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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1786 del 11 giugno 1998
«In tema di motivazione del decreto di sequestro probatorio, anche in relazione alle cose che costituiscono corpo del reato occorre indicare la ragione della necessità del sequestro in funzione dell'«accertamento dei fatti», come si ricava, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4525 del 5 maggio 1998
«La determinazione della somma di denaro in cui può essere convertito il pignoramento implica una valutazione soltanto sommaria delle pretese dei creditori, senza stabilire il diritto ad agire in executivis di quelli intervenuti, e senza estinzione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 37702 del 3 ottobre 2008
«Nel procedimento di riesame di un decreto di sequestro probatorio o di un decreto di convalida del sequestro probatorio operato dalla polizia giudiziaria l'avviso della data d'udienza deve essere dato solo al pubblico ministero, al difensore del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 721 del 25 marzo 1992
«Ai fini previsti dall'art. 663 c.p.p. sono concorrenti e cumulabili tra loro le pene che, sebbene inflitte in sede di cognizione per reati diversi, sono riferibili nella fase esecutiva a tutti i reati predetti per il fatto che — e nella parte in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38470 del 9 ottobre 2008
«Le tabelle introdotte dal D.M. 2 settembre 2006, n. 265 per la determinazione dell'indennità spettante al custode delle cose sottoposte a sequestro nel procedimento penale, trovano applicazione solo se al momento dell'entrata in vigore del citato...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18253 del 24 aprile 2008
«L'avvenuta restituzione del bene sequestrato rende inammissibili, per sopravvenuta carenza di interesse, la richiesta di riesame del sequestro probatorio e l'eventuale successivo ricorso per cassazione. Infatti, con la restituzione della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2344 del 1 marzo 1995
«Il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo dinanzi al pretore o al conciliatore è governato dalle ordinarie norme del procedimento dinnanzi a questo giudice (artt. 311 e ss. c.p.c.) e non da quelle relative al giudizio dinnanzi al tribunale,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23 del 14 luglio 1995
«È ammissibile il sequestro preventivo di cosa già soggetta a sequestro probatorio, purché sussista un pericolo concreto e attuale della cessazione del vincolo di indisponibilità impresso da quest'ultimo, che renda reale e non solo presunta la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1166 del 9 luglio 1999
«Sulla richiesta di restituzione delle cose assoggettate a sequestro probatorio, legittimamente il giudice che procede nella fase processuale provvede de plano, essendo la procedura camerale ex art. 127 c.p.p. prevista, dall'art. 263 comma 5 dello...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2544 del 28 ottobre 1999
«Nella fase delle indagini preliminari, sulla istanza di restituzione dei beni, ai sensi dell'art. 263, quarto comma, c.p.p., è competente a pronunciarsi il pubblico ministero con decreto avverso il quale può essere proposta opposizione davanti al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2821 del 26 agosto 1994
«Qualora il giudice per le indagini preliminari, ricevuta direttamente un'istanza di restituzione di cose sottoposte a sequestro probatorio, in luogo di trasmetterla, come dovrebbe, al P.M. per quanto di sua competenza, ai sensi dell'art. 263,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1612 del 11 aprile 1994
«In tema di misure cautelari reali, nel caso di sequestro probatorio, qualora il P.M. con proprio decreto abbia rigettato la richiesta di restituzione delle cose in sequestro dovrà ritenersi la competenza del tribunale per il riesame quando si...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3143 del 19 aprile 1993
«In tema di sequestro probatorio, appartiene al P.M. la competenza a provvedere, nella fase delle indagini preliminari, in ordine alle istanze di restituzione delle cose in sequestro. Contro il decreto del P.M. va proposta opposizione, ex art. 263...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9857 del 4 marzo 2009
«Il ricorso per cassazione contro l'ordinanza emessa dal G.i.p. a norma dell'art. 263, comma quinto, c.p.p., è deciso in camera di consiglio con le forme del rito non partecipato di cui all'art. 611 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7946 del 20 febbraio 2008
«È ammissibile il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza con la quale, ai sensi dell'art. 263, comma quinto, c.p.p., il giudice per le indagini preliminari decide sull'opposizione proposta dall'interessato avverso il decreto di rigetto, da...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 25161 del 2 luglio 2002
«La competenza a deliberare sulla richiesta di anticipazione o liquidazione finale del compenso presentata dal custode di cose sequestrate nell'ambito di procedimento penale appartiene nella fase successiva alla sentenza irrevocabile al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16 del 2 luglio 2002
«La competenza a deliberare sulla richiesta di anticipazione o liquidazione finale del compenso presentata dal custode di cose sequestrate nell'ambito di procedimento penale appartiene nella fase successiva alla sentenza irrevocabile al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8588 del 27 febbraio 2008
«In tema di disciplina di rogatorie dall'estero, nel caso l'autorità giudiziaria estera consenta alla trasmissione diretta all'autorità giudiziaria italiana della relativa documentazione e le rispettive autorità centrali di governo nulla osservino...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2533 del 15 marzo 1995
«L'intercettazione di conversazioni effettuate via etere per mezzo di un apparecchio ricetrasmittente privo di concessione non sono soggette ad autorizzazione alcuna da parte dell'autorità giudiziaria, perché relative a comunicazioni non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11189 del 22 marzo 2012
«In sede di legittimità è possibile prospettare una interpretazione del significato di una intercettazione diversa da quella proposta dal giudice di merito solo in presenza del travisamento della prova, ovvero nel caso in cui il giudice di merito...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37372 del 10 novembre 2006
«In tema di autorizzazione all'intercettazione di comunicazioni telefoniche disposte ai sensi dell'art. 13 del D.L. 13 maggio 1991 n. 152, conv. con L. 12 luglio 1991 n. 203, l'emissione del decreto da parte di G.i.p. incompetente è priva di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 29628 del 24 luglio 2001
«In tema di intercettazioni di conversazioni telefoniche, il decreto di convalida emesso dal Gip a seguito del provvedimento urgente adottato dal P.M., deve essere trasmesso al tribunale del riesame al fine di consentire, anche al soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8458 del 21 luglio 2000
«Ai fini dell'acquisizione dei tabulati contenenti i dati esterni identificativi delle comunicazioni telefoniche conservati in archivi informatici del gestore del servizio, è sufficiente il decreto motivato dell'autorità giudiziaria, non essendo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6 del 8 maggio 2000
«Ai fini dell'acquisizione dei tabulati contenenti i dati esterni identificativi delle comunicazioni telefoniche conservati in archivi informatici dal gestore del servizio è sufficiente il decreto motivato dell'autorita giudiziaria, non essendo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21 del 24 settembre 1998
«Poiché la stampa dei tabulati concernenti il flusso informatico relativo ai dati esterni al contenuto delle comunicazioni telefoniche costituisce la documentazione, in forma intelligibile, del flusso medesimo, la relativa acquisizione soggiace...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3133 del 12 marzo 1998
«I limiti imposti dall'art. 270 c.p.p., circa l'utilizzabilità dei risultati di intercettazioni in procedimenti diversi da quelli nei quali sono state disposte, riguardano l'utilizzabilità come elementi di prova, ma non precludono la possibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 40790 del 4 dicembre 2002
«Il decreto con cui il pubblico ministero dispone l'intercettazione di comunicazioni tra presenti non deve contenere l'indicazione dei soggetti che interverranno nella fase esecutiva dell'attività intercettativa, in quanto la legge non impone tale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2873 del 10 ottobre 1997
«In tema di intercettazioni ambientali, l'ufficio del sindaco non può essere considerato luogo di privata dimora, trattandosi di un elemento della struttura municipale e quindi di carattere pubblico, nel quale è consentito l'accesso ad estranei e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 42792 del 28 novembre 2001
«In tema di impugnazioni, allorché sia dedotto, mediante ricorso per cassazione, un error in procedendo ai sensi dell'art. 606, comma 1, lett. c) c.p.p., la corte di cassazione è giudice anche del fatto e, per risolvere la relativa questione, può...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 795 del 29 marzo 2000
«In caso di provvedimento applicativo di misura cautelare personale basato sul risultato di intercettazioni telefoniche o ambientali, avverso il quale sia stata esperita la procedura di riesame conclusasi con la conferma di detto provvedimento, non...»