-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18018 del 23 maggio 2006
«Alla luce della novella introdotta con la L. n. 46 del 2006 che ha reso inappellabili le sentenze di proscioglimento, la disciplina transitoria della citata legge, che impone la dichiarazione d'inammissibilità dell'appello nel caso di annullamento...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18014 del 23 maggio 2006
«La disciplina transitoria della legge n. 46 del 2006 in materia di inappellabilità delle sentenze di proscioglimento, anche emesse in esito al giudizio abbreviato, che impone la dichiarazione d'inammissibilità dell'appello nel caso di annullamento...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8705 del 21 febbraio 2013
«Nel giudizio di appello, in assenza di mutamenti del materiale probatorio acquisito al processo, la riforma della sentenza assolutoria di primo grado, una volta compiuto il confronto puntuale con la motivazione della decisione di assoluzione,...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12644 del 11 aprile 2006
«In materia di reati doganali non è consentito al giudice d'appello che rilevi l'incertezza sull'ammontare dei diritti di confine disporre la rinnovazione del giudizio di primo grado non ricorrendo nella specie alcuna delle nullità indicate...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10649 del 7 marzo 2003
«Il potere di annullamento del giudice d'appello è circoscritto ai soli casi tassativamente indicati nell'art. 604 c.p.p., essendo l'appello un mezzo di impugnazione, avente solo eccezionalmente effetto rescissorio. Ne consegue l'inapplicabilità...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10634 del 15 settembre 1999
«Qualora, all'esito del giudizio di primo grado, l'imputato venga dichiarato responsabile di un reato che, a differenza di quello originariamente contestato, rende possibile l'estinzione mediante oblazione, deve ammettersi che la relativa domanda...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7588 del 11 giugno 1999
«In tema di giudizio di appello, il giudice non è tenuto a prendere in considerazione ogni argomentazione proposta dalle parti, essendo sufficiente che egli indichi le ragioni che sorreggono la decisione adottata, dimostrando di aver tenuto...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14298 del 17 dicembre 1999
«cognizione del procedimento, né sollevare conflitto, unico rimedio possibile avverso di essa essendo il ricorso per cassazione, in assenza del quale si forma il giudicato, con il conseguente vincolo, per il giudice di primo grado, di ripetere il...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23050 del 29 maggio 2013
«Non è invocabile la revisione, ex art.630, comma primo, lett. a) c.p.p., della sentenza di applicazione della pena sul presupposto dell'intervenuta successiva sentenza di assoluzione all'esito di giudizio ordinario nei confronti del coimputato non...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27013 del 11 luglio 2007
«Sussiste l'inconciliabilità dei fatti posti a fondamento di due diverse sentenze che legittima la richiesta di revisione ex art. 630, comma primo, lett. a), c.p.p., qualora il giudice di appello minorile affermi la responsabilità del minore per...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8135 del 28 febbraio 2002
«In tema di revisione, il concetto di inconciliabilità fra sentenze irrevocabili di cui all'art. 630, comma 1, lett. a), c.p.p., non deve essere inteso in termini di contraddittorietà logica tra le valutazioni effettuate nelle due decisioni, ma con...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26000 del 13 giugno 2013
«La revisione della sentenza di patteggiamento, richiesta per la sopravvenienza o la scoperta di nuove prove, implica il riferimento alla regola di giudizio dell'assenza delle condizioni per il proscioglimento ex art. 129 c.p.p., sicché deve...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35697 del 28 settembre 2007
«In tema di revisione, anche nella fase rescindente le nuove prove dedotte, sebbene ai limitati fini della formulazione di un giudizio astratto, devono essere comparate con quelle già raccolte nel normale giudizio di cognizione per giungere, in una...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14216 del 12 aprile 2002
«Per addivenire ad un giudizio di revisione di una sentenza di condanna divenuta irrevocabile sono necessarie «nuove prove», ai sensi dell'art. 630, lett. c) c.p.p., e non dei meri elementi di prova, come la chiamata in correità o in reità...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 509 del 23 aprile 1998
«La genericità delle previsioni normative di cui agli artt. 630, lett. c) e 631 c.p.p. induce ad escludere, in vaglio di ammissibilità della richiesta di revisione, e salva naturalmente l'applicazione, in sede rescissoria, delle norme del giudizio...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1976 del 14 maggio 1997
«Ai fini della deliberazione di ammissibilità del giudizio di revisione le prove dedotte devono essere sopravvenute, e quindi necessariamente estranee al precedente giudizio di cognizione, ed acquisibili nell'eventuale successivo giudizio di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1760 del 2 maggio 1995
«Attraverso la revisione, il giudicato viene sostituito da una nuova e diversa decisione all'esito di un nuovo giudizio; il giudizio è nuovo solo se si fondi su elementi probatori nuovi, ma attinenti ad un tema di indagine che non sia irrilevante...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 286 del 31 marzo 1995
«Deve escludersi che la «novità» della prova richiesta dall'art. 630 per il procedimento di revisione possa essere intesa nel senso di ricomprendere anche elementi probatori già acquisiti agli atti, ma non valutati dal giudice prima del giudicato....»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6664 del 7 luglio 1993
«Ai fini dell'applicabilità dell'attenuante prevista dall'art. 114, primo comma, c.p. non è sufficiente una mera comparazione tra la condotta dei vari concorrenti ma, valutando la tipologia del fatto criminoso perpetrato in concreto con tutte le...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1050 del 1 aprile 1999
«Il sequestro preventivo disposto di urgenza dal P.M. o dalla polizia giudiziaria è provvedimento precario, destinato o ad essere implicitamente caducato ovvero ad essere sostituito dal decreto del giudice, il quale, tuttavia, non può agire motu...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4687 del 6 febbraio 2006
«Il giudice dell'esecuzione può applicare, a norma dell'art. 673 c.p.p., la sospensione condizionale della pena qualora disponga la revoca per abolitio criminis delle precedenti sentenze di condanna che abbiano impedito, nel giudizio di cognizione,...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20693 del 22 maggio 2001
«Nell'ipotesi in cui vi sia stata sentenza di condanna irrevocabile per più reati unificati dalla continuazione ad una pena complessiva ostativa alla concessione della sospensione condizionale della pena, e successivamente intervenga una revoca...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5480 del 12 luglio 1996
«detta operatività nel caso in cui essa richieda, da parte del giudice dell'esecuzione, non un riscontro meramente ricognitivo dell'intervenuta perdita di efficacia della norma incriminatrice applicata nel giudizio di cognizione, ma una indagine...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 550 del 26 marzo 1997
«L'istanza di revoca della sentenza per abolizione del reato prevista dall'art. 673 c.p.p. non costituisce un mezzo di impugnazione che consenta la rivisitazione del giudizio di merito, non essendo permesso, al giudice dell'esecuzione adito ai...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7667 del 27 febbraio 2002
«Nei casi in cui la revoca ex art. 673 c.p.p. della sentenza di condanna per un reato continuato riguardi una parte soltanto degli illeciti confluiti nella fattispecie unitaria all'esito del giudizio di cognizione, ed in particolare quello...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3499 del 25 febbraio 1998
«In tema di revoca della sentenza per abolitio criminis, non è consentito al giudice dell'esecuzione alcun apprezzamento di merito in contrasto con il precedente giudicato. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto non revocabile la sentenza in...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40334 del 29 ottobre 2008
«Il giudice dell'esecuzione che disponga la revoca di condanna per "abolitio criminis" può applicare ad altra condanna la sospensione condizionale della pena che sia stata impedita, nel giudizio di cognizione, dalla sentenza revocata, quando la...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1019 del 22 agosto 1994
«La circostanza che nella sentenza di condanna per illecita detenzione di sostanze stupefacenti, di cui si sia richiesta la revoca a seguito del referendum popolare del 18 aprile 1993, non vi sia cenno alcuno alla destinazione delle sostanze...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13597 del 21 luglio 2004
«L'atto di riassunzione del processo non introduce un nuovo procedimento, ma espleta esclusivamente la funzione di consentire la prosecuzione di quello già pendente, con la conseguenza che, per la sua validità — direttamente controllabile in sede...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14353 del 19 giugno 2009
«Il termine di sei mesi stabilito dall'art. 305 c.p.c. per la riassunzione del processo interrotto successivamente alla costituzione della parte ha natura perentoria, mentre è meramente ordinatorio il termine che il giudice, ai sensi dell'art. 303...»