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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5583 del 11 febbraio 2004
«Agli effetti della legge penale non può considerarsi commesso, neanche in parte, nel territorio dello Stato il reato di favoreggiamento dell'immigrazione illegale di cittadini extracomunitari previsto dall'art. 12, primo e terzo comma, del D.L.vo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2329 del 1 agosto 2000
«Deve ritenersi commesso in Italia, ai sensi dell'art. 6 c.p., il reato di associazione per delinquere (nella specie, di tipo mafioso), e sussiste, quindi, la giurisdizione del giudice penale italiano, nell'ipotesi in cui gli associati acquistino...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6605 del 2 giugno 2000
«Deve ritenersi sussistente la giurisdizione del giudice italiano nei confronti del cittadino straniero che, pur senza essere mai stato in Italia, abbia collaborato, nella consapevolezza che si dava esecuzione ad un reato deliberato sul territorio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4284 del 6 aprile 2000
«In relazione a reati commessi in parte anche all'estero, ai fini dell'affermazione della giurisdizione italiana è sufficiente, a norma dell'art. 6 c.p., che nel territorio dello Stato si sia verificato l'evento o sia stata compiuta, in tutto o in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 124 del 13 gennaio 2000
«In tema di abusiva organizzazione di scommesse su competizioni sportive svolgentisi in Stati esteri, il principio di ubiquità accolto dall'art. 6 c.p. comporta che quando nel territorio italiano si effettui anche solo una parte della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2640 del 11 marzo 1996
«La regola posta al comma 2 dell'art. 6 c.p., secondo la quale, in applicazione del principio della territorialità della legge penale, il reato si considera commesso nel territorio dello Stato quando l'azione o l'omissione che lo costituisce è ivi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7455 del 26 giugno 1992
«Per il principio di territorialità della legge penale di cui al secondo comma dell'art. 6 c.p. il reato si considera commesso nel territorio dello Stato anche quando l'azione o l'omissione che lo costituisce si sia ivi realizzata soltanto in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29702 del 16 luglio 2003
«In relazione a reati commessi in parte anche all'estero, ai fini dell'affermazione della giurisdizione italiana, è sufficiente che nel territorio dello Stato si sia verificato l'evento o sia stata compiuta, in tutto o in parte, l'azione, con la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7478 del 31 luglio 1993
«In tema di reati associativi, per determinare la sussistenza della giurisdizione italiana occorre verificare soprattutto il luogo dove si è realizzata, in tutto o in parte, la operatività della struttura organizzativa, mentre va attribuita...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8347 del 13 settembre 1997
«Il principio di specialità di cui all'art. 14 della Convenzione europea di estradizione firmata a Parigi il 13 dicembre 1957 non preclude in modo assoluto l'esercizio della giurisdizione da parte dello Stato richiesto, ma vi pone solo delle...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6682 del 4 giugno 1992
«Il principio di specialità, riaffermato nel primo comma dell'art. 14 della Convenzione europea di estradizione (firmata a Parigi il 13 dicembre 1957 e ratificata con legge n. 300 del 1963) non preclude in assoluto l'esercizio della giurisdizione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11055 del 2 dicembre 1993
«L'elemento materiale del reato di attentato contro i diritti politici del cittadino, previsto dall'art. 294 c.p., consiste in una condotta esplicantesi in violenza, minaccia o inganno che si traduce nell'impedimento all'esercizio di un diritto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10453 del 20 ottobre 1995
«Il delitto di furto di materiale inerte sottratto dall'alveo di un torrente mediante escavazione dello stesso non rimane assorbito nel reato di cui agli artt. 133, 142 R.D. 25 luglio 1904, n. 523, e 374 L. 20 marzo 1865, n. 2248 ma concorre con...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 933 del 13 gennaio 2014
«I reati di cui agli artt. 629 cod. pen. e 12, comma quinto, D.Lgs. 25 luglio 1998 n. 286 possono concorrere, in quanto le relative fattispecie incriminatrici sono poste a tutela di beni diversi (rispettivamente l'inviolabilità del patrimonio e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7045 del 14 giugno 2000
«Poiché, a norma dell'art. 200 c.p., le misure di sicurezza sono regolate dalla legge in vigore al tempo della loro applicazione, la modificazione, ad opera dell'art. 1 del decreto legislativo n. 113 del 1999, dell'art. 12, comma quarto, del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3348 del 29 gennaio 2002
«In tema di procacciamento e rivelazione di notizie di carattere segreto o riservato concernenti la sicurezza dello Stato, è sindacabile da parte del giudice il provvedimento impositivo del segreto ovvero del divieto di divulgazione, che concorre...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 193 del 3 luglio 1985
«A seguito della dichiarazione d'incostituzionalità dell'art. 273 c.p., è illegittimo, in applicazione dell'art. 27, L. 11 marzo 1953, n. 87, l'art. 274 c.p. il quale vieta la partecipazione nel territorio dello Stato ad associazioni, enti o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1684 del 14 febbraio 1978
«L'elemento materiale del delitto previsto dall'art. 285 del c.p. consiste nel compimento di qualsiasi fatto diretto a portare la devastazione, il saccheggio o la strage nel territorio dello Stato o in una parte di esso. È, quindi, sufficiente, per...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 18 marzo 1970
«Il delitto di attentato contro l'integrità dello Stato, enunciato dalla legge nella ipotesi astratta di «un fatto diretto a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero» (art. 241 c.p.), si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11290 del 9 dicembre 1993
«L'art. 285 c.p. prevede la commissione di un fatto, allo scopo di attentare alla sicurezza dello Stato, diretto a portare nel territorio dello Stato o in una parte di esso, la devastazione, il saccheggio o la strage. Pertanto, il reato è correlato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9106 del 25 febbraio 2013
«Anche per il reato di corruzione internazionale, previsto dall’art. 322 bis c.p., trovano applicazione le regole dettate dagli artt. 7, 9 e 10 c.p., per cui, qualora il reato sia commesso in territorio estero, occorre, per la sua procedibilità in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9726 del 28 febbraio 2013
«In tema di rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, per notizie di ufficio che devono rimanere segrete si intendono non solo le informazioni sottratte alla divulgazione in ogni tempo e nei confronti di chiunque, ma anche quelle la cui...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3627 del 31 gennaio 2007
«Il reato di esercizio abusivo della professione è posto a tutela dell'esercizio delle cosiddette professioni protette, per le quali è necessaria una speciale abilitazione dello Stato e l'iscrizione in uno specifico albo, sicché non integra la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 715 del 19 gennaio 2000
«Commette i reati di esercizio abusivo di una professione (art. 348 c.p.) e di usurpazione di titoli o di onori (art. 498 c.p.) il soggetto che si arroghi il titolo di avvocato e apra in Italia uno studio legale, ancorché abilitato in Francia a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33706 del 14 settembre 2005
«La disposizione di cui all'art. 1, comma secondo lett. a), del Trattato tra l'Italia e gli Stati Uniti d'America firmato il 2 febbraio 1948 (che consente ai cittadini dei due Stati di svolgere attività professionali nei territori delle Parti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9394 del 4 settembre 1992
«La norma di cui all'art. 349 c.p. (violazione di sigilli) si riferisce non solo agli ordini dati dall'autorità giudiziaria di apposizione di sigilli, ma anche a quelli emessi da qualunque pubblica autorità che abbia il potere di intervenire nei...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5514 del 13 maggio 1978
«Quando la trattazione di un affare amministrativo dia luogo all'intervento funzionale per ragioni di materia e di territorio di diversi pubblici ufficiali, ciascuno di essi è obbligato a denunciare il reato di cui abbia preso conoscenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19300 del 14 maggio 2008
«In tema di procurata inosservanza di pena aggravata dalla circostanza di cui all'art. 7 del D.L. 13 maggio 1991, n. 152, convertito dalla L. 12 luglio 1991, n. 203, il fatto di favorire la latitanza di un personaggio di vertice di un'associazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33577 del 13 settembre 2001
«Il fatto che taluno sia titolare di una posizione di garanzia e risulti colposamente venuto meno all'osservanza di adempimenti connessi a detta posizione non implica, di per sè, che egli possa essere automaticamente ritenuto responsabile di ogni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1430 del 15 febbraio 1997
«In tema di delitti contro l'incolumità pubblica, nel caso di importazione nel territorio della Repubblica di prodotti alimentari nocivi, deve ritenersi sussistente la responsabilità penale dell'importatore, in relazione al reato di cui agli artt....»