-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 29436 del 25 agosto 2006
«Sussiste la scriminante di cui all'art. 51 c.p. (esercizio del diritto di critica) nella condotta di un giornalista ambientalista che - nel corso di una trasmissione televisiva a difesa dei beni naturali - utilizza l'espressione «uomini squalo»...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6650 del 2 giugno 1992
«Il diritto di difesa comporta, oltre a facoltà di vario genere e ad obblighi di informazione, la non assoggettabilità ad atti di costrizione tendenti a provocare un'autoincriminazione, ma non anche la possibilità di violare regole di comportamento...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15850 del 29 novembre 1990
«La disposizione dell'art. 51 c.p. che considera non punibili i fatti preveduti dalla legge come reati se commessi per adempiere ad un dovere derivante da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica autorità, prende in...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 14651 del 28 marzo 2013
«La nozione di abuso di relazione di prestazione d'opera, previsto come aggravante dall'art. 61 n. 11 c.p., si applica a tutti i rapporti giuridici che comportino l'obbligo di un "facere", bastando che tra le parti vi sia un rapporto di fiducia che...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 895 del 16 gennaio 2004
«La nozione di abuso di relazione di prestazione d'opera, previsto come aggravante dall'art. 61, n. 11 c.p., si applica a tutti i rapporti giuridici che comportino l'obbligo di un facere, bastando che tra le parti vi sia un rapporto di fiducia che...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40836 del 18 novembre 2010
«A seguito della declaratoria di illegittimità costituzionale dell'art. 61, n. 11 bis, c.p., introdotto dalla L. 24 luglio 2008, n. 125, che ha previsto la nuova circostanza aggravante della commissione del fatto da parte di una persona che...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 915 del 12 gennaio 2010
«Non costituisce fatto ingiusto, tale da integrare la circostanza attenuante comune della provocazione, la determinazione di porre fine ad una relazione sentimentale, in quanto costituisce espressione del legittimo esercizio del diritto di libertà...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 708 del 26 gennaio 1993
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante della provocazione, lo stato d'ira non è incompatibile con la preordinazione del reato.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1378 del 30 aprile 1994
«In tema di estinzione del reato per amnistia, l'art. 4, lett. d), del D.P.R. 12 aprile 1990, n. 75, laddove, per la determinazione della pena con riferimento al reato di furto ai fini dell'applicazione di tale causa estintiva deroga alla...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9352 del 31 agosto 1994
«Per l'applicazione dell'attenuante prevista dall'art. 62 n. 5 c.p. non è sufficiente che la condotta della persona offesa si inserisca nella serie causale determinativa dell'evento ai sensi dell'art. 41 c.p. ma è altresì necessario che essa sia...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6062 del 10 febbraio 2015
«Il delitto previsto dall'art. 374 bis cod.pen. costituisce reato di pericolo che si consuma anche a prescindere dalla presentazione della documentazione all'autorità giudiziaria, a condizione che la destinazione delle false dichiarazioni ad essere...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 33450 del 7 settembre 2001
«L'ipotesi delittuosa del favoreggiamento personale, in forza dell'espressa clausola «fuori dei casi di concorso» contenuta nell'art. 378 c.p., in tanto ricorre, in quanto il soggetto non sia stato coinvolto nel reato presupposto né oggettivamente,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1051 del 30 gennaio 1991
«L'oggettività giuridica del favoreggiamento personale tutela le investigazioni dell'autorità e le ricerche della polizia giudiziaria anche fuori del processo penale, di tal che lo scopo dell'incriminazione della condotta tipica è quello di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24035 del 15 giugno 2011
«Per la sussistenza dell'elemento soggettivo del delitto di favoreggiamento personale è sufficiente il dolo generico, che deve consistere nella cosciente e volontaria determinazione delle condotte nella consapevolezza della loro natura elusiva...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5986 del 18 giugno 1982
«Non è configurabile il delitto di evasione quando l'internando per misura di sicurezza detentiva, consegnato all'autorità e non ancora introdotto nello stabilimento di destinazione, si dia alla fuga.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13113 del 2 ottobre 1990
«L'art. 385 terzo comma c.p. nel punire l'allontanamento dell'imputato, sottoposto agli arresti domiciliari, dalla propria abitazione configura un'autonoma fattispecie delittuosa equiparata al delitto di evasione di cui ai precedenti commi soltanto...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3378 del 30 marzo 1982
«Per realizzarsi l'ipotesi di effrazione nel delitto di evasione, non è necessaria la trasformazione o il mutamento di destinazione della cosa, ma è sufficiente un'alterazione violenta su qualsiasi cosa che serva alla ritenzione e custodia del...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 50097 del 12 dicembre 2013
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 388, primo comma, cod. pen., l'ingiunzione ad adempiere, che costituisce condizione di punibilità del reato, può consistere anche in una richiesta di adempimento informale o addirittura...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14367 del 20 dicembre 1999
«In tema di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, integra il reato di cui all'art. 388, comma primo, c.p., il coniuge che, attraverso la sostituzione della serratura della casa coniugale, si sottrae al provvedimento con il...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 65 del 4 gennaio 2005
«La configurabilità del reato di cui all'art. 388, comma secondo, c.p. non è esclusa dal fatto che il provvedimento del giudice civile impositivo di una misura cautelare, la cui esecuzione sia stata elusa dall'agente, venga successivamente revocato...»
-
Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 46153 del 18 novembre 2013
«Ai fini della configurabilità del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose è necessaria una condotta di danneggiamento, trasformazione o mutamento di destinazione del bene che renda necessaria una non agevole...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10032 del 11 marzo 2010
«È configurabile l'esistenza, tra corrotto e corruttore, del vincolo associativo necessario per la sussistenza del delitto di cui all'art. 416 c.p. (Fattispecie relativa alla riconosciuta esistenza di un sodalizio criminale gestito da operatori...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5549 del 11 aprile 1990
«La costituzione di un'associazione per delinquere non si verifica nel momento e nel luogo in cui interviene il semplice accordo tra i compartecipi, ma in quelli della costituzione di una organizzazione permanente, frutto del concerto di intenti e...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8513 del 29 luglio 1988
«Per la sussistenza del dolo richiesto dall'art. 437 c.p. non è affatto necessaria la provata intenzione di arrecare danno ai dipendenti, ma è sufficiente la coscienza della destinazione alla prevenzione dei dispositivi e attività omessi, nonché...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8899 del 11 ottobre 1985
«In tema di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, il dolo del reato previsto dall'art. 437 c.p. — che è reato di pericolo — consiste nella coscienza di non adempiere l'obbligo giuridico di collocazione degli...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 806 del 27 gennaio 1982
«Ad integrare l'elemento psicologico del reato di cui all'art. 437 c.p. (rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro) è necessaria la rappresentazione del pericolo per la sicurezza nell'ambiente di lavoro derivante dalla...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36639 del 21 settembre 2012
«La disposizione di cui all'art. 449, comma secondo, c.p. - per la quale la pena è raddoppiata, tra l'altro, se si tratta di caduta di un aeromobile adibito a trasporto di persone - prevede un reato autonomo e non una circostanza aggravante...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40835 del 20 ottobre 2004
«Il reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, previsto dall'art. 474 c.p., è volto a tutelare, non la libera determinazione dell'acquirente, ma la pubblica fede, intesa come affidamento dei consumatori nei marchi,...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 20944 del 31 maggio 2012
«Integra il delitto di cui all'art. 474 c.p. la detenzione per la vendita di prodotti recanti marchio contraffatto; né, a tal fine, ha rilievo la configurabilità della cosiddetta contraffazione grossolana, considerato che l'art. 474 c.p. tutela, in...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27032 del 16 giugno 2004
«Non può dirsi estranea alla previsione di reato di cui all'art. 474 c.p. la condotta consistente nella produzione e messa in commercio di prodotti seriali riproducenti, ancorché in modo imperfetto e senza indicazione della sua denominazione, un...»