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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15756 del 3 aprile 2003
«L'esistenza del delitto di concorso esterno in associazione mafiosa non è esclusa dalla presenza nell'ordinamento del reato di cui all'art. 378 comma 2 c.p. (favoreggiamento personale aggravato), che concerne solo una particolare forma di aiuto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20313 del 28 maggio 2010
«Integra il reato di devastazione e saccheggio previsto dall'art. 419 c.p., in quanto lede l'ordine pubblico inteso come forma di civile e corretta convivenza, la condotta tenuta da un gruppo di tifosi che, prima dell'inizio di una partita di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25104 del 3 giugno 2004
«Integra il reato di devastazione previsto dall'art. 419 c.p., e non quello di danneggiamento previsto dall'art. 635 stesso codice, in quanto lede l'ordine pubblico inteso come forma di civile e corretta convivenza, la condotta tenuta da un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11394 del 13 novembre 1991
«Il criterio distintivo tra il delitto di strage e quello di incendio e gli altri delitti contro la pubblica incolumità è costituito dal fine di uccidere: l'incendio, quando sia stato determinato dal fine di uccidere, integra sempre il delitto di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11648 del 7 settembre 1989
«Il concorso formale tra il delitto di danneggiamento, di cui all'art. 635 c.p., e quello di danneggiamento seguito da incendio, di cui all'art. 424 stesso codice, è giuridicamente impossibile, elidendo quest'ultimo reato il primo, qualora il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 33577 del 13 settembre 2001
«Il fatto che taluno sia titolare di una posizione di garanzia e risulti colposamente venuto meno all'osservanza di adempimenti connessi a detta posizione non implica, di per sè, che egli possa essere automaticamente ritenuto responsabile di ogni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21833 del 22 giugno 2006
«Il delitto previsto dall'art. 432 c.p. è un reato a forma libera con evento di pericolo, posto a tutela della pubblica incolumità, con il limite applicativo determinato dalla necessità che la sicurezza messa in pericolo attenga ai trasporti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10023 del 23 settembre 2000
«Il reato previsto dall'art. 432, comma primo, c.p. (attentato alla sicurezza dei trasporti), è un reato a forma libera con evento di pericolo, la cui valutazione deve essere riferita alle circostanze del caso concreto e non effettuata in astratto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10560 del 25 luglio 1990
«Il reato previsto dall'art. 432 comma primo, c.p. è reato di condotta a forma libera che può essere costituito da qualsiasi comportamento, attivo o omissivo, idoneo a determinare un evento di pericolo concreto, non necessariamente un danno materiale.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12418 del 20 marzo 2008
«È ravvisabile il concorso formale tra il reato di attentato alla sicurezza degli impianti di energia elettrica e del gas ed il reato di tentato danneggiamento sia in relazione al diverso bene tutelato dalle due norme (l'incolumità pubblica nel...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24732 del 1 luglio 2010
«In tema di causalità, un sisma non costituisce di per sé causa sopravvenuta da sola sufficiente a determinare l'evento (nella specie consistito nel crollo totale di tre sole costruzioni di un centro abitato), in assenza del crollo totale di tutte...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7266 del 19 giugno 1998
«Il delitto di caduta di aeromobile previsto dall'art. 428 c.p. nella forma dolosa, e dall'art. 449 c.p. in quella colposa, è un reato di pericolo presunto per la pubblica incolumità e consiste nel cagionare la caduta di un velivolo, sia esso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5564 del 5 giugno 1985
«I cosiddetti «Notams», (notice to air men) sono avvisi contenenti le notizie relative all'installazione, allo stato o alle modifiche di un qualsiasi impianto o servizio o procedura aeronautica o all'esistenza di un pericolo per la navigazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1503 del 17 maggio 1966
«Il reato ipotizzato nell'art. 443 c.p. sussiste quando non si possa parlare né di contraffazione né di adulterazione.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17979 del 5 marzo 2013
«Il divieto di utilizzazione dei risultati delle intercettazioni, stabilito dall'art. 271, comma secondo, c.p.p., è posto, tra gli altri, a tutela dell'avvocato (come degli altri soggetti indicati nell'art. 200, comma primo, c.p.p.) e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2785 del 5 marzo 1994
«Ai fini della sussistenza del reato di cui all'art. 443 c.p. (Commercio o somministrazione di medicinali guasti), l'elemento della detenzione per il commercio si concretizza ogni qualvolta il medicinale irregolare si trovi nei locali...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7296 del 11 giugno 1980
«Il delitto di rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro e le contravvenzioni di cui alle leggi antinfortunistiche danno luogo non a un conflitto di norme, ma ad un'ipotesi di concorso formale eterogeneo di reati.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1430 del 15 febbraio 1997
«In tema di delitti contro l'incolumità pubblica, nel caso di importazione nel territorio della Repubblica di prodotti alimentari nocivi, deve ritenersi sussistente la responsabilità penale dell'importatore, in relazione al reato di cui agli artt....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4810 del 3 febbraio 2003
«Il titolare di una ditta di produzione e commercio di prodotti alimentari ha l'obbligo di rispettare non solo le disposizioni di legge che presiedono alla disciplina di quel settore di produzione ma anche le generali norme che impongono la massima...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 691 del 27 gennaio 1983
«Il reato di cui all'art. 464 primo comma, c.p. è punito a titolo di dolo e questo consiste nella consapevolezza della falsità del valore di bollo all'atto della ricezione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3316 del 14 maggio 1983
«Quando la notificazione di un atto di citazione a militare in servizio non è eseguita in mani proprie, osservate le disposizioni di cui agli artt. 139 e seguenti c.p.c., la formalità della consegna di una copia al pubblico ministero per l'invio al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 435 del 21 gennaio 1982
«Il reato di spendita di monete false si perfeziona non appena è posta in essere la condotta, indipendentemente dal profitto e dal danno. Pertanto, ove ne derivi all'agente un ingiusto profitto con danno patrimoniale altrui, si configura il delitto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6713 del 7 luglio 1981
«Le norme di cui agli artt. 455 e 640 c.p. tutelano beni giuridici diversi: la prima attiene alla regolare circolazione monetaria e dunque all'autorità e alla credibilità degli interessi patrimoniali e finanziari degli istituti di emissione; la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1416 del 11 febbraio 1985
«In tema di falso nummario l'alterazione integra estremi di reato (artt. 453, n. 3, 454 c.p.) solo se vale ad attribuire alla moneta l'apparenza di un valore superiore o inferiore. Sicché, nell'ipotesi in cui vengano manipolate delle banconote,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35774 del 3 ottobre 2011
«Integra il reato tentato - e non consumato - di contraffazione di moneta nazionale (art. 56 e 453, comma primo, c.p.), la condotta di colui che riproduca immagini corrispondenti a quelle di banconote (nella specie di 50 euro) su fogli formato 4,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1323 del 5 febbraio 1986
«Per la sussistenza del reato di cui all'art. 453 nn. 3 e 4 c.p. occorre dimostrare il concerto tra colui che spende, mette o fa mettere in circolazione le monete falsificate e che ha eseguito la falsificazione o un suo intermediario. Fuori da tale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13271 del 26 ottobre 1999
«In materia di falsità di sigilli, l'art. 467 c.p. indica come oggetto materiale della contraffazione il sigillo dello Stato «destinato a essere apposto sugli atti del Governo», espressione con la quale si intende il cosiddetto grande sigillo dello...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39630 del 10 novembre 2010
«Integra il reato di contraffazione delle impronte di una pubblica certificazione (art. 469 c.p.) la condotta di colui che appone sulla fotocopia falsamente formata - relativa ad una domanda di finanziamento al competente ufficio della regione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43369 del 30 novembre 2005
«Integra gli estremi del delitto di cui all'art. 469 c.p. la riproduzione, mediante un programma informatico, dell'impronta impressa dall'ufficio postale attestante l'avvenuto pagamento di bollettini di conto corrente (fattispecie nella quale la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42259 del 28 ottobre 2004
«In tema di reati di falso, configura l'ipotesi criminosa di cui all'art. 469 c.p. (contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione o certificazione) il trasferimento dell'impronta genuina su di un documento originariamente privo della...»