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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8005 del 8 agosto 1990
«...titolarità del diritto di far uso del bene, sì è al di fuori di detta previsione, e ricorre la molestia di fatto, per la quale il locatario, ai sensi del secondo comma del citato art. 1585 c.c., ha azione diretta contro l'autore dell'illecito.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8751 del 7 ottobre 1996
«L'inadempimento o l'inesatto adempimento dell'obbligazione contrattuale è di per sé un illecito, ma non obbliga l'inadempiente al risarcimento se in concreto non ne è derivato un danno al patrimonio del creditore, principio che si applica anche...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4414 del 17 luglio 1981
«...esclude che la banca depositaria, anche se consapevole delle finalità illecite perseguite dalle parti della cessione fiduciaria (nella specie, esportazione di capitali all'estero in violazione delle leggi italiane), sia partecipe dell'illecito.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6560 del 3 dicembre 1988
«Ai fini della surrogazione dell'assicuratore nei diritti dell'assicurato verso i terzi responsabili, il titolo della responsabilità del terzo non deve derivare necessariamente da un fatto illecito, potendo essere rinvenuto anche in un contratto o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4710 del 22 dicembre 1976
«...assicurativo) che per contratto, per fatto illecito o per altra legittima causa di obbligazione, sono tenuti a rispondere di un evento (concretante il rischio assicurato) imputabile ad essi od a persone del cui operato essi debbano rispondere.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2979 del 15 giugno 1978
«...deve ritenersi limitata a detti danni, propri di tale persona, senza poterla, perciò, estendere alle conseguenze dannose verificatesi nei confronti di soggetti diversi in dipendenza del fatto illecito commesso ai danni delle suddette persone.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4209 del 6 aprile 1992
«...in diretto collegamento con il contratto di gioco, neppure in presenza della consapevolezza del mutuante che la somma sarà impiegata dal ricevente nel gioco, non integrando ciò un motivo illecito determinante e comune ad entrambi i contraenti.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3161 del 11 aprile 1997
«...in un fatto quanto meno colposo, o comunque illecito, che abbia sottratto al fideiussore concrete possibilità esistenti nella sfera del creditore al tempo della garanzia, che gli avrebbero consentito l'attuazione dell'obbligazione garantita.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2082 del 30 marzo 1984
«La transazione relativa a un titolo invalido è nulla soltanto se stipulata con riferimento ad un contratto illecito; in ogni altro caso è, invece, annullabile, ed il relativo vizio, pertanto, è rilevabile soltanto se tempestivamente dedotto o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6233 del 21 giugno 1999
«...illecito del preposto sia stato agevolato o reso possibile dalle incombenze a lui demandate dall'imprenditore — e senza che, ancora, risulti necessaria la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato tra l'agente ed il preponente.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20359 del 21 ottobre 2005
«Ai fini del riconoscimento della sussistenza della responsabilità da atto illecito ricollegabile all'esercizio di attività pericolosa e del conseguente danno è necessaria l'esistenza del nesso di causalità tra l'attività pericolosa stessa e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11917 del 13 maggio 2008
«Il principio in forza del quale gli atti e comportamenti di un pubblico dipendente non sono riferibili all'amministrazione, se dettati da fini assolutamente estranei ad essa e non legati da un nesso di necessaria occasionalità con le funzioni del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4754 del 9 marzo 2004
«I prossimi congiunti di persona deceduta a causa di un fatto illecito sono titolari iure hereditatis del diritto di agire quali eredi e nei limiti della relativa quota, per ottenere il risarcimento del danno biologico e di quello patrimoniale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21698 del 10 ottobre 2006
«...temporale dell'adeguatezza della durata della prova della mancanza di un motivo illecito ed è consentita non solo al termine ma, salvo che l'esperimento sia stato stabilito per un tempo minimo necessario, anche nel corso del periodo di prova.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2455 del 4 marzo 2000
«Nella prima ipotesi, il danno sull'an deve ritenersi presunto e il risarcimento può essere determinato spontaneamente, in via transattiva, dal datore di lavoro con il consenso del lavoratore, mediante ricorso a maggiorazioni o compensi previsti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24246 del 21 novembre 2007
«...ad nutum potesse essere intimato soltanto al dirigente apicale e non al dirigente meramente convenzionale, sul presupposto dell'inerenza delle censure al mero carattere illecito del licenziamento e non già agli effetti della reintegrazione).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1591 del 12 febbraio 2000
«Il criterio su cui parametrare la validità di tali ragioni è dato dal rispetto da parte del datore di lavoro dei principi di correttezza e buona fede nell'esecuzione del contratto (art. 1375 c.c.) e del divieto del licenziamento discriminatorio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13676 del 13 giugno 2006
«...invece, dall'art. 2558 c.c., che disciplina la sorte dei contratti, mentre l'inerenza del credito alla gestione dell'impresa non è esclusa dalla sua natura extracontrattuale, se il fatto illecito sia stata commesso ai danni dell'azienda.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7553 del 13 agosto 1996
«Pertanto, il terzo che non lamenti in suo danno la commissione di un atto illecito non ha titolo per agire giudizialmente contro chi ha trascritto per primo, non avendo titolo per opporsi (art. 2909 c.c.) alle sentenze che hanno determinato la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 108 del 8 gennaio 1993
«L'art. 2947 c.c., assoggettando alla prescrizione di cinque anni il diritto al risarcimento del danno, derivante da fatto illecito, riguarda esclusivamente il fatto illecito previsto dagli artt. 2043 e seguenti c.c., che è fonte di responsabilità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9744 del 17 novembre 1994
«...cui l'assicurato ha ricevuto dall'assicuratore la notizia della sentenza che ha reso liquido ed esigibile il credito del danneggiato e non al più lungo termine previsto dall'art. 2947 c.c. per il credito risarcitorio derivante da fatto illecito.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4746 del 30 gennaio 2008
«...sommarietà degli accertamenti compiuti in tale fase. (Fattispecie di sequestro di mezzo di trasporto utilizzato per la commissione del reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti di cui all'art. 260 D.L.vo n. 152 del 2006).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2363 del 17 febbraio 2012
«...dei principi generali sull'efficacia del contratto fissati dall'art. 1372 c.c., non può vincolare il terzo a dirigere verso l'una, anziché verso l'altra parte, la pretesa nascente dal fatto illecito occasionato dall'esecuzione del contratto.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5965 del 16 aprile 2012
«...comporta soltanto che il contraente, il quale abbia violato l'obbligo di buona fede, è responsabile del danno provocato dal suo comportamento illecito, commisurato al "minor vantaggio" ovvero al "maggior aggravio economico" prodotto dallo stesso.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19657 del 7 ottobre 2005
«...potendo tale condotta, eventualmente, determinare la violazione di norme comportamentali sanzionabili sotto il profilo di un illecito amministrativo, senza, però, essere idonea ad inficiare la validità ed efficacia del titolo di guida).»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 4007 del 18 marzo 2003
«Un vincolo di tal genere è ravvisabile tra la domanda di risoluzione del contratto per inadempimento e di accertamento dell'insussistenza del credito vantato dalla parte inadempiente e quella di risarcimento del danno (da illecito aquiliano)...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5801 del 6 febbraio 2014
«Il principio di autonomia e di separazione del giudizio civile da quello penale, posto dall'art. 75 cod. proc. pen., comporta che, qualora un medesimo fatto illecito produca diversi tipi di danno, il danneggiato possa pretendere il risarcimento di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 34192 del 12 ottobre 2006
«Ai fini della sussistenza del reato di insolvenza fraudolenta, la condotta di chi tiene il creditore all'oscuro del proprio stato di insolvenza al momento di contrarre l'obbligazione assume rilievo quando sia legata al preordinato proposito di non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27648 del 20 dicembre 2011
«...fede, ma non anche l'elemento soggettivo dell'autore dell'illecito, versandosi - come nel caso di responsabilità da contatto sociale, di cui costituisce una figura normativamente qualificata - in una delle ipotesi previste dall'art. 1173 c.c..»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4184 del 24 febbraio 2006
«Non incorre nel vizio di ultrapetizione il giudice che, anche senza una specifica domanda della parte, le attribuisca il risarcimento dei danni non patrimoniali di cui essa risulti aver sofferto in conseguenza del fatto illecito costituente reato...»