In tema di tutela possessoria, perché sussista la violenza dello spoglio non è necessario che questo sia stato compiuto con forza fisica o con armi, essendo invece sufficiente che sia avvenuto senza o contro la volontà effettiva, o anche solo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 48483 del 16 dicembre 2004
«In tema di oblazione speciale ai sensi dell'art. 162 bis c.p., qualora siano state contestate più violazioni in continuazione, il limite massimo dell'ammenda al quale far riferimento per il calcolo della somma dovuta a titolo di oblazione (pari...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2475 del 17 gennaio 2008
«È configurabile il reato di cui all'art. 674 c.p. (emissione di gas, vapori o fumi atti ad offendere o molestare le persone) in presenza di «molestie olfattive» promananti da impianto munito di autorizzazione per le emissioni in atmosfera, in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38936 del 24 ottobre 2005
«La contravvenzione di cui all'art. 674 c.p. è integrabile indipendentemente dal superamento dei valori limite di emissione eventualmente stabiliti dalla legge, in quanto anche un'attività produttiva di carattere industriale autorizzata può...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6598 del 3 giugno 1994
«Ai fini della sussistenza del reato di cui all'art. 674 c.p. (getto pericoloso di cose) non è richiesta la prova di un concreto pericolo per la salute delle persone in quanto tale norma fa riferimento al concetto più attenuato di «molestia».»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36905 del 14 settembre 2015
«È configurabile il reato di getto pericoloso di cose in caso di produzione di "molestie olfattive" mediante un impianto munito di autorizzazione per le emissioni in atmosfera, in quanto non esiste una normativa statale che prevede disposizioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3919 del 28 aprile 1997
«La previsione normativa della seconda ipotesi dell'art. 674 c.p. — nel punire determinati comportamenti molesti (emissioni di gas, di vapori o di fumo) al di fuori dei casi consentiti dalla legge — tende ad operare un bilanciamento di opposti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7614 del 2 luglio 1992
«Ai fini della configurabilità della seconda ipotesi della contravvenzione prevista dall'art. 674 c.p.p., anche la regolare autorizzazione amministrativa dell'attività non è da sola sufficiente per escludere il reato quando dall'esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8651 del 23 settembre 1993
«In tema di concussione la promessa dell'utilità può mancare di precisi contorni (perché, ad esempio, il pubblico ufficiale non ha precisato la propria richiesta o il privato non ha una chiara visione delle proprie attuali disponibilità); ciò che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44761 del 20 novembre 2003
«Sussiste il delitto di concussione allorquando la vittima, pur versando in una situazione di illeceità e pur fruendo di qualche vantaggio dall'accettazione della pretesa del pubblico ufficiale, è costretta a sottostare all'illegittima richiesta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5448 del 13 febbraio 2006
«In tema di circostanze aggravanti comuni, per motivo abietto si intende quello turpe, ignobile, che rivela nell'agente un grado tale di perversità da destare un profondo senso di ripugnanza in ogni persona di media moralità, nonché quello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10393 del 3 dicembre 1996
«Ai fini della sussistenza del reato contravvenzionale di cui all'art. 660 c.p. - molestia o disturbo alle persone - deve considerarsi petulante l'atteggiamento di chi insista nell'interferire inopportunamente nell'altrui sfera di libertà, anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 512 del 25 gennaio 1997
«Il reato di molestie telefoniche commesso assillando la parte lesa con ossessivi riferimenti alle abitudini sessuali di questa non è escluso dal fatto che l'interlocutore (nel caso di specie una donna) assuma con il molestatore, al fine di...»
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Cassazione civile, Sez. VI, ordinanza n. 31382 del 5 dicembre 2018
«La "actio negatoria servitutis" ha come essenziale presupposto la sussistenza di altrui pretese sul bene immobile, non potendo essere esercitata in presenza di turbative o molestie che non si sostanzino in una pretesa di diritto sulla cosa. Ne...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8581 del 20 ottobre 1994
«... Ne consegue che allorché lo spogliato o chi abbia subito molestie invochi erroneamente, per l'esecuzione dell'ordine di reintegra o di manutenzione, l'art. 612 c.p.c., spetta al giudice l'esatta qualificazione giuridica dell'azione proposta e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2096 del 24 febbraio 2000
«Nel procedimento possessorio non è configurabile alcun litisconsorzio necessario tra gli autori dello spoglio o delle molestie, essendo ciascuno chiamato a rispondere del proprio comportamento illecito, senza che l'unicità dello spoglio possa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5049 del 18 aprile 2000
«Le molestie sessuali sul luogo di lavoro, incidendo sulla salute e la serenità (anche professionale) del lavoratore, comportano l'obbligo di tutela a carico del datore di lavoro ai sensi dell'art. 2087 c.c.; deve ritenersi pertanto legittimo il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23447 del 4 novembre 2014
«In tema di locazione immobiliare, le immissioni derivanti da immobili vicini non sono idonee ad integrare vizio della cosa locata, agli effetti dell'art. 1578 cod. civ., in quanto non attengono all'intrinseca struttura della cosa medesima né alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25219 del 15 dicembre 2015
«Costituiscono molestie di diritto, per le quali il locatore è tenuto a garantire il conduttore ai sensi dell'art. 1585, comma 1, c.c., le pretese di terzi che accampino diritti contrastanti con quelli del conduttore, contestando il potere di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9862 del 17 settembre 1987
«L'oggetto giuridico del reato previsto dall'art. 659 c.p. è, oltre alla pubblica tranquillità la quiete privata da ricomprendere anch'essa nel concetto di ordine pubblico. Conseguentemente il ridotto ambito delle molestie non esclude la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2480 del 27 giugno 2000
«In tema di violenza privata, l'elemento oggettivo del reato di cui all'art. 610 c.p. è costituito da una violenza o da una minaccia che abbiano l'effetto di costringere taluno a fare, tollerare od omettere una determinata cosa. L'azione o...»