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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5422 del 7 maggio 1992
«Ai fini della regolarità della tenuta del libro delle adunanze e delle deliberazioni del collegio sindacale di una società (art. 2404, terzo comma, c.c.) non è richiesta una duplice vidimazione , iniziale e finale, e pertanto la regolarità stessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2538 del 8 febbraio 2005
«L'attività espletata dai componenti del collegio sindacale di una società di capitali ha carattere professionale e, pertanto, anche anteriormente alla modifiche introdotte dal D.L.vo n. 6 del 2003, doveva essere svolta con la diligenza richiesta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 403 del 13 gennaio 2010
«Il procedimento previsto dall'art. 2409 c.c. per il controllo giudiziario della società per azioni non è applicabile alla società a responsabilità limitata, in tal senso deponendo, oltre alla diversità dei connotati attribuiti a tale tipo di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23269 del 17 novembre 2005
«Ai sensi dell'art. 2446 c.c., l'assemblea è tenuta a deliberare la riduzione del capitale per perdite in proporzione delle perdite accertate: e ciò sia nel senso che non può ritenersi consentita una riduzione che superi l'ammontare di queste,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 236 del 18 gennaio 1978
«L'art. 2434 c.c. dettato per le società per azioni ma applicabile per analogia anche alle associazioni non riconosciute stabilisce che la responsabilità dei direttori generali per irregolarità nella gestione sociale non è esclusa dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11057 del 9 novembre 1993
«Nelle società a responsabilità limitata in cui non esiste il collegio sindacale, il diritto dei soci che rappresentano almeno un terzo del capitale di far eseguire annualmente, a proprie spese, la revisione della gestione, (art. 2489, primo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26318 del 11 dicembre 2006
«In tema di esclusione del socio da una società cooperativa, la clausola staturaria che devolve ad un collegio di probiviri nominato dall'assemblea la risoluzione delle controversie che insorgano tra il socio e la società, senza richiedere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17245 del 5 dicembre 2002
«In tema di esclusione del socio da una società cooperativa, ove lo statuto preveda la facoltà di ricorrere ad collegio di probiviri, va distinta l'ipotesi in cui la norma statutaria attribuisca a tale organo la funzione di un vero e proprio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9565 del 21 luglio 2000
«Qualora lo statuto di una cooperativa preveda il deferimento delle controversie tra società e soci ad un collegio di probiviri, affinché sia assicurato il requisito di ordine pubblico della imparzialità della decisione, è necessario che la nomina...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 868 del 7 dicembre 1999
«In tema di esclusione del socio da società cooperative ammesse al contributo statale, ove lo statuto accordi all'escluso la facoltà di ricorrere ad un collegio di "probiviri", costituito nell'ambito della società e, come nella specie, composto dai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7529 del 12 agosto 1997
«In tema di esclusione del socio dalla società cooperativa e per il caso in cui lo statuto accordi all'escluso la facoltà di ricorrere contro la relativa delibera ad un collegio di probiviri, nell'ambito di un procedimento non arbitrale ma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24814 del 24 novembre 2005
«Fra le riproduzioni meccaniche indicate, con elencazione meramente esemplificativa, dalfart. 2712 c.c., le quali formano piena prova dei fatti o delle cose rappresentati, se colui contro il quale sono prodotte non ne disconosce la conformità ai...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2614 del 28 marzo 1988
«In conseguenza della prestazione del giuramento, il giudice, essendo vincolato alle risultanze di esso, non può procedere ad altre valutazioni probatorie; tuttavia l'espletamento di tale mezzo istruttorio non impedisce al terzo d'intervenire nel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15497 del 11 giugno 2008
«Quando per norma collettiva il datore di lavoro abbia l'obbligo di stipulare un contratto di assicurazione a favore del suo dipendente, il termine annuale, inderogabile, di prescrizione dei diritti del lavoratore derivanti dal contratto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5021 del 27 marzo 1996
«A norma dell'art. 7, comma 2 della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1, le funzioni del collegio per i reati ministeriali, alla scadenza del biennio della durata della sua carica sono prorogate per i procedimenti non definiti nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5581 del 11 dicembre 1995
«La competenza del particolare collegio previsto dall'art. 7 della legge costituzionale n. 1 del 1989, relativa all'istruzione precedente l'eventuale giudizio secondo il codice di rito del 1930 e alle indagini preliminari del codice del 1988,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14 del 5 gennaio 1994
«Allorquando venga proposto, ai sensi dell'art. 311, comma secondo, c.p.p., ricorso diretto per cassazione avverso ordinanze che dispongono misure cautelari, è proponibile la censura prospettata sulla base dell'asserita violazione, da parte del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2808 del 23 marzo 1994
«L'art. 257 c.p.c., che trova applicazione anche nel rito del lavoro, consentendo, senza più specifica limitazione il riesame di ufficio di testimoni già interrogati, al fine di chiarire la loro deposizione, implica un discrezionale apprezzamento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1099 del 21 aprile 1994
«Il Collegio per i reati ministeriali, nella fase successiva all'autorizzazione a procedere, svolge le funzioni che erano proprie del G.I. con applicazione delle norme procedurali del previgente codice del 1930 giacché soltanto queste si conformano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2750 del 23 luglio 1993
«Nell'attuale sistema processuale penale non è ipotizzabile alcuna ipotesi di conflitto di giurisdizione o di competenza tra giudice e P.M. Ne consegue l'inammissibilità del conflitto denunciato tra il Tribunale di Milano e il collegio inquirente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2467 del 16 settembre 1998
«...si identifica necessariamente, in termini di competenza funzionale correlata al principio del giudice naturale di cui all'art. 25 Cost., nel Collegio che, con vincoli perentori di immutabilità, concretamente procede all'istruttoria dibattimentale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2411 del 2 luglio 1998
«Il tribunale del riesame ha il potere di esaminare la sussistenza della competenza territoriale del giudice che ha disposto la misura cautelare e conseguentemente valutare se il provvedimento sia stato adottato da parte di giudice incompetente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 888 del 17 aprile 1990
«Nel caso in cui il presidente del tribunale, avendo constatato che a seguito di astensione è venuta meno la possibilità di comporre il collegio, rimetta il procedimento penale, ai sensi dell'art. 70, quarto comma, c.p.p. 1930 (ora art. 43, secondo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33519 del 5 ottobre 2006
«In tema di delitto di corruzione, l'accertamento dell'avvenuto pagamento degli eventuali intermediari non consente ex se l'individuazione del momento consumativo del reato, in mancanza di altri elementi che possano ragionevolmente indurre a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16214 del 11 maggio 2006
«Le irregolarità in tema di formazione dei collegi e di destinazione dei giudici agli uffici giudiziari incidono sulla capacità del giudice, con conseguente nullità ex art. 178, lett. a) c.p.p., solo quando hanno per scopo l'elusione o la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7604 del 17 febbraio 2003
«Nel procedimento di prevenzione il richiamo del comma sesto dell'art. 4 della legge 27 dicembre 1956 n. 1423, che rinvia, per la individuazione delle norme applicabili, agli artt. 636 e 637 del codice di rito abrogato, deve intendersi riferito...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21772 del 31 maggio 2011
«La partecipazione di un giudice onorario alla composizione di un collegio giudicante del Tribunale non è causa di nullità assoluta, ai sensi del combinato disposto degli artt. 178, comma primo, lett. a), e 179, comma primo, c.p.p., non incidendo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19512 del 24 maggio 2010
«Il giudice monocratico il quale rilevi che il reato appartiene alla competenza del collegio deve disporre la trasmissione degli atti al pubblico ministero solo quando l'imputato sia rimasto privo dell'udienza preliminare, a causa di una erronea...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31758 del 27 settembre 2006
«Il giudice monocratico, qualora rilevi che il reato appartiene alla competenza del collegio, deve disporre la trasmissione degli atti al pubblico ministero, ai sensi dell'art. 33 septies, comma secondo, c.p.p., solo qualora ciò risponda alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4178 del 8 settembre 1995
«Posto che l'incompatibilità prevista dall'art. 35 c.p.p. ricorre solo nel caso che magistrati legati fra loro da rapporto di coniugio, parentela od affinità fino al secondo grado esercitino le loro funzioni nello stesso procedimento, non può dirsi...»