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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8790 del 24 ottobre 1983
«In tema di aberratio ictus, qualora oltre alla persona diversa, sia offesa anche quella alla quale l'offesa era diretta, si configura un caso peculiare di concorso formale di reati, sia pure improprio, in cui cioè con una medesima azione si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30454 del 1 agosto 2011
«L'aumento di pena previsto per l'ipotesi di reato aberrante plurilesivo trova un limite nella previsione, propria del concorso formale, secondo cui l'aumento per il reato meno grave non può, comunque, essere superiore a quanto edittalmente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3633 del 4 aprile 1995
«Sussiste piena compatibilità logica e giuridica tra ritenuta intensità del dolo e riconoscimento del vizio parziale di mente. Tra la diminuente del vizio parziale di mente, che attiene alla capacità di intendere e di volere ed all'imputabilità, e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 473 del 20 marzo 1992
«Il diritto a beneficiare dell'amnistia sorge quando il decreto presidenziale sia stato emanato, e solo allora l'imputato può rinunciarvi.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1508 del 28 gennaio 1992
«In tema di amnistia, l'imputato o il soggetto sottoposto alle indagini deve essere posto in grado di sapere che vi è un procedimento nei suoi confronti, poiché altrimenti l'applicazione dell'amnistia senza la conoscenza del procedimento si...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 47380 del 19 dicembre 2008
«Il reato di omicidio colposo plurimo non è configurabile come reato unico ma come concorso formale di più reati, unificati soltanto "quoad poenam", sicché il termine di prescrizione del reato va computato con riferimento a ciascun evento di morte...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13992 del 6 aprile 2001
«In materia di inquinamento atmosferico, la fattispecie punita dall'art. 25, sesto comma, del D.P.R. n. 203 del 1988, per l'omessa richiesta di autorizzazione in caso di modificazione o trasferimento dell'impianto producente emissioni, è reato a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4383 del 8 aprile 1999
«In tema di assegno bancario, la tesi della emissione del titolo in una data diversa da quella che appare sullo stesso deve essere rigorosamente provata, in quanto, fino a dimostrazione del contrario, avrà vigore la prova derivante dal dato formale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 28712 del 4 luglio 2013
«La regola prevista dall'art. 158 c.p. nel testo vigente prima delle modifiche introdotte dalla legge 5 dicembre 2005, n. 251 secondo la quale il termine di prescrizione del reato decorre dal giorno in cui è cessata la continuazione, è applicabile...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11675 del 24 novembre 1994
«Il controllo degli organi tributari, eseguibile entro il quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi (arg. ex art. 43, comma 1, D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600), ha tra l'altro, ad oggetto la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13643 del 23 dicembre 1998
«L'art. 159 c.p., come modificato dall'art. 15 della legge 8 agosto 1995, n. 332, ha trasformato le cause di sospensione dei termini di durata della custodia cautelare in altrettante cause di sospensione della prescrizione dei reati; ma ciò...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1697 del 24 febbraio 1997
«La sospensione di cui all'art. 21 comma settimo D.L. 2 marzo 1989 n. 69, conv. con modificazioni in legge 27 aprile 1989 n. 154, non è applicabile al reato di omessa dichiarazione dei redditi, poiché la sanatoria de qua concerne soltanto le...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7093 del 16 giugno 1994
«La sospensione disposta dall'art. 21, comma 7, D.L. 2 marzo 1989, n. 69 (sanatoria di irregolarità formali e di minori infrazioni in materia tributaria), convertito nella L. 27 aprile 1989, n. 154 riguarda anche i procedimenti penali per reati...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3517 del 24 novembre 1995
«In tema di cosiddetto condono edilizio, la sospensione del procedimento penale, ai sensi dell'art. 44, L. 28 febbraio 1985, n. 47 e dell'art. 39, L. 23 dicembre 1994, n. 724, sussistendo i presupposti di legge deve ritenersi operante ipso iure,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20262 del 14 giugno 2006
«Tra gli atti interruttivi del corso della prescrizione non può ricomprendersi l'avviso all'indagato della conclusione delle indagini preliminari ex art. 415 bis c.p.p., che risponde a una finalità eminentemente informativa, sicché non può...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43575 del 13 novembre 2003
«In tema di interruzione della prescrizione, la contestazione del delitto di ricettazione di cui all'art. 648 c.p. è idonea ad interrompere la prescrizione anche se all'esito del dibattimento dovesse ritenersi configurato il meno grave reato di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9116 del 16 luglio 1999
«In materia di reati fiscali assume efficacia interruttiva della prescrizione dei reati, ex art. 160 c.p., qualunque attività nel corso della quale gli uffici finanziari o la guardia di finanza prendono formalmente cognizione del reato,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11829 del 30 novembre 1995
«L'efficacia interruttiva, ai fini della prescrizione, del decreto di citazione a giudizio — o di altro atto ugualmente efficace — deriva dalla stessa emissione o dal compimento di specifica attività, senza alcuna necessità, nel primo caso, di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3236 del 18 marzo 1994
«L'istituto dell'oblazione previsto dall'art. 162 c.p. si differenzia sostanzialmente da quello di cui all'art. 162 bis stesso codice, aggiunto dall'art. 12 della L. 24 novembre 1981, n. 689. Nel primo si configura un vero e proprio diritto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 575 del 18 gennaio 1996
«Il termine «prima dell'apertura del dibattimento», entro il quale il controventore ai sensi dell'art. 162 c.p. può chiedere di essere ammesso all'oblazione, deve essere considerato di natura assolutamente perentoria, perché la ratio legis si fonda...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12196 del 3 dicembre 1994
«L'oblazione prevista dall'art. 162 c.p. per i reati punibili con la sola ammenda (salve le particolari ipotesi di cui all'art. 127 della L. 24 novembre 1981 n. 689), forma oggetto di un vero e proprio diritto dell'imputato, esercitabile, a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3117 del 15 marzo 1994
«L'art. 127 della L. 24 novembre 1981, n. 689, secondo cui l'oblazione cosiddetta «discrezionale» prevista dall'art. 162 bis c.p. si applica «anche ai reati indicati nelle lettere f), h), i), n), del primo comma dell'art. 34» va interpretato nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14928 del 26 marzo 2004
«In tema di sospensione condizionale della pena, poiché la sopravvenuta abolitio criminis, comporta la cessazione di tutte le conseguenze giuridiche che si riconnettono alla condanna, è possibile una nuova concessione del beneficio pur dopo che lo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2891 del 27 giugno 2000
«La circostanza che la sentenza a pena patteggiata non possa costituire causa di revoca della sospensione condizionale della pena non esclude la revocabilità della sospensione concessa dalla predetta sentenza di patteggiamento a seguito della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3631 del 21 ottobre 1993
«Il giudice dell'esecuzione che riconosca l'esistenza del vincolo di continuazione tra una pluralità di condanne, tutte condizionalmente sospese, non può revocare il beneficio con riferimento alla pena unitaria, più favorevolmente determinata e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6313 del 8 febbraio 2008
«È illegittima, in assenza di richiesta dell'imputato, la revoca di ufficio da parte del giudice di appello del beneficio della sospensione condizionale della pena, concesso dal primo giudice in sede di condanna a pena detentiva sostituita con la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5384 del 31 gennaio 2000
«Non contravviene al divieto della “reformatio in peius” il giudice di appello che, pur non investito di specifico motivo di gravame, revochi i benefici della sospensione condizionale e della non menzione, nel caso in cui egli accerti, in esito ad...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8758 del 8 luglio 1999
«Il reato di falso punito dall'articolo 473 c.p. è applicabile anche alla contraffazione o alterazione dei c.d. modelli ornamentali disciplinati dall'articolo 2593 c.c., che sono indicativi della provenienza del prodotto dall'impresa che l'ha...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6418 del 2 giugno 1998
«Poiché la tutela penale dei marchi o dei segni distintivi delle opere dell'ingegno o di prodotti industriali è finalizzata alla garanzia dell'interesse pubblico preminente della fede pubblica, più che a quello privato del soggetto inventore, il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4084 del 24 gennaio 1994
«Ai fini dell'art. 473 c.p., per modello ornamentale si intende quello idoneo a conferire a determinati prodotti industriali uno speciale ornamento, sia per la forma, sia per una particolare combinazione di linee o di altri qualificanti elementi...»