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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 563 del 16 gennaio 2003
«In tema di esecuzione forzata, la sentenza con la quale il giudice dell'esecuzione, nel decidere l'opposizione all'esecuzione ovvero agli atti esecutivi proposta dal debitore il quale eccepisca, tra l'altro, che l'importo dei beni pignorati è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8221 del 28 luglio 1999
«La riduzione del pignoramento ex art. 496 c.p.c., dovendo essere effettuata con riferimento esclusivo all'importo dei crediti e delle spese del creditore procedente e dei creditori già intervenuti, al momento della richiesta del debitore esecutato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2604 del 6 marzo 1995
«Più specificamente l'istanza suindicata va ricondotta non alla previsione di cui all'art. 483 c.p.c., volta a disciplinare il cumulo di «diversi» mezzi di espropriazione (come, ad esempio, il cumulo dell'espropriazione mobiliare con quella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1305 del 1 marzo 1986
«La valutazione delle condizioni che autorizzano la riduzione del pignoramento o del sequestro conservativo è affidata al discrezionale apprezzamento del giudice del merito, anche relativamente alla eventuale concentrazione della misura cautelare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15630 del 7 novembre 2002
«La nullità dell'istanza di fissazione della vendita del bene pignorato per inosservanza del termine dilatorio di dieci giorni previsto dall'art. 501 c.p.c., non rientra nell'ambito delle nullità — inesistenza non suscettibili di sanatoria ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8215 del 10 settembre 1996
«Con il provvedimento di assegnazione dei crediti di cui all'art. 553 c.p.c. il giudice dell'esecuzione non deve limitarsi a determinare il valore dell'assegnazione, e quindi i limiti del trasferimento dei crediti, sulla base della sola richiesta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8928 del 18 aprile 2006
«Qualora, a seguito della parziale riduzione della condanna emessa in primo grado, come effetto del giudicato emerga quale fatto impeditivo il diritto alla restituzione di una parte di quanto pagato in esecuzione della prima pronunzia, la rilevanza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7608 del 14 agosto 1997
«I provvedimenti indilazionabili emessi ex art. 618 c.p.c. in relazione a proposte opposizioni agli atti esecutivi hanno natura incidentale e funzione ordinatoria, con la conseguenza che essi non sono impugnabili con autonomo ricorso per cassazione...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 6989 del 20 marzo 2013
«Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, per effetto dell'art. 2 della legge 29 dicembre 2011, n. 218, la riduzione alla metà del termine di costituzione dell'opponente si applica purché questi abbia assegnato all'opposto un termine di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2242 del 16 febbraio 2012
«Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, in applicazione della norma di interpretazione autentica dell'art. 165, primo comma, c.p.c., dettata dall'art. 2 della legge 29 dicembre 2011, n. 218, la riduzione alla metà del termine di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17915 del 4 settembre 2004
«Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, la riduzione alla metà del termine di costituzione dell'opponente, ai sensi dell'art. 645, secondo comma, c.p.c., consegue automaticamente al fatto obiettivo della concessione all'opposto di un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8221 del 29 aprile 2004
«In caso di perdita di efficacia dell'ordinanza di rilascio ex art. 665 c.p.c., il conduttore che intende ottenere, oltre all'accertamento negativo del diritto del locatore, la condanna del medesimo alla riduzione in pristino, al fine della ripresa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1336 del 9 febbraio 1994
«Ne consegue per quanto riguarda, in particolare, il provvedimento di riduzione del sequestro conservativo (non previsto espressamente nel nostro ordinamento ma invalso nella pratica in analogia alla riduzione del pignoramento ex art. 496 c.p.c.),...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11693 del 5 dicembre 1990
«Nell'azione di denuncia di nuova opera, qualora il ripristino della situazione di fatto anteriore debba essere attuato mediante la demolizione di un'opera appartenente a più proprietari, l'azione deve essere diretta contro tutti i comproprietari,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18100 del 16 aprile 2003
«Qualora il delitto di cui all'art. 73 D.P.R. n. 309/90 sia commesso anche avvalendosi della forza intimidatrice dell'appartenenza ad una associazione mafiosa, la collaborazione prestata per evitare che l'attività criminosa sia portata a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6217 del 27 maggio 1994
«Poiché la determinazione della pena deve essere effettuata dal giudice nel rispetto delle norme di natura sostanziale previste dal codice penale, tra le quali vi è la disposizione dell'art. 78 diretta a temperare il principio del cumulo materiale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2350 del 19 febbraio 1990
«Quando poi il giudice di merito si discosti dai minimi edittali, e determini la pena entro i limiti segnati dall'art. 81 c.p. la discrezionalità diventa di tale ampiezza da assorbire anche le potestà di riduzione che la legge affida al giudice ai...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2558 del 1 marzo 2000
«Per ottenere la riduzione della pena pecuniaria ai sensi dell'art. 133 bis c.p. è necessario che l'imputato alleghi l'indispensabile documentazione atta a chiarire la sua posizione economica.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5484 del 12 maggio 1994
«Poiché la circostanza attenuante prevista dall'art. 133 bis c.p. può trovare applicazione solo in caso di manifesta sproporzione per eccessiva gravosità della sanzione pecuniaria rispetto alle capacità economiche del soggetto, tale eccessiva...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20403 del 31 maggio 2005
«Ne consegue, qualora venga accolto l'appello dell'imputato, relativamente a circostanze o a reati concorrenti, la conseguente obbligatoria diminuzione della pena complessiva comporta che la riduzione dell'entità di uno degli elementi costitutivi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17951 del 16 aprile 2004
«Ai fini della determinazione della durata della misura di sicurezza del ricovero in manicomio giudiziario rileva ex art. 222 c.p. la pena che la legge stabilisce per il reato addebitato e pertanto non è valutabile la riduzione di pena prevista in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 876 del 28 gennaio 1987
«...in modo che la contraffazione richieda, di volta in volta, un'opera particolare. Vi è quindi, nella previsione dell'art. 469 c.p. una minore capacità di danno che giustifica la riduzione di un terzo delle pene previste negli artt. 467 e 468 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9930 del 14 settembre 1994
«Ed invero, gli stessi elementi non possono essere valutati ripetutamente per il conseguimento di una duplice riduzione di pena, mentre d'altro canto, l'attenuante speciale prevale sempre su quella generale, secondo quanto previsto dall'art. 68...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10383 del 29 ottobre 1992
«Invero gli stessi elementi non possono essere valutati ripetutamente per il conseguimento di una duplice riduzione di pena mentre, d'altro canto, l'attenuante speciale prevale sempre su quella generale, secondo quanto previsto dall'art. 68 c.p....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6936 del 28 giugno 1991
«Sicché essa, che è eccezionalmente operativa dopo la consumazione del reato, non è concepibile in relazione ad un comportamento processuale di collaborazione con gli organi inquirenti, quando tale collaborazione non appaia collegabile alla minore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14412 del 2 novembre 1990
«La confessione, che non abbia incidenza reale o potenziale rispetto agli effetti del reato (elisione o attenuante delle conseguenze dannose o pericolose), ma sia utile solo ai fini dell'accertamento del crimine o della scoperta dei correi può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29929 del 29 luglio 2010
«La possibilità di applicare simultaneamente l'attenuante dei motivi di particolare valore morale o sociale e quella della provocazione è subordinata all'accertamento, in concreto, della loro ascrivibilità a distinte situazioni concrete, poiché...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45423 del 24 novembre 2004
«Nella determinazione, in misura inferiore a quella massima consentita dalla legge, della riduzione di pena dovuta al giudizio di prevalenza delle circostanze attenuanti generiche, il giudice può valorizzare anche i precedenti penali relativi a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2927 del 7 marzo 1998
«Ciò in quanto il citato art. 59 pone a carico del trasgressore l'esecuzione di quei lavori che il Ministero per i beni culturali ed ambientali riterrà di prescrivergli per riparare i danni da lui prodotti alla cosa; quando la riduzione in pristino...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 15186 del 20 luglio 2015
«In tema di separazione personale, la riduzione dell'assegno di mantenimento in favore del coniuge e dei figli decorre dal momento della pronuncia giudiziale che ne modifica la misura, non essendo rimborsabile quanto percepito dal titolare di...»