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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4820 del 30 aprile 1991
«La differenza tra il concorso di persone nel reato continuato e l'associazione per delinquere risiede, indipendentemente dalla natura e dalla specie dei reati voluti, nelle connotazioni dell'accordo partecipativo che, se delimitato nel tempo e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9434 del 11 novembre 1983
«Anche l'estraneo può concorrere nel reato proprio, a condizione però che l'attività tipica sia stata posta in essere dal soggetto qualificato.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4418 del 17 maggio 1983
«Può aversi concorso di persone nel reato e, quindi, responsabilità del partecipe anche se l'autore materiale del fatto non è imputabile o non è punibile. Nell'ipotesi di concorso di persone in un reato proprio sussiste la responsabilità...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 7765 del 19 febbraio 2014
«È configurabile il concorso nel reato di cui all'art. 44 del d.P.R. n. 380 del 2001, commesso dal privato che abbia realizzato un intervento in contrasto con gli strumenti urbanistici, a carico del funzionario comunale nominato responsabile del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4055 del 29 gennaio 2014
«In tema di detenzione di sostanze stupefacenti, la distinzione tra connivenza non punibile e concorso nel reato commesso da altro soggetto va individuata nel fatto che la prima postula che l'agente mantenga un comportamento meramente passivo,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2297 del 20 gennaio 2014
«Ai fini della configurazione del concorso di persone nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti, è necessario e sufficiente che taluno partecipi all'altrui attività criminosa con la semplice volontà di adesione, che può manifestarsi in forme...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37030 del 26 settembre 2003
«Il pubblico ufficiale che emette mandati di pagamento, supponendo in buona fede che il denaro sia destinato a coprire spese effettivamente sostenute dal proprio ufficio, non concorre nel reato di peculato con il proprio dipendente, il quale,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5993 del 20 giugno 1997
«In tema di spaccio di sostanze stupefacenti perché possa sussistere l'aggravante del concorso di tre o più persone occorre che la pluralità di soggetti sia riferibile a una delle condotte necessarie per l'integrazione del reato (offerta, eventuale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4789 del 22 maggio 1997
«In tema di concorso di persone nel reato, le norme sulla partecipazione non soffrono alcuna specifica eccezione riguardo all'omicidio preterintenzionale, essendo sufficiente, anche in relazione a tale reato, che sia dimostrato il concorso dei vari...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4243 del 9 maggio 1997
«L'aiuto prestato «in corso d'opera» rientra nella fattispecie del concorso di persona nel reato, e non del favoreggiamento, purché vi sia la consapevolezza di contribuire anche in minima parte alla realizzazione di una più articolata...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10061 del 30 settembre 1995
«In tema di lottizzazione abusiva, la formulazione letterale dell'art. 19 L. 28 febbraio 1985, n. 47 — tenuto conto della differente terminologia usata dal legislatore rispetto alla demolizione prevista dall'art. 7, ultimo comma, stessa legge —...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12725 del 22 dicembre 1994
«In materia di detenzione di stupefacenti, non può ravvisarsi il concorso ex art. 110 c.p. in caso di semplice comportamento negativo di chi assiste passivamente alla perpetrazione di un reato e non ne impedisce od ostacola in vario modo la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10071 del 22 settembre 1994
«Qualora più persone detengano insieme un certo quantitativo di sostanza stupefacente a fine di spaccio, ciascuna deve rispondere della detenzione dell'intero, e non solo della parte a lei destinata di tale quantità, essendo tutti concorrenti ex...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4451 del 16 aprile 1994
«Il concorso di più persone nel porto di un'arma non può essere escluso dalla semplice appartenenza di essa a uno solo dei concorrenti, e deve ritenersi pienamente sussistente quando l'arma si trovi nella disponibilità di tutti ovvero quando i...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3970 del 5 aprile 1994
«In tema di reato di abitazione di immobile senza il preventivo rilascio di licenza di abitabilità, di cui all'art. 221 del R.D. 27 luglio 1934, n. 1265, è inapplicabile l'amnistia, qualora il proprietario abbia dato in locazione l'immobile ben...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9489 del 20 ottobre 1993
«In tema di detenzione illegale di armi, ai fini della configurabilità del concorso nel reato a carico di chi abbia dato ospitalità o rifugio nella propria abitazione ad un soggetto armato, senza per ciò acquisire la diretta disponibilità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 900 del 20 ottobre 1992
«La codetenzione a fine di spaccio o per l'uso in comune delle sostanze stupefacenti integra gli estremi del concorso nel reato in relazione all'intero quantitativo e non già ad una quota ideale. La condotta del singolo concorrente risulta,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7444 del 26 giugno 1992
«Rettamente è ritenuta provata la compartecipazione al reato di detenzione di sostanza stupefacente di colui il quale non si limiti a trasportare il detentore, suo amico, con la propria auto, ma gli faccia compiere una serie di giri viziosi per le...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12697 del 25 marzo 2015
«Ai fini della prova dello stato di soggezione che caratterizza la circostanza aggravante di cui all'art. 112, comma primo, n. 3 cod. pen.- che sanziona più gravemente la condotta di chi determini al reato persona soggetta alla propria autorità,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12543 del 25 marzo 2015
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante prevista dall'art. 114, comma terzo cod.pen., non è sufficiente che il maggiorenne abbia prospettato al minore la semplice idea del reato, ma occorre che il determinatore abbia fatto insorgere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3332 del 23 gennaio 2015
«In tema di concorso di persone nel reato, il riconoscimento dell'attenuante prevista dall'art. 114, comma terzo, c.p., con riferimento all'art. 112, comma primo, n. 3, c.p., presuppone una relazione caratterizzata da un rapporto di supremazia di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2904 del 22 gennaio 2014
«In tema di concorso di persone nel reato, l'attenuante della partecipazione di minima importanza non è applicabile nelle ipotesi di aggravamento del reato ai sensi dell'art.112 cod. pen., ivi compresa quella riferita al numero dei concorrenti nel...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40092 del 7 novembre 2011
«L'attenuante della partecipazione di minima importanza al reato (art. 114 c.p.) non può trovare applicazione sulla base della semplice graduazione della gravità delle condotte, ma comporta un esame dell'apporto causale delle condotte stesse; sotto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45248 del 13 dicembre 2005
«In tema di concorso di persone nel reato, la circostanza attenuante di cui all'art. 114 comma primo c.p. è configurabile solo quando l'opera del concorrente abbia avuto minima importanza nella preparazione ed esecuzione del reato: a tal fine non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21082 del 5 maggio 2004
«In tema di concorso di persone nel reato, ai fini dell'integrazione della circostanza attenuante della minima partecipazione (art. 114 c.p.), non è sufficiente una minore efficacia causale dell'attività prestata da un correo rispetto a quella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19069 del 23 aprile 2004
«L'art. 114 c.p. costituisce un'eccezione alla regola di equiparazione delle varie forme di concorso di persona nel reato, fondata sul principio monistico del reato concorsuale. Ne consegue che essa è configurabile soltanto quando l'opera prestata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31762 del 28 luglio 2003
«L'attenuante di cui all'art. 114 c.p. trova applicazione quando l'apporto del compartecipe risulti effettivamente così lieve da apparire quasi trascurabile e marginale nell'ambito della relazione causale. Il contributo dell'addetto alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30298 del 10 settembre 2002
«In tema di concorso di persone nel reato, ai fini dell'applicabilità della circostanza attenuante della minima importanza nella partecipazione al reato (art. 114 c.p.), è necessario aver riguardo non solo alla natura e alla consistenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 201 del 9 gennaio 1999
«In tema di concorso di persone nel reato non può applicarsi, ai fini della valutazione della marginalità dell'opera di un compartecipe, un criterio assoluto che conduca a ritenere sussistente la diminuente di cui all'art. 114 c.p. solo se il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7223 del 18 luglio 1996
«L'attenuante prevista dall'art. 73, comma quinto, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, e quella ex art. 114 c.p. operano su piani diversi, onde la loro autonomia e presenza dell'una con esclusione dell'altra, agendo la circostanza di cui all'art. 114...»