-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3654 del 13 aprile 1987
«Pertanto, nel caso di contratto preliminare, ove sia convenuto che la stipulazione della vendita definitiva debba seguire entro un certo termine e sia inadempiente il promissario acquirente, gli effetti dell'inadempimento ricadono sul medesimo,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7079 del 28 luglio 1994
«Il principio secondo cui l'obbligazione risarcitoria configura debito di valore — con la conseguenza che il giudice deve tener conto, anche di ufficio, della svalutazione monetaria verificatasi fino alla data della relativa decisione, in quanto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1956 del 30 gennaio 2007
«In tema di responsabilità contrattuale, la prevedibilità del danno risarcibile deve essere valutata con riferimento non al momento in cui è sorto il rapporto obbligatorio ma a quello in cui il debitore, dovendo dare esecuzione alla prestazione e,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2194 del 28 maggio 1977
«In tema di inadempimento contrattuale, affinché il debitore possa invocare una riduzione del proprio obbligo risarcitorio, per concorso di colpa del creditore, ai sensi dell'art. 1227 primo comma c.c., è necessario che il creditore medesimo sia...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 231 del 24 gennaio 1973
«La responsabilità del debitore che nell'adempimento dell'obbligazione si avvale dell'opera di terzi, prevista dall'art. 1228 c.c., ricorre tanto nell'ipotesi che detti terzi siano dipendenti legati con vincolo di subordinazione all'azienda di lui,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7987 del 7 agosto 1990
«Nei contratti con prestazioni corrispettive, il contraente che abbia adempiuto la propria prestazione non è tenuto, nel caso di inadempimento totale o parziale dell'altro contraente, a svolgere attività per conseguire aliunde la...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2921 del 14 marzo 1995
«In tale configurazione, sia che l'atto remissorio si inserisca in una trattativa in corso, sia che attenga, come componente, ad un contratto concluso, nulla preclude al remittente di condizionare sospensivamente l'efficacia estintiva del rapporto...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13208 del 31 maggio 2010
«In tema di contratti, il principio della buona fede oggettiva, cioè della reciproca lealtà di condotta, deve presiedere all'esecuzione del contratto, così come alla sua formazione ed alla sua interpretazione e, in definitiva, accompagnarlo in ogni...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9304 del 9 novembre 1994
«La sopravvenuta impossibilità che, ai sensi dell'art. 1256 c.c., estingue l'obbligazione, è quella che concerne direttamente la prestazione e non quella che pregiudica le possibilità della sua utilizzazione da parte del creditore. (Nella specie,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7580 del 22 dicembre 1983
«La sopravvenuta impossibilità della prestazione, se non è imputabile al debitore, determina l'estinzione dell'obbligazione, mentre, se è imputabile al debitore, determina la conversione dell'obbligazione di adempimento in quella di risarcimento...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3099 del 17 marzo 1995
«L'art. 1335 c.c., nel collegare la presunzione di conoscenza delle dichiarazioni recettizie al fatto che esse giungano all'indirizzo del destinatario, non detta alcuna disciplina circa il mezzo di trasmissione, sicché — non essendo necessario che...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2691 del 8 ottobre 1974
«Questa, infatti, può autorizzare la cessione quando, con potere discrezionale, riconosca che nessun nocumento stia per derivarne all'andamento dell'opera e che la cessione non pregiudichi la regolare esecuzione del contratto e non alteri le...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26863 del 10 novembre 2008
«Pertanto, là dove tale contratto dovesse assumere la natura di un rapporto ad esecuzione continuata o periodica, il diritto di recesso previsto in via generale dall'art. 1373 c.c. per tutti i rapporti di durata spetta all'espromittente, e non...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12691 del 19 maggio 2008
«Il regresso tra assicuratori che con indipendenti contratti abbiano coperto il medesimo rischio, previsto dall'art. 1910, terzo comma, c.c., costituisce un diritto autonomo, scaturente dal pagamento dell'indennizzo. È da tale momento, pertanto,...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11656 del 12 maggio 2008
«Ai fini della qualificazione in termini di «contratto di vendita di cosa futura» della vendita di immobile da costruire su fondo di proprietà del cedente, il quale si assume la realizzazione dell'opera a proprio rischio e con la propria...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7520 del 9 aprile 1983
«L'accertamento dell'esistenza di un siffatto collegamento negoziale, della sua natura ed entità e delle sue modalità e conseguenze, attenendo all'interpretazione della volontà delle parti, rientra nei compiti esclusivi del giudice del merito, il...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23949 del 22 settembre 2008
«Il principio secondo cui, ai fini della configurabilità di un definitivo vincolo contrattuale, è necessario che tra le parti sia raggiunta l'intesa su tutti gli elementi dell'accordo non potendosene ravvisare pertanto la sussistenza laddove,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 910 del 18 gennaio 2005
«Peraltro, anche in presenza del completo ordinamento di un determinato assetto negoziale può risultare integrato un atto meramente preparatorio di un futuro contratto, come tale non vincolante tra le parti, in difetto dell'attuale effettiva...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2423 del 18 giugno 1975
«La figura negoziale della «minuta» di contratto ricorre allorquando, pur essendosi raggiunto l'accordo sugli elementi essenziali, occorre tuttavia definire elementi accessori o integrativi, senza i quali l'esecuzione non sarebbe attuabile.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3300 del 13 ottobre 1975
«Requisito essenziale del contratto è la causa (art. 1325 c.c.), la quale si identifica nella funzione economico-sociale che esso obiettivamente persegue e che il diritto riconosce rilevante ai suoi fini. Tale requisito inerisce unitariamente al...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3083 del 24 marzo 1998
«La presupposizione, così intesa, assume rilevanza, determinando l'invalidità o la risoluzione del contratto, quando la situazione presupposta, passata o presente, in effetti non sia mai esistita e, comunque, non esista al momento della conclusione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5460 del 13 maggio 1993
«La presupposizione postula che una situazione di fatto considerata, ma non espressamente enunciata dalle parti in sede di stipulazione del contratto, venga successivamente mutata dal sopravvenire di circostanze non imputabili alle parti stesse, in...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4554 del 31 ottobre 1989
«La risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta — ai sensi dell'art. 1467 c.c. — non può essere fatta valere dalla parte che, con il suo inadempimento, abbia ritardato la esecuzione del contratto, rendendo necessario il ricorso...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5168 del 22 settembre 1981
«Quando sia accertato che i contraenti sono addivenuti alla conclusione di un contratto sulla base di una presupposizione comune ad entrambe le parti (c.d. condizione non sviluppata o inespressa), il negozio fondato sulla presupposizione può essere...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17890 del 4 settembre 2004
«La nullità della stipula di un contratto con la P.A. dovuta a vizi formali non è sanabile per facta concludentia attraverso l'esecuzione delle obbligazioni scaturenti dal contratto stesso, occorrendo, per converso, la formale rinnovazione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3854 del 27 giugno 1985
«L'obiettiva difformità fra proposta ed accettazione in ordine ad un elemento essenziale di una compravendita, quale il prezzo della cosa venduta, comporta che il contratto non possa considerarsi venuto a giuridica esistenza, senza che in detta...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16446 del 15 luglio 2009
«In tema di competenza per territorio, con riferimento alla disciplina dell'art. 1327 c.c. (secondo cui il contratto è concluso dove e quando ha avuto inizio l'esecuzione senza la preventiva accettazione della proposta), il "forum contractus", che...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4634 del 28 febbraio 2007
«Il requisito della forma scritta richiesto, per la clausola di proroga della giurisdizione in favore di uno degli Stati aderenti, dall'art. 23 del regolamento CEE n. 44 del 2001, è da ritenersi rispettato - sulla scorta dei criteri ermeneutici...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5139 del 9 giugno 1997
«La conclusione del contratto nel luogo e nel tempo in cui ha avuto inizio l'esecuzione da parte del destinatario della proposta si verifica solo nelle ipotesi tassative di cui all'art. 1327 c.c. Tuttavia, quando, non vertendosi in una di dette...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1032 del 2 febbraio 1991
«La conclusione del contratto — ai sensi dell'art. 1327, primo comma, c.c. — nel tempo e nel luogo in cui ha avuto inizio l'esecuzione senza la preventiva risposta dell'accettante presuppone non solo la sussistenza di una delle ipotesi...»