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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5901 del 23 dicembre 1996
«La norma contenuta nell'ultima parte dell'art. 297, comma terzo, c.p.p., secondo la quale «la disposizione non si applica relativamente alle ordinanze per fatti non desumibili dagli atti prima del rinvio a giudizio disposto per il fatto con il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3631 del 16 settembre 1994
«Il conflitto (negativo) insorto tra il giudice delle indagini preliminari, che abbia già emesso il decreto che dispone il giudizio ma sia ancora nel possesso degli atti (per gli adempimenti successivi), e il giudice del dibattimento, che non abbia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2621 del 21 luglio 1992
«È legittimo il provvedimento con il quale la corte d'appello, pronunciando decreto che dispone il giudizio in riforma di sentenza di non luogo a procedere del giudice dell'udienza preliminare, ripristini contestualmente la custodia cautelare in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34119 del 18 settembre 2001
«La disposizione dell'art. 303, comma 1, lett. b), n. 3-bis, introdotta dall'art. 2, comma 1, D.L. 24 novembre 2000 n. 341, convertito in legge 19 gennaio 2001, n. 4, che prevede, per alcune categorie di reati, un aumento fino a sei mesi dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34786 del 8 settembre 2008
«I termini di durata della custodia cautelare, stabiliti per la fase che inizia con l'esecuzione della misura cautelare e che si conclude con il provvedimento che dispone il giudizio, non decorrono nuovamente nel caso in cui nella fase del giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 465 del 21 marzo 1995
«Ne consegue che, verificandosi la regressione del procedimento alla fase delle indagini preliminari in conseguenza della declaratoria di nullità del decreto che dispone il giudizio, i termini di durata della custodia cautelare relativi alla detta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4608 del 4 maggio 1996
«Ove con il decreto che dispone il giudizio, o in virtù della decisione di primo grado, venga a determinarsi, per un mutamento della gravità delle imputazioni, lo spostamento del detenuto da uno stato per il quale è previsto un termine di custodia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4301 del 28 settembre 1998
«In tema di decorrenza dei termini di durata massima della custodia cautelare, qualora sia annullato dal giudice dibattimentale il decreto che dispone il giudizio, con regresso del procedimento alla fase delle indagini preliminari, i termini di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8128 del 19 febbraio 2003
«In tema di durata della custodia cautelare nella fase del giudizio (art. 303, comma 1, lett. b, n. 2) — qualora sussista diversità tra il reato contestato nell'ordinanza cautelare e quello contenuto nel decreto di rinvio a giudizio — il reato cui...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1529 del 28 settembre 1999
«Nella fase del giudizio, ai fini del computo del termine massimo della custodia cautelare occorre avere riguardo non già alla contestazione di cui all'ordinanza cautelare bensì al «delitto per cui si procede» e dunque all'imputazione quale risulta...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2 del 31 marzo 1999
«Non può essere qualificato come abnorme il decreto che dispone il giudizio emesso senza rispettare la regola della immediata deliberazione, lettura e deposito del provvedimento di cui all'art. 424, commi 1, 2, 3 c.p.p., nonché la cui motivazione...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 71 del 15 marzo 1996
«Sono illegittimi costituzionalmente, in riferimento agli artt. 3 e 24 Cost., gli artt. 309 e 310 c.p.p., nella parte in cui precludono, al giudice delle impugnazioni (tribunale del riesame o di appello) il controllo del requisito dei gravi indizi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1887 del 25 agosto 1993
«L'art. 456 c.p.p. non prevede che l'avviso contenuto nel decreto che dispone il giudizio immediato, secondo cui l'imputato può richiedere il giudizio abbreviato, debba indicare tutti gli incombenti a tal fine richiesti. La trasformazione del rito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1993 del 20 aprile 1996
«In tema di misure cautelari personali, anche dopo che sia intervenuto il decreto che dispone il giudizio, sono sindacabili, in sede di impugnazione nel procedimento de libertate (nella specie, appello), i gravi indizi di colpevolezza.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1739 del 27 marzo 1997
«...non è produttiva di effetti ai fini del computo dei termini massimi di custodia cautelare, anche se ad essa si fa esplicito riferimento nel decreto che dispone il giudizio, se questa non sia contenuta anche in un provvedimento cautelare»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4112 del 11 aprile 1994
«I due provvedimenti non sono inscindibilmente connessi, essendo possibile che il giudice neghi la convalida, non condividendo le ragioni di urgenza ravvisate dal P.M. e, tuttavia, autonomamente ritenendo i presupposti di legge per l'emissione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 858 del 12 aprile 1994
«Successivamente all'emissione del decreto che dispone il giudizio, al pubblico ministero non è consentito il compimento né di atti di perquisizione, né di atti di sequestro. (In motivazione, la S.C. ha rilevato come l'ultrattività dei poteri di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2780 del 15 marzo 1996
«Nell'enunciare il principio di cui in massima, la S.C. ha ritenuto che quelle dichiarazioni costituivano una forma di consultazione in aiuto della memoria, secondo quanto dispone l'art. 499, comma quinto, c.p.p. e non integravano violazione del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18153 del 13 maggio 2002
«Non è abnorme ma, al contrario, del tutto legittimo il provvedimento con cui il giudice del dibattimento, riscontrata la mancanza in atti della prova dell'avvenuta osservanza, da parte del pubblico ministero, dell'obbligo di spedire all'imputato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 715 del 16 dicembre 1999
«È abnorme il provvedimento che dichiari nullo il decreto di citazione a giudizio emesso prima dell'entrata in vigore della L. 16 luglio 1997, n. 234 (e disponga la trasmissione degli atti al pubblico ministero) per non essere stata preceduta la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1694 del 18 maggio 1999
«Il Gip pertanto, una volta investito della suddetta richiesta di rinvio a giudizio, ha unicamente la alternativa tra la pronuncia di sentenza di non luogo a procedere e la emissione del decreto che dispone il giudizio; ha pertanto carattere di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 1440 del 28 maggio 1996
«Dal canto suo la parte lesa ha l'onere di indicare in modo puntuale le investigazioni suppletive che ritiene necessarie ed il Gip, nel decidere sulla richiesta, non può in nessun caso spingersi fino alla valutazione del merito di esse o ad un...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 25957 del 22 giugno 2009
«Non è abnorme, perchè espressione di un potere riconosciuto dall'ordinamento, il provvedimento con cui il giudice del dibattimento, rilevata la mancata notificazione dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari invero regolarmente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11993 del 6 dicembre 1995
«L'eventuale indicazione, nella richiesta di rinvio a giudizio o nel decreto che dispone il giudizio, di circostanze attenuanti o diminuenti, siccome ultroneo rispetto a quanto prescritto, rispettivamente, dall'art. 417, lettera b) e dall'art. 429,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7623 del 1 luglio 1998
«Anche con il decreto che dispone il giudizio è consentito formulare contestazioni alternative in presenza di una condotta dell'imputato che sia tale da richiedere un approfondimento della attività dibattimentale per la definitiva qualificazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2277 del 8 maggio 1998
«L'art. 129 c.p.p., nel prevedere l'obbligo della declaratoria di non punibilità, nei casi in esso contemplati, in ogni stato e grado del processo, nulla dispone in ordine al rito da seguire per la pronuncia di detta declaratoria; ragion per cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12845 del 4 aprile 2002
«In tema di riesame, allorché sia stato disposto il rinvio a giudizio per il reato in ordine al quale è stata applicata una misura cautelare, non è preclusa la valutazione dei gravi indizi di colpevolezza da parte del tribunale investito della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3658 del 15 dicembre 1998
«Il giudice, in ogni fase e grado del procedimento, ha il potere-dovere di attribuire al fatto per cui si procede l'esatta qualificazione giuridica, senza che ciò incida sull'autonomo potere - riservato in via esclusiva al pubblico ministero - di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 875 del 10 gennaio 2002
«Il giudice dell'udienza preliminare può validamente emettere il decreto che dispone il giudizio, ai sensi dell'art. 424 c.p.p., mediante la dettatura a verbale e contestuale lettura del suo contenuto, riservandosi di provvedere successivamente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5606 del 12 maggio 2000
«Non è abnorme il provvedimento con il quale il Gup, rilevata una causa di nullità del decreto che dispone il giudizio non ancora notificato (nella specie per mancata fissazione della data di comparizione) proceda alla rinnovazione dell'udienza...»