-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10534 del 26 ottobre 1988
«Il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni si differenzia da quello di cui all'art. 610 c.p., che contiene egualmente l'elemento della violenza o della minaccia alla persona, non nella materialità del fatto che può essere identica in...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8753 del 28 luglio 1987
«La differenza tra il delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e il delitto di rapina risiede nell'elemento soggettivo, che per il primo reato consiste nella ragionevole opinione dell'agente di esercitare un diritto con la coscienza...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5139 del 2 giugno 1983
«Ai fini dell'elemento soggettivo del reato di sottrazione di cadavere è sufficiente, quale dolo generico, la volontà cosciente e libera di sottrarre i resti umani senza averne diritto, essendo indifferente il fine propostosi dall'agente (lucro,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 350 del 15 gennaio 1991
«Quando l'istigazione a delinquere viene contestata come commessa con il mezzo della stampa, non dall'autore dell'articolo incriminato, bensì dal direttore responsabile per fatto proprio, può pervenirsi all'affermazione della responsabilità di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4893 del 20 aprile 2000
«In tema di ricorso per cassazione, sussiste la ipotesi di manifesta illogicità della motivazione quando il giudice di merito, nel compiere l'esame degli elementi probatori sottoposti alla sua analisi e nell'esplicitare, in sentenza, l'iter logico...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4129 del 31 marzo 2000
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'articolo 423, secondo comma, c.p., per «cosa propria» deve intendersi quella su cui grava il diritto di proprietà dell'agente e non quella semplicemente posseduta o sulla quale altri vanti un...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9658 del 5 luglio 1989
«Il delitto di contraffazione di altri pubblici sigilli o strumenti destinati a pubblica autenticazione o certificazione (art. 468 c.p.) concorre con il reato di (art. 1, L. 29 luglio 1981, n. 406) abusiva riproduzione a fini di lucro di dischi,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9475 del 13 agosto 1998
«Non sussiste rapporto di specialità tra il reato di cui all'art. 469 c.p. (contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione o certificazione) e il reato di cui all'art. 1 della legge n. 406 del 1981 (Abusiva riproduzione di prodotti...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 832 del 18 aprile 1985
«La norma di cui all'art. 1 della L. 29 luglio 1981, n. 406, che punisce tra l'altro la vendita di cassette stereo prive del contrassegno della Siae, non ha innovato circa la natura del reato, che resta finalizzato alla tutela del diritto di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11224 del 16 novembre 1995
«È insindacabile in cassazione, se sorretta da congrua motivazione, la valutazione dei giudici di merito di insussistenza dell'elemento soggettivo del reato di cui all'art. 498 c.p. nel fatto dell'apposizione di targa all'ingresso di uno studio...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 542 del 5 aprile 1995
«La detenzione domiciliare, al pari di altre misure alternative alla detenzione in carcere, ha come finalità il reinserimento sociale del condannato e come presupposto, nel caso previsto dall'art. 47 ter n. 2 della L. 26 luglio 1975, n. 354...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1121 del 16 dicembre 1993
«Il giudizio sulla congruità della pena richiesta dalle parti va riferito alle peculiarità oggettive e soggettive della fattispecie contestata, in base ai criteri indicati dagli artt. 133 e 133 bis c.p., e non già alla gravità, in astratto, del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5949 del 4 dicembre 1999
«In tema di rinvio dell'esecuzione della pena per grave infermità fisica, ai sensi dell'art. 147, comma 1, n. 2, c.p., pur sussistendo il dovere, per il giudice, di tener conto, indipendentemente dalla compatibilità o meno dell'infermità con le...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2819 del 6 luglio 1992
«La potestà punitiva dello Stato, che l'esecuzione della pena attua con la costrizione del condannato, ha un limite costituito dalla tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo (art. 32 Cost.), che neppure la generale...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 473 del 20 marzo 1992
«Il diritto a beneficiare dell'amnistia sorge quando il decreto presidenziale sia stato emanato, e solo allora l'imputato può rinunciarvi.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1508 del 28 gennaio 1992
«In tema di amnistia, l'imputato o il soggetto sottoposto alle indagini deve essere posto in grado di sapere che vi è un procedimento nei suoi confronti, poiché altrimenti l'applicazione dell'amnistia senza la conoscenza del procedimento si...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9596 del 14 settembre 1991
«Non osta all'applicazione dell'amnistia (nella specie quella concessa con D.P.R. n. 75 del 1990) la rinuncia da parte dell'imputato ad un precedente decreto di clemenza, in quanto ognuno di tali provvedimenti ha una sua autonomia, la quale...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5654 del 12 maggio 1994
«Il reato di costruzione senza concessione edilizia deve considerarsi permanente, poiché la condotta dell'agente non si esaurisce con l'inizio dei lavori, ma si protrae per tutta la durata di essi. Infatti, la permanenza cessa con l'ultimazione dei...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1283 del 13 febbraio 1997
«In tema di reati in materia di edilizia e urbanistica, la sospensione dei procedimenti penali e della prescrizione di cui ai decreti legge 26 luglio 1994 n. 468, 27 settembre 1994 n. 551 e 25 novembre 1994 n. 649, non convertiti in legge,...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5838 del 6 febbraio 2014
«Le dichiarazioni rese in sede di presentazione spontanea all'autorità giudiziaria, equivalendo "ad ogni effetto" all'interrogatorio, sono idonee ad interrompere la prescrizione, purché l'indagato abbia ricevuto una contestazione chiara e precisa...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3601 del 23 gennaio 2008
«Allorché l'azione civile per il risarcimento del danno sia esercitata nel processo penale, ha luogo l'interruzione della prescrizione del relativo diritto per tutta la durata del processo e il termine riprende a decorrere dalla data in cui diviene...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12559 del 29 marzo 2001
«Qualora il danno produttivo del diritto al risarcimento derivi dalla commissione di un fatto costituente reato ed il termine prescrizionale del suddetto diritto venga quindi a coincidere, ai sensi dell'art. 2947, comma III, c.c., con quello...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8473 del 29 luglio 1994
«L'estinzione del reato per prescrizione deve essere dichiarata anche nell'ipotesi in cui il relativo termine sia maturato nel periodo intercorrente tra l'emissione del decreto di citazione e la notifica all'imputato: il decreto di citazione a...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11591 del 13 novembre 2000
«La facoltà di proporre istanza di oblazione può essere esercitata esclusivamente dall'imputato, in quanto si configura come un diritto personalissimo che implica la rinuncia a far valere la propria difesa in vista della estinzione del reato....»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6592 del 3 giugno 1994
«La permanenza di conseguenze dannose o pericolose del reato, eliminabili da parte dell'autore di questo, preclude l'ammissione all'oblazione solo per le contravvenzioni punibili con pena alternativa; per quelle punibili con la sola ammenda invece...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3236 del 18 marzo 1994
«L'istituto dell'oblazione previsto dall'art. 162 c.p. si differenzia sostanzialmente da quello di cui all'art. 162 bis stesso codice, aggiunto dall'art. 12 della L. 24 novembre 1981, n. 689. Nel primo si configura un vero e proprio diritto...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3434 del 8 aprile 1993
«Il presupposto della non persistenza delle conseguenze dannose e pericolose del reato eliminabili dal contravventore è richiesto per essere ammessi all'oblazione discrezionale prevista dall'art. 162 bis c.p. per le contravvenzioni punite con pena...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40037 del 7 novembre 2011
«Nel caso in cui il giudice, al momento della deliberazione finale, abbia derubricato un reato non oblabile in altro oblabile, l'imputato ha il diritto di chiedere l'oblazione soltanto se, entro il momento della formulazione delle conclusioni,...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38540 del 21 settembre 2007
«In tema di oblazione, l'imputato originariamente condannato con decreto a pena illegale per una contravvenzione originariamente punibile con pena congiunta, ma divenuta nel frattempo punibile con pena alternativa in forza dell'attribuzione del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12196 del 3 dicembre 1994
«L'oblazione prevista dall'art. 162 c.p. per i reati punibili con la sola ammenda (salve le particolari ipotesi di cui all'art. 127 della L. 24 novembre 1981 n. 689), forma oggetto di un vero e proprio diritto dell'imputato, esercitabile, a...»