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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8574 del 5 ottobre 1982
«Quando il domicilio è comune a più persone (ad es. membri di una comunità familiare) all'inviolabilità del domicilio hanno diritto tutti i conviventi; perciò il dissenso, espresso o tacito, di uno solo di essi è sufficiente ad integrare la volontà...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2756 del 5 febbraio 2008
«Il decreto emesso dalla Corte d'appello, in sede di reclamo, avverso il decreto del tribunale per i minorenni che ha disposto l'affido di un figlio minore ai servizi sociali, non è impugnabile col ricorso ordinario per cassazione ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4198 del 19 settembre 1978
«Ai sensi degli artt. 9 della L. 1 dicembre 1970, n. 898, sulla disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio, 737, 738 e 739 c.p.c., la revisione, per fatti sopravvenuti, delle disposizioni concernenti l'affidamento dei figli ed i rapporti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5493 del 5 aprile 2012
«In tema di impugnazione, nei procedimenti attivati su istanza di parte, ove un termine sia prescritto per il compimento di attività, la cui omissione si risolva in un pregiudizio per la situazione tutelata, deve essere assicurata all'interessato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 284 del 9 gennaio 2009
«In tema di procedimento camerale di cui agli articoli 262 cod. civ. e 38, commi primo e terzo, disp. att. cod. civ., in materia di attribuzione del cognome del figlio naturale riconosciuto, nell'ipotesi di mancata comparizione della parte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17688 del 16 aprile 2004
«Al fine della configurazione del delitto di truffa, integra la condotta di raggiro anche il silenzio sul verificarsi sopravvenuto di un evento il quale costituisce il presupposto del permanere di un obbligazione pecuniaria a carattere periodico:...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1162 del 13 gennaio 2009
«In tema di truffa aggravata ai danni dello Stato, dà luogo a tale reato e non a quello di cui all'art. 316 ter c.p. la condotta di chi produca la falsa autocertificazione di essere cittadino italiano o cittadino comunitario a sostegno della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1074 del 30 gennaio 1990
«La differenza tra il reato di truffa aggravata dall'ingenerato timore di un pericolo immaginario e quello di estorsione non sta nell'effettiva sussistenza del male minacciato — immaginario nella truffa, concreto e realizzabile nell'estorsione — ma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6297 del 19 marzo 2014
«La competenza in ordine alla controversia avente ad oggetto l'adempimento delle obbligazioni di natura economica, imposte al coniuge in sede di separazione consensuale (nella specie relative al pagamento delle spese straordinarie relative ai figli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11055 del 22 ottobre 1998
«In tema di morte o lesione come conseguenza non voluta di altro delitto a norma dell'art. 586 c.p., poiché l'accollo dell'evento ulteriore e più grave rispetto a quello voluto appare incompatibile con il principio di colpevolezza, secondo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5328 del 29 maggio 1998
«Presupposto indefettibile per la configurabilità del conflitto positivo di competenza, denunciabile ex art. 45 c.p.c., è la dichiarazione da parte di due diversi giudici, di competenza inderogabile a conoscere una medesima questione. Non ricorre...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2314 del 4 febbraio 1992
«Il diritto di rinunciare all'amnistia previsto dall'art. 5 D.P.R. 12 aprile 1990, n. 75, compete solo all'imputato e non all'indagato in quanto presuppone l'esistenza di un «processo» e non semplicemente di una notizia di reato, seguita o meno da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4182 del 16 luglio 1984
«Ove il giudice d'appello, in totale riforma della decisione appellata, designi come competente in primo grado un giudice diverso dall'autore di quella decisione, ma il giudice così designato, una volta investito della controversia, si ritenga a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19308 del 8 novembre 2012
«Il difetto di legittimazione processuale del genitore, che agisca in giudizio in rappresentanza del figlio non più soggetto a potestà per essere divenuto maggiorenne, può essere sanato in qualunque stato e grado del giudizio, con efficacia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16002 del 13 giugno 2008
«Non sussiste il difetto di legittimazione attiva del figlio che fa valere giudizialmente un credito del genitore defunto per il solo fatto che egli non se ne affermi anche erede, in quanto il chiamato all'eredità, qual è necessariamente il figlio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2095 del 14 febbraio 2001
«Ai fini della assoggettabilità al fallimento di una società apparente, il comportamento atto ad ingenerare il convincimento incolpevole, nei terzi, della sussistenza di un vincolo sociale è sufficiente ad affermare l'esistenza di una società di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16438 del 27 aprile 2011
«Ai fini dell'integrazione del reato di inosservanza dell'obbligo di istruzione dei minori la mancata conoscenza, da parte dei genitori, della omessa frequentazione scolastica dei propri figli non esclude l'elemento soggettivo, incombendo comunque...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16965 del 4 maggio 2007
«L'art. 731 c.p. sanziona l'inosservanza dell'obbligo dei genitori di impartire ai figli minorenni l'istruzione elementare e, pertanto, non ricomprende l'inosservanza dell'art. 2 lett. c) della legge 28 marzo 2003 n. 53 secondo cui è assicurato a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4478 del 2 aprile 1990
«L'obbligo di curare l'istruzione elementare e media del figlio minore sussiste anche se quest'ultimo sia stato affidato — in sede di divorzio — all'altro coniuge. Ne deriva che è configurabile il reato di cui all'art. 731 c.p. a carico del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24495 del 17 novembre 2006
«La interpretazione della domanda, in base alla quale il giudice del merito ritenga in essa compresi o meno alcuni aspetti della controversia, spetta allo stesso giudice, ed attiene al momento logico relativo all'accertamento in concreto della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9658 del 24 luglio 2000
«L'art. 139 c.p.c. fa discendere la presunzione “iuris tantum” di conoscenza, da parte del destinatario, dell'atto di citazione notificatogli, idonea alla instaurazione del rapporto processuale, dalla consegna dell'atto stesso effettuata, presso la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 58 del 7 gennaio 2010
«In materia di notificazioni, la notifica presso lo studio di un avvocato morto o cancellato dall'albo deve essere considerata nulla e non inesistente - e, come tale, sanabile - nell'ipotesi in cui un altro professionista ne continui l'attività,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1309 del 22 febbraio 1990
«Contro l'ordinanza del giudice istruttore della causa di separazione personale, con cui sia disposto l'affidamento del figlio minore ad uno dei genitori, all'esito di un'apposita consulenza tecnica di ufficio, non è ammissibile ricorso per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1032 del 20 febbraio 1986
«Il potere del giudice istruttore di richiedere, ex art. 213 c.p.c., le informazioni scritte relative ad atti e documenti dell'amministrazione, comprende anche quello di acquisire al processo le relazioni orali o scritte di assistenti sociali, già...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 21670 del 23 settembre 2013
«Il ricorso per cassazione proposto dai genitori quali esercenti la potestà sul figlio, quando lo stesso sia già divenuto maggiorenne, con riguardo a giudizio per i danni da questo subiti in un infortunio scolastico, rimanendo inammissibile in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11458 del 24 luglio 2003
«Nel procedimento di correzione di errore materiale, avente natura sostanzialmente amministrativa, iniziato con ricorso ritualmente notificato per la correzione dei dati anagrafici errati, contenuti in sentenza, relativi al luogo di nascita delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2433 del 2 febbraio 2011
«Per il disposto degli artt. 299 e 300, secondo comma, c.p.c. la morte della parte (avvenuta tra l'emissione della sentenza non definitiva e l'udienza di prosecuzione del giudizio) non determina l'interruzione del processo ove gli unici eredi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15023 del 29 marzo 2004
«Ai limitati fini della configurabilità della circostanza aggravante dell'omicidio prevista dall'art. 577 n. 1 c.p. (fatto commesso contro l'ascendente o il discendente), la filiazione naturale della vittima — equiparata a quella legittima, ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13685 del 13 giugno 2006
«Il soggetto che proponga appello — non diversamente da chi proponga ricorso per cassazione — nell'asserita qualità di erede di colui che ha partecipato al precedente grado del giudizio deve allegare la propria legitimatio ad causam per essere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23471 del 10 novembre 2011
«Nel giudizio di opposizione all'esecuzione, promossa sulla base di un provvedimento con il quale, all'esito del procedimento camerale di revisione delle condizioni stabilite con la sentenza di divorzio, si sia provveduto alla rideterminazione...»