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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19380 del 21 aprile 2017
«In tema di disciplina della parte civile, ai sensi degli artt. 82, comma secondo, e 523, comma secondo, cod. proc. pen., la mancata presentazione delle conclusioni scritte configura revoca tacita della costituzione in giudizio in quanto,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18975 del 20 aprile 2017
«In tema di prova, l'accertamento peritale grafologico è di per sé fortemente condizionato dalla valutazione soggettiva di chi lo conduce, piuttosto che da leggi scientifiche universali, con la conseguenza che legittimamente il giudice, il quale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24082 del 15 maggio 2017
«In tema di valutazione della perizia psichiatrica, sviluppandosi l' "iter" diagnostico dei periti attraverso due operazioni successive, connesse ed interdipendenti in relazione al risultato finale, cioè la percezione dei dati storici e il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 54492 del 4 dicembre 2017
«In tema di perizia, il giudice, dopo l'esame del perito, è tenuto ad integrare il contraddittorio con l'esame del consulente tecnico dell'imputato qualora questi abbia assunto iniziative di sollecitazione e di contestazione rispetto all'attività...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24881 del 19 maggio 2017
«In tema di impugnazione, il principio di tassatività soggettiva previsto dall'art. 568, comma terzo, cod. proc. pen. impone di ritenere che, in mancanza di una espressa previsione attributiva, il potere di gravame non può essere esercitato dal...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23404 del 12 maggio 2017
«La rinuncia all'impugnazione è atto formale che non ammette equipollenti e, pertanto, non danno luogo a rinuncia le conclusioni di udienza con cui il pubblico ministero chieda la conferma della sentenza di condanna di primo grado, che era stata...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 29154 del 25 giugno 2018
«L'impugnazione della parte civile avverso la sentenza di proscioglimento che non abbia accolto le sue conclusioni, è ammissibile anche quando non contenga l'espressa indicazione che l'atto è proposto ai soli effetti civili.»
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Cassazione civile, sentenza n. 517 del 14 febbraio 1968
«Il principio in base al quale il giudice del merito, quando riconosce esatte le conclusioni del consulente tecnico d'ufficio, non è tenuto ad esprimere le particolari ragioni del suo convincimento non può valere quando lo stesso consulente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1948 del 29 maggio 1976
«Avverso la sentenza che pronuncia sulla querela di falso, con l'intervento obbligatorio del pubblico ministero (art. 221, terzo comma, c.p.c.), il ricorso per cassazione deve essere notificato anche alla predetta parte necessaria del processo. La...»
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Cassazione civile, sentenza n. 515 del 17 febbraio 1976
«La spedizione della causa a sentenza non è condizionata dalla fissazione di un'udienza destinata preventivamente alla precisazione delle conclusioni.»
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Cassazione civile, sentenza n. 2359 del 8 giugno 1977
«Il giudice d'appello, il quale si trovi in presenza di un rilevante contrasto tra le consulenze tecniche di primo e di secondo grado, o, comunque, tra più successive consulenze vertenti sullo stesso oggetto, qualora accolga le conclusioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 374 del 18 gennaio 1979
«La domanda di correzione dell'errore materiale, non essendo diretta alla riforma della sentenza, non deve necessariamente formare oggetto di uno specifico motivo di gravame, o di appello incidentale, ma può essere proposta al giudice d'appello...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6054 del 20 novembre 1979
«La riserva di gravame contro la sentenza non definitiva sull'an debeatur non comporta che il soccombente, per coerenza con la sua riserva, resti privo della capacità difensiva nella successiva fase del giudizio sul quantum, e cioè non abbia la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 127 del 8 gennaio 1981
«La deducibilità del giuramento decisorio nel giudizio di rinvio, consentita dall'art. 394, terzo comma, c.p.c., in deroga alla regola dell'immutabilità delle conclusioni, è limitata esclusivamente alla materia ancora controversa, alla quale è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4488 del 8 luglio 1981
«La limitazione della domanda, ad alcuni soltanto dei capi prima formulati, fatta dal procuratore costituito non munito di procura speciale in sede di precisazione delle conclusioni non costituisce valida rinuncia agli atti del giudizio ex art. 306...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 550 del 24 gennaio 1981
«Qualora la parte che abbia indicato un teste richieda la fissazione dell'udienza di precisazione delle conclusioni, la stessa manifesta con tale inequivoco comportamento la sua volontà di rinunciare all'audizione del teste stesso e se la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6914 del 15 dicembre 1982
«La norma contenuta nell'art. 348, primo comma, c.p.c., che, in caso di mancata costituzione o di mancata comparizione dell'appellante alla prima udienza, dispone che la causa sia rinviata ad altra udienza con la relativa comunicazione del rinvio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5177 del 27 luglio 1983
«Le conclusioni formulate dalla parte in via subordinata non costituiscono domanda in senso proprio, con la conseguenza che il loro accoglimento non esaurisce l'interesse ad agire, il quale è definito dalle conclusioni spiegate in via principale e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2308 del 10 aprile 1984
«Nel nuovo rito del lavoro, la proposizione, all'udienza di discussione, di richieste preliminari o istanze istruttorie ad opera delle parti non comporta per il giudice l'obbligo di emettere uno specifico provvedimento istruttorio e non esonera le...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3549 del 13 giugno 1984
«Ai sensi dell'art. 394, terzo comma, c.p.c., il giudizio di rinvio è ad istruzione «chiusa», con divieto per le parti di prendere conclusioni diverse e svolgere attività assertiva e probatoria (eccettuato il giuramento decisorio) diversa da quella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 480 del 19 gennaio 1984
«Nel rito del lavoro, l'udienza eventualmente disposta dal pretore, dopo la discussione della causa, «per la lettura della sentenza» costituisce una ulteriore udienza di discussione, la quale, benché irregolarmente fissata, non vulnera il principio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1207 del 13 febbraio 1985
«Le questioni che insorgano per effetto di modificazioni della disciplina legislativa sono deducibili per la prima volta in sede di rinvio, non ostandovi il divieto di cui all'art. 394 c.p.c., solo quando le modificazioni medesime siano intervenute...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5118 del 17 ottobre 1985
«L'appellato totalmente vittorioso è soggetto all'onere della esplicita riproposizione in secondo grado, entro l'udienza di precisazione delle conclusioni, ai sensi ed agli effetti dell'art. 346 c.p.c., delle eccezioni respinte dal primo giudice,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3996 del 16 giugno 1986
«L'autorizzazione del giudice alla modifica delle domande, prevista dal primo comma dell'art. 420 c.p.c., può essere data anche implicitamente, in corrispondenza alla mancata opposizione della controparte, con il consenso alla formulazione nelle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4795 del 30 luglio 1988
«Nel giudizio di rinvio anche ove sia possibile, in conseguenza della pronuncia della Cassazione, una nuova attività assertiva o probatoria, questa può essere estrinsecata all'udienza di precisazione delle conclusioni, senza che il giudice abbia...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 739 del 1 dicembre 1989
«Nel procedimento davanti alla Suprema Corte la notificazione delle conclusioni del procuratore generale (art. 375 secondo comma c.p.c.), ovvero della comunicazione dell'udienza o della adunanza in Camera di consiglio (art. 377 secondo comma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10585 del 5 novembre 1990
«Nell'ipotesi di annullamento per violazione o falsa applicazione di norme di diritto e per vizi di motivazione, la circostanza che la potestas iudicandi del giudice di rinvio sia limitata — in mancanza di novità derivanti dalla sentenza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10632 del 6 novembre 1990
«Il divieto di proporre l'eccezione di prescrizione per la prima volta in sede di rinvio, ai sensi dell'art. 394 terzo comma c.p.c., può trovare deroga quando la sentenza di cassazione abbia dato una diversa definizione del rapporto dedotto in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11691 del 5 dicembre 1990
«Nel giudizio di rinvio il divieto di prendere nuove conclusioni non implica altresì il divieto del frazionamento di esso in più fasi, onde è consentita la scissione della pronuncia sull'an debeatur da quella sul quantum, riservata quest'ultima al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 978 del 10 febbraio 1990
«La regola enunciata dall'art. 394, comma terzo, c.p.c., per cui le parti possono prendere nel giudizio di rinvio conclusioni nuove se ne sorge la necessità a seguito della sentenza di cassazione opera quante volte la sentenza della cassazione...»