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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13302 del 27 novembre 1999
«La morte del procuratore della parte produce l'interruzione automatica del processo indipendentemente dalla conoscenza che dell'evento abbiano le parti od il giudice, e tale sistema è rimasto immutato anche dopo la sentenza della Corte...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9918 del 7 ottobre 1998
«In tema di interruzione del processo per morte o impedimento del procuratore di una delle parti, il termine per la prosecuzione del processo decorre dalla data in cui la parte rimasta priva di procuratore ha avuto dell'evento conoscenza legale,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21039 del 26 maggio 2011
«Il termine di impugnazione della sentenza di non luogo a procedere, pronunciata all'esito dell'udienza preliminare, è quello di quindici giorni previsto dall'art. 585, comma primo, lett. a), c.p.p. per i provvedimenti emessi in seguito a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5694 del 3 febbraio 1997
«Nel caso di sentenze camerali pronunciate in primo grado o in grado di appello a seguito di giudizio abbreviato, il giudice ha due diverse possibilità qualora l'imputato ed il suo difensore siano presenti: dare lettura del dispositivo subito dopo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40259 del 28 ottobre 2008
«Il termine per proporre l'impugnazione, avverso la sentenza pronunciata in sede di appello, decorre per il P.G., nel caso in cui detta sentenza gli venga comunicata prima della scadenza del termine indicato dal giudice per il deposito, dalla data...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21894 del 6 giugno 2007
«Il termine per impugnare mediante ricorso per saltum in cassazione il decreto penale di condanna, privo della statuizione in ordine all'applicazione delle sanzioni amministrative degli ordini di demolizione e di rimessione in pristino, è quello di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11891 del 13 marzo 2003
«In tema di decorrenza del termine per l'impugnazione della sentenza di non luogo a procedere, è applicabile — poiché detta sentenza interviene all'esito di procedimento camerale — la norma di cui alla lett. a) del comma 2 dell'art. 585 c.p.p., di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1282 del 6 maggio 1999
«È ammissibile, ai sensi dell'art. 111, comma 2, Cost., il ricorso per cassazione avverso il decreto della corte d'appello che — pronunciando in sede di gravame contro il provvedimento del tribunale emesso ai sensi dell'art. 2 octies, comma 7,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10384 del 1 ottobre 1998
«In caso di sentenza depositata oltre il termine stabilito dalla legge, senza che venga preventivamente indicato un termine diverso per il deposito, il termine per impugnare è quello di trenta giorni previsto dall'art. 585, comma primo, lett. b),...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 992 del 16 luglio 1998
«È inammissibile il ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111, comma secondo, Cost. avverso il decreto della corte d'appello che — pronunciando in sede di gravame contro il provvedimento del tribunale, emesso ai sensi dell'art. 2 octies, comma...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5878 del 17 giugno 1997
«Qualora il giudice ritardi il deposito della motivazione della sentenza, senza avere preventivamente indicato un termine nel dispositivo letto in udienza, ai sensi dell'art. 544, comma terzo, c.p.p., il termine di impugnazione è quello di trenta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15669 del 13 luglio 2007
«In materia di esecuzione del contratto di conto corrente bancario, il suo scioglimento ai sensi dell'art. 78 legge fall. per effetto del fallimento del cliente, non estingue con immediatezza ogni rapporto obbligatorio fra le parti, sussistendo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1523 del 23 gennaio 2013
«In tema di ripartizione dell'attivo fallimentare, il relativo avviso di deposito, anche alla stregua dell'art. 110, secondo comma, legge fall. nel testo, applicabile "ratione temporis", anteriore alle modifiche ad esso apportate dal d.l.vo 9...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3689 del 9 novembre 1994
«In materia di estradizione, nessun obbligo esiste in capo alla autorità giudiziaria di fornire alle parti gli atti relativi alle fonti normative, di cui vigore ed efficacia vanno verificati, a prescindere dalla conoscenza concreta che ne abbia la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9716 del 18 giugno 2003
«Nella procedura concorsuale, ai fini dell'ammissione del credito rileva unicamente il provvedimento adottato dal giudice delegato e riportato nello stato passivo, avendo la comunicazione del curatore al creditore unicamente la funzione di portare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3509 del 14 aprile 1994
«Il termine di dieci giorni per la proposizione del reclamo al tribunale fallimentare contro il provvedimento, decisorio, del giudice delegato di sospensione, ex art. 108, terzo comma, L. fall. della vendita immobiliare dopo l'aggiudicazione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4086 del 25 febbraio 2005
«L'amministratore della società fallita è legittimato come qualsiasi interessato a presentare osservazioni all'udienza fissata per l'esame del rendiconto del curatore fallimentare, mentre non è legittimato a proporre contestazioni, in quanto, ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1500 del 2 febbraio 2001
«Qualora la sussistenza e la prededucibilità di un credito nei confronti della massa vengano disconosciute dal giudice delegato con decreto ex art. 111 legge fallimentare, il preteso creditore, per ottenere il riconoscimento dei propri diritti,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11286 del 28 agosto 2001
«Poiché il rendiconto del curatore fallimentare, che rappresenta l'ultimo e più rilevante atto prima della ripartizione finale, deve contenere anche l'indicazione dei crediti di massa soddisfatti ovvero dei relativi accantonamenti, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2349 del 19 maggio 2000
«L'annullamento dell'ordine di carcerazione da parte del giudice dell'esecuzione non può trovare giustificazione nella circostanza che la pena, rideterminata a seguito della ritenuta continuazione a norma dell'art. 671 c.p.p., sia stata ridotta nei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 362 del 17 gennaio 1998
«L'avviso ai creditori di cui all'art. 171 della legge fallimentare va comunicato nelle forme stabilite nell'art. 126 della medesima legge solamente quando la comunicazione personale con raccomandata o telegramma, prevista nel terzo comma, sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10638 del 4 giugno 2004
«In tema di amministrazione controllata, i decreti di ammissione al voto o di esclusione dal voto, emessi dal giudice delegato all'udienza di adunanza dei creditori, sono immediatamente reclamabili al tribunale, ex artt. 188, ultimo comma, e 26...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2560 del 22 febbraio 2002
«A seguito della declaratoria di incostituzionalità della disposizione del terzo comma dell'art. 183 L. fall. (nella parte in cui disponeva che il termine per impugnare la sentenza che pronunzia sulla proposta di concordato preventivo, ai fini...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9026 del 26 agosto 1993
«Con riguardo al ricorso per cassazione, contro la sentenza d'appello che abbia omologato o respinto il concordato preventivo, l'allegazione di una copia di tale sentenza priva di annotazione circa la data della sua comunicazione (dies a quo per il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3879 del 3 aprile 1995
«I decreti di ammissione al voto o di esclusione dal voto, emessi all'udienza di adunanza dei creditori nella procedura di amministrazione controllata, sono immediatamente reclamabili al tribunale ex artt. 188, ultimo comma, e 26 legge fall., per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15058 del 25 ottobre 2002
«La dichiarazione di incostituzionalità dell'art. 59 della legge fallimentare, nella parte in cui non prevede la rivalutazione dei crediti di lavoro con riguardo al periodo successivo alla dichiarazione di fallimento e fino al momento in cui lo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15304 del 29 novembre 2000
«In tema di liquidazione coatta amministrativa, il piano di riparto, formato dal commissario liquidatore al fine di richiedere ai soci le somme necessarie per l'estinzione delle passività sociali, a norma dell'art. 151 l. fall. — applicabile, per...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 25877 del 18 novembre 2013
«In tema di liquidazione coatta amministrativa, il giudizio di opposizione allo stato passivo ha ad oggetto il diritto del creditore di partecipare al concorso, per cui i vizi del provvedimento di esclusione, o della sua comunicazione (nel caso di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42618 del 3 novembre 2004
«Sussiste il reato previsto dagli artt. 220 e 16, comma secondo n. 3 legge fall. qualora, entro ventiquattro ore dalla comunicazione della sentenza dichiarativa di fallimento, il fallito non ottemperi all'ordine di deposito dei bilanci e delle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13812 del 4 aprile 2007
«In tema di reati fallimentari, l'allontanamento del fallito dal luogo di residenza, in assenza dell'autorizzazione del giudice delegato, non è più assoggettata a sanzione penale, considerato che il testo previgente dell'art. 49 legge fall. è stato...»