(massima n. 2)
In tema di concussione, la circostanza che l'atto, oggetto del mercimonio, del pubblico ufficiale sia illegittimo e contrario ai doveri di ufficio non comporta automaticamente la degradazione del titolo del reato in corruzione, neppure quando il soggetto passivo versi già in illecito e sia consapevole dell'illegittimità dell'atto, ben potendo verificarsi il caso che si mantenga inalterata la posizione di preminenza prevaricatrice del pubblico ufficiale sull'intimorita volizione della vittima.