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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2465 del 24 aprile 1981
«In materia di risarcimento di danni dipendenti dalla circolazione stradale, qualora la sentenza penale divenuta irrevocabile abbia pronunciato anche condanna generica dell'imputato al risarcimento in favore del danneggiato, l'azione diretta alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8154 del 23 maggio 2003
«Nel caso in cui il giudizio penale si sia concluso con una sentenza che contiene anche la condanna generica al risarcimento dei danni a carico del responsabile civile ed in favore del danneggiato costituitosi parte civile, la successiva azione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6757 del 26 luglio 1996
«Il principio per cui in ipotesi di condanna generica al risarcimento del danno — la quale pur difettando dell'attitudine all'esecuzione forzata costituisce una statuizione autoritativa contenente l'accertamento dell'obbligo in via strumentale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6296 del 13 marzo 2013
«La responsabilità del proprietario di un fondo per i danni derivanti da attività di escavazione, ex art. 840 c.c., non opera in senso oggettivo, ma richiede una condotta colposa, sicché, nell'ipotesi in cui i lavori di escavazione siano affidati...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2634 del 21 giugno 1994
«La norma dell'art. 665 c.p.p., applicabile sia con riguardo all'esecuzione dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria ordinaria, sia con riguardo all'esecuzione dei provvedimenti del giudice militare, in forza del rinvio operato dall'art. 402...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35187 del 21 ottobre 2002
«Gli atti dei quali il perito può prendere cognizione non sono soltanto quelli già inseriti nel fascicolo per il dibattimento, ma anche quelli dei quali la legge prevede l'acquisizione a tale fascicolo e cioè anche quegli atti di cui non è esclusa,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5897 del 7 dicembre 1995
«In tema di revoca dei benefici, quando la stessa sia prevista come obbligatoria ed automatica, in conseguenza dell'intervenuta condanna per i reati commessi entro un certo termine, la pur necessaria pronuncia formale adottata ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13619 del 25 marzo 2003
«Una volta accertata l'esistenza dell'impedimento dell'imputato a comparire al dibattimento e la sua assolutezza, il giudice è obbligato a disporre il rinvio ad altra udienza, non potendosi attribuire alcuna rilevanza all'ipotesi che l'evento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33435 del 4 maggio 2006
«Il delitto di corruzione appartiene alla categoria dei reati «propri funzionali» perché elemento necessario di tipicità del fatto è che l'atto o il comportamento oggetto del mercimonio rientrino nelle competenze o nella sfera di influenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3624 del 4 aprile 1995
«In tema di competenza per reati commessi all'estero, ai fini dell'applicazione dell'art. 10 comma 1 c.p.p., non sussiste equipollenza tra esecuzione dell'ordine di accompagnamento e arresto. La norma, così come, quanto ai concetti di residenza,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3444 del 19 marzo 1998
«La ipotesi di connessione di cui all'art. 12, lett. b), c.p.p. si riferisce, oltre che ai diversi reati commessi con una sola azione od omissione, ai diversi reati che, con più azioni od omissioni, l'agente commette in esecuzione del medesimo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 48357 del 15 dicembre 2004
«Allorché nei confronti della stessa persona siano emesse più ordinanze che dispongono la medesima misura cautelare per fatti diversi, i termini di durata delle misure disposte con le ordinanze successive alla prima sono retrodatati al momento di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1299 del 5 febbraio 1996
«Lo stato di ebbrezza del conducente di veicoli può essere accertato e provato con qualsiasi mezzo, e non necessariamente, nè unicamente, attraverso la strumentazione e la procedura indicate nell’art. 379 del regolamento di attuazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7604 del 17 febbraio 2003
«Nel procedimento di prevenzione il richiamo del comma sesto dell'art. 4 della legge 27 dicembre 1956 n. 1423, che rinvia, per la individuazione delle norme applicabili, agli artt. 636 e 637 del codice di rito abrogato, deve intendersi riferito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2549 del 20 aprile 2000
«Il contrasto negativo che insorga fra tribunale in composizione collegiale e tribunale in composizione monocratica a proposito della competenza a decidere su una determinata questione (nella specie concernente la materia dell'esecuzione), non è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3571 del 11 febbraio 1993
«In tema di sequestro probatorio, l'art. 253, terzo comma, c.p.p., nel consentire al giudice la facoltà di delegare un ufficiale di polizia giudiziaria per la esecuzione del sequestro, non ha inteso stabilire un rapporto fiduciario caratterizzato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5377 del 12 aprile 1990
«Per la formulazione di siffatto giudizio, da effettuarsi ex post, è necessario ricorrere ad alcuni strumenti logici tra cui sono annoverabili i criteri attinenti alla prevedibilità, che deve essere desunta dalle modalità effettive di esecuzione e...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2154 del 7 giugno 2001
«In caso di richiesta di riparazione per l'ingiusta detenzione, il giudice deve tenere conto anche della condotta del ricorrente successiva all'esecuzione del provvedimento restrittivo e, pur nel rispetto del diritto di costui a non rendere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6 del 8 gennaio 1997
«L'esercizio del potere-dovere di arresto in flagranza di reato attribuito agli organi di polizia giudiziaria è disciplinato dalle disposizioni dettate dagli artt. 379 e segg. c.p.p., nessuna delle quali prevede che, al momento dell'atto, debbano...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 191 del 15 gennaio 1997
«In materia di infortunio sul lavoro, la circostanza del contemporaneo affidamento al direttore dei lavori in esecuzione in un cantiere di altro cantiere non costituisce valida giustificazione dell'abbandono di uno di essi che, comunque, resta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4712 del 13 gennaio 1993
«La individuazione del difensore nel processo di esecuzione non può essere fatta con riferimento alla nomina del difensore fatta nel processo di cognizione. (Fattispecie in cui il difensore che aveva assistito il condannato in sede di cognizione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9815 del 11 marzo 2002
«È legittima la nomina, da parte del giudice dell'esecuzione, all'interessato di un difensore d'ufficio diverso da quello che, nominato allo stesso interessato nel corso del giudizio di cognizione, si era, di fatto, del tutto disinteressato del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 205 del 23 febbraio 1993
«L'eventuale nullità dell'informazione di garanzia, ancorché questa sia contestuale all'esecuzione di perquisizione o di sequestro, non determina nullità o invalidità derivata perché utile per inutile non vitiatur sicché quella parte del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3146 del 10 dicembre 1996
«Ai fini della decorrenza del termine per proporre istanza di riesame avverso un provvedimento di sequestro probatorio assume rilievo, ai sensi dell'art. 324 c.p.p. richiamato dall'art. 257 c.p.p., sia per l'indagato che per il suo difensore...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3513 del 22 maggio 1997
«In tema di garanzie di libertà del difensore, l'autorizzazione del giudice prevista dal quarto comma dell'art. 103 c.p.p. costituisce una deroga alla disciplina ordinaria relativa al compimento di perquisizioni e sequestri nel corso delle indagini...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1355 del 5 maggio 1992
«L'art. 104 del nuovo codice di procedura penale ha fissato la regola generale secondo cui il rapporto con il difensore rappresenta un diritto dell'imputato detenuto ed una particolare estrinsecazione del diritto di difesa che è immediatamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1396 del 13 gennaio 2006
«Il giudice dell'esecuzione può disporre la cancellazione di atti dichiarati falsi all'esito del procedimento di cognizione anche quando essi interessino soggetti non intervenuti in detto procedimento, a condizione che tali soggetti siano stati...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45189 del 23 novembre 2004
«Nel caso di acquisizione degli esiti dell'intercettazione di conversazioni o comunicazioni in procedimento diverso da quello nel quale siano state rilasciate le relative autorizzazioni, il controllo del giudice sulla legalità dell'ammissione e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1412 del 12 aprile 1995
«Allorché sia stata riconosciuta, in sede di cognizione, la continuazione fra un reato, ritenuto più grave, punito con pena detentiva, e altro reato, meno grave, punito con pena pecuniaria, applicandosi, conseguentemente, un aumento della pena...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8112 del 19 febbraio 2003
«Non è necessario il previo inoltro dell'informazione di garanzia ai fini del compimento degli atti diretti alla ricerca della prova per i quali non sia previsto l'avviso del difensore (c.d. atti «a sorpresa»: perquisizione, sequestro ed ispezione...»