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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26697 del 19 giugno 2003
«Deve considerarsi pubblico ufficiale anche il funzionario di fatto che, senza essere investito formalmente delle funzioni di tesoriere comunale, le abbia in concreto esercitate con il beneplacito della pubblica amministrazione. Pertanto, risponde...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10978 del 1 dicembre 1997
«Gli indicatori dai quali deve essere desunta la qualità pubblica di un ente concernono i suoi rapporti con l'ente territoriale di riferimento (nella specie, regione e comune) sotto i profili della sua organizzazione (riguardo alla nomina ed alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8619 del 26 settembre 1997
«Le sezioni provinciali della «Lega italiana per la lotta contro i tumori» hanno natura pubblicistica e, pertanto, i loro rappresentanti e dipendenti (nella fattispecie il presidente, un componente del consiglio direttivo ed una segretaria)...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3755 del 14 novembre 1995
«Ai fini della configurabilità del reato di peculato, elemento indispensabile perché il denaro corrisposto dall'Ente pubblico al soggetto privato conservi la natura pubblica è che esso sia sottoposto ad un vincolo di destinazione per finalità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27007 del 20 giugno 2003
«Non è configurabile l'appropriazione, quale elemento materiale integrante il reato di peculato (art. 314 c.p.), nell'uso da parte del pubblico ufficiale delle vetture di servizio, in difetto delle condizioni che ne prevedono l'autorizzazione fuori...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37018 del 5 novembre 2002
«Ai fini dell'integrazione del delitto di peculato (art. 314 c.p.) la cosa mobile altrui, di cui l'agente si appropria, deve avere valore apprezzabile, posto che le cose prive di valore non rivestono alcun interesse per il diritto, e tale valore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21867 del 30 maggio 2001
«Non integra il reato di peculato di cui all'art. 314 c.p. la condotta del pubblico ufficiale il quale utilizzi beni appartenenti alla P.A. privi in sé di rilevanza economica e quindi inidonei a costituire l'oggetto materiale dell'appropriazione....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9277 del 5 marzo 2001
«In tema di delitti contro la pubblica amministrazione, nell'ipotesi in cui il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio — disponendo dell'utenza telefonica intestata all'amministrazione — la utilizzi per effettuare chiamate di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3390 del 15 dicembre 2000
«L'uso del telefono d'ufficio per comunicazioni private, comportando l'appropriazione in via definitiva degli impulsi elettrici mediante i quali avviene la trasmissione della voce, rende astrattamente configurabile a carico del responsabile non il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10797 del 20 ottobre 2000
«L'oggetto giuridico del delitto di peculato si identifica con la tutela del patrimonio della pubblica amministrazione da quanti sottraggono o pongano a profitto proprio o di altri denaro o cose mobili, rientranti nella sfera pubblica, di cui sono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8009 del 24 agosto 1993
«Il peculato d'uso può configurarsi solo in relazione a cose di specie e non a cose di quantità, poiché con riferimento a queste ultime non sarebbe possibile la restituzione della eadem res ma solo del tantundem, che è irrilevante ai fini...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 38691 del 6 ottobre 2009
«Il peculato si consuma nel momento in cui ha luogo l'appropriazione della "res" o del danaro da parte dell'agente, la quale, anche quando non arreca, per qualsiasi motivo, danno patrimoniale alla P.A., è comunque lesiva dell'ulteriore interesse...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12141 del 19 marzo 2009
«Nel caso di riscossione di denaro per conto della P.A., il delitto di peculato, che è reato istantaneo, si consuma nel momento stesso in cui il pubblico funzionario non versa le somme nelle casse dell'ente pubblico entro il giorno stesso della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15108 del 31 marzo 2003
«Il peculato è un reato istantaneo che si consuma nel momento in cui l'agente si appropria del danaro o della cosa mobile della pubblica amministrazione di cui ha il possesso per ragione del suo ufficio, o dà ad essi una diversa destinazione. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7481 del 10 giugno 1999
«Commette il reato di peculato consumato il dipendente di un Comune che si appropria di un «buono economato», trattandosi di bene appartenente alla pubblica amministrazione di cui l'agente aveva il possesso per ragioni di servizio, a nulla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3021 del 8 marzo 1991
«Il peculato è un reato istantaneo che si consuma nel momento in cui l'agente si appropria del danaro o della cosa mobile della pubblica amministrazione di cui ha il possesso per ragione del suo ufficio, o dà ad essi una diversa destinazione. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3441 del 18 gennaio 1988
«Nel delitto di peculato — così come nelle ipotesi di truffa e di appropriazione indebita — il luogo del commesso reato è quello in cui si realizza in concreto il profitto. Pertanto ove le ipotesi criminose vengano commesse utilizzando lo schema...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7177 del 24 febbraio 2011
«Non è configurabile il reato di peculato nell'uso episodico ed occasionale di un'autovettura di servizio, quando la condotta abusiva non abbia leso la funzionalità della P.A. e non abbia causato un danno patrimoniale apprezzabile, in relazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39363 del 9 novembre 2010
«Ai fini della configurabilità del reato di peculato, il possesso della cosa oggetto di appropriazione non può ritenersi determinato da ragioni di ufficio o servizio qualora sia stato conseguito per un evento fortuito ovvero per il fatto del terzo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27850 del 11 luglio 2001
«In tema di peculato dell'incaricato di pubblico servizio, ai fini della configurabilità del reato, la «ragione del servizio» giustificatrice del possesso non è da identificare solo in quella che rientra nella specifica competenza funzionale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8647 del 24 settembre 1996
«Il reato di peculato, di cui all'art. 314 c.p., sussiste anche se il pubblico ufficiale non abbia la materiale consegna del bene e la sua diretta disponibilità, essendo in ogni caso sufficiente la disponibilità giuridica. (Nella fattispecie si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 405 del 25 maggio 1994
«In tema di peculato, quando il denaro è destinato alla pubblica amministrazione e il soggetto fisico, che nel suo interesse agisce, lo riceve a tale titolo dal privato, il possesso conseguito rimane qualificato dal fine pubblico cui il bene...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9732 del 13 ottobre 1992
«In tema di peculato (o malversazione) il possesso di danaro o di altra cosa mobile da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio, per acquistare rilevanza ai fini dell'incriminazione, non deve necessariamente rientrare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11417 del 11 marzo 2003
«Al fine di individuare se l'attività svolta da un soggetto possa essere qualificata come pubblica, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 357 e 358 c.p., è necessario verificare se essa sia o meno disciplinata da norme di diritto pubblico o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11451 del 10 novembre 1987
«L'errore del pubblico ufficiale circa la propria facoltà di disposizione del pubblico danaro per fini diversi da quelli istituzionali non ha alcuna efficacia scriminante, perché, per quanto la destinazione del pubblico danaro sia fissata da una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9535 del 13 settembre 1991
«La nozione di appropriazione relativa al delitto di peculato, con l'interversione del titolo del possesso in proprietà, è rimasta invariata dopo la L. n. 86 del 1990; sicché non può evocarsi una diversa figura di reato (art. 323 cpv. c.p.) qualora...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8125 del 25 luglio 1991
«In tema di peculato per appropriazione, atteso che il possesso costituisce il necessario presupposto del reato e che esso può essere, indifferentemente, diretto o indiretto, il fatto che l'agente abbia trasformato, sia pure irregolarmente, il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46244 del 27 novembre 2012
«Il peculato d'uso costituisce una figura autonoma di reato e non una mera circostanza attenuante del peculato previsto dal primo comma dello stesso articolo.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5006 del 9 febbraio 2012
«Non è configurabile il reato di peculato nell'uso episodico ed occasionale di un'autovettura di servizio, quando la condotta abusiva non abbia leso la funzionalità della P.A. e non abbia causato un danno patrimoniale apprezzabile. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9216 del 9 marzo 2005
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 314, secondo comma, c.p., per «uso momentaneo» della cosa deve intendersi un uso non meramente istantaneo, ma temporaneo e tale, quindi, pur se di carattere episodico ed occasionale, da...»