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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11575 del 11 settembre 2001
«La determinazione dell'assegno di divorzio, alla stregua dell'art. 5 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, modificato dall'art. 10 della legge 6 marzo 1987, n. 74, è indipendente dalle statuizioni patrimoniali operanti, per accordo tra le parti e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8109 del 14 giugno 2000
«Il principio secondo il quale gli accordi dei coniugi diretti a fissare, in sede di separazione, il regime giuridico del futuro ed eventuale divorzio, sono nulli per illiceità della causa, anche nella parte in cui concernono l'assegno divorzile —...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5140 del 3 marzo 2011
«Nel procedimento di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, laddove il giudice di primo grado abbia rigettato la domanda di assegno di divorzio, la pronuncia sulla decorrenza dell'assegno ben può essere adottata dalla Corte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2273 del 18 marzo 1996
«In tema di adeguamento automatico dell'assegno di divorzio, poiché l'art. 5, comma 7, della L. 1 dicembre 1970, n. 898, nel testo modificato dall'art. 9 della L. 6 marzo 1987, n. 74, dispone che l'adeguamento deve essere stabilito «almeno» con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13863 del 24 settembre 2002
«La previsione dell'art. 5, settimo comma, della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (come modificato dall'art. 10 della legge 6 marzo 1987, n. 74), secondo cui la sentenza di scioglimento del matrimonio deve stabilire un criterio di adeguamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18367 del 23 agosto 2006
«Ove, a sostegno della richiesta di revisione nel senso della diminuzione o della soppressione dell'assegno di divorzio, siano allegati sopravvenuti oneri familiari dell'obbligato (derivanti, nella specie, dalla nascita di due figli, generati dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12557 del 8 luglio 2004
«In assenza di un nuovo matrimonio, il diritto all'assegno di divorzio, in linea di principio, di per sè permane, nella misura stabilita dalla sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, anche se il suo titolare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1253 del 27 gennaio 2012
«L'assegno a carico dell'eredità, previsto dall'art. 9 bis della legge 1° dicembre 1970, n. 898 (non modificato dalla legge 6 marzo 1987, n. 74) in favore dell'ex coniuge in precedenza beneficiario dell'assegno di divorzio, avendo natura...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1031 del 2 febbraio 1998
«La richiesta di corresponsione dell'assegno periodico di divorzio di cui all'art. 5 della legge n. 898 del 1970 si configura come domanda (connessa ma) autonoma rispetto a quella di scioglimento del matrimonio, e, pertanto, la parte che, nel corso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34080 del 6 agosto 2013
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, sia l'obbligo morale sanzionato dall'art. 570, primo comma, c.p. che quello economico, sanzionato dal comma secondo della medesima disposizione, presuppongono la minore età del figlio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10791 del 4 novembre 1997
«La ratio legis ed il tenore letterale della norma di cui al secondo comma dell'art. 6 della legge n. 898 del 1970, come sostituito dall'art. 11 della legge n. 74 del 1987 (a mente del quale il tribunale, pronunciando lo scioglimento o la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6215 del 28 giugno 1994
«Ai fini della determinazione del contributo al mantenimento dei figli il criterio di riferimento è dettato dall'art. 148, comma 1, c.c., secondo il quale i coniugi devono adempiere l'obbligazione «in proporzione alle rispettive sostanze e secondo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3777 del 11 giugno 1981
«In tema di divorzio, il preventivo accordo con cui gli interessati stabiliscono, in costanza di matrimonio, il relativo regime giuridico, anche in riferimento ai figli minori, convenendone l'immodificabilità per un dato periodo di tempo, è...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 2736 del 24 febbraio 2001
«In tema di imposte sui redditi, i redditi di partecipazione societaria di un coniuge, rientrando tra i frutti civili di "beni" oggetto di comunione legale, vanno imputati, in applicazione dell'art. 4 D.P.R. 29 settembre 1973 n. 597, a ciascuno dei...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 29437 del 17 dicembre 2008
«Laddove il socio non abbia a contestare l'entità del reddito imputato alla società ma puramente e semplicemente la propria qualità di socio e l'esistenza del vincolo sociale, la controversia dedotta non è riconducibile alle ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10258 del 20 ottobre 1997
«Il comma sesto dell'art. 6 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, come modificato dall'art. 11 della legge 6 marzo 1987, n. 74, nel prevedere che “l'abitazione nella casa familiare spetta di preferenza al genitore cui vengono affidati i figli...” e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9840 del 20 settembre 1991
«Con riguardo agli accordi di contenuto patrimoniale fra coniugi separati, la nullità del patto, che ne preveda la persistente operatività anche in regime di divorzio (nullità derivante da illiceità della causa, alla stregua dei condizionamenti del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10075 del 25 giugno 2003
«La disposizione dell'art. 12 bis della legge 1 dicembre 1970, n. 898 — che regola il diritto del coniuge avente diritto all'assegno di divorzio (e non passato a nuove nozze) di conseguire una quota del trattamento di fine rapporto spettante...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5720 del 11 aprile 2003
«La quota “dell'indennità di fine rapporto” spettante, ai sensi dell'art. 12 bis della L. 1 dicembre 1970, n. 898 (introdotto dall'art. 16 della L. 6 marzo 1987, n. 74), al coniuge titolare dell'assegno divorzile e non passato a nuove nozze ha...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12158 del 19 agosto 2003
«In riferimento ad una controversia avente ad oggetto il diritto all'attribuzione di una quota della pensione di reversibilità all'ex coniuge, ex art. 9 della legge n. 898 del 1970, è inammissibile il ricorso per cassazione con il quale si contesti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3037 del 2 marzo 2001
«L'adozione del rito camerale per i procedimenti relativi a tutte le pretese del coniuge divorziato aventi ad oggetto la pensione di reversibilità trova applicazione anche dopo la novella n. 74 del 1987 (per effetto della quale è stato soppresso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3237 del 27 maggio 1982
«Al fine dell'esperibilità dell'azione per lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, fondata sulla esistenza di una separazione personale, la maturazione del termine di cui ai commi quarto e quinto dell'art. 3 della legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9236 del 7 giugno 2012
«La disciplina dello scioglimento del matrimonio contratto a norma del codice civile e quella della cessazione degli effetti civili conseguenti alla trascrizione del matrimonio celebrato con rito religioso è identica nei presupposti e negli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17336 del 23 luglio 2010
«Con riferimento ai procedimenti di divorzio introdotti anteriormente all'entrata in vigore della legge 14 maggio 2005, n. 80, una volta instaurato regolarmente il contraddittorio la mancata comparizione di una delle parti non incide sulla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11020 del 25 maggio 2005
«Tra il giudizio di nullità del matrimonio concordatario e quello avente ad oggetto la cessazione degli effetti civili dello stesso non sussiste alcun rapporto di pregiudizialità, tale che il secondo debba essere necessariamente sospeso a causa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12782 del 14 giugno 1995
«L'art. 12 del D.L. 10 luglio 1982 n. 429, convertito in legge 7 agosto 1982 n. 516, il quale dispone che - in deroga a quanto stabilito dall'art. [[n3cpp]] del codice di procedura penale del 1930 - il processo tributario non può essere sospeso, è...»
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Cassazione civile, Sez. VI, ordinanza n. 403 del 13 gennaio 2012
«Ai fini della competenza territoriale per le controversie di lavoro parasubordinato, la disposizione dell'art. 413, quarto comma, cod. proc. civ. fa riferimento al domicilio ex art. 43 cod. civ., quale sede principale degli affari ed interessi,...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 8875 del 11 aprile 2013
«Il giudice competente per l'apertura della tutela in caso di interdizione legale va individuato, ai sensi del combinato disposto degli artt. 662 cod. proc. pen. e 343 cod. civ., con riferimento al domicilio del condannato, da presumersi, ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9863 del 24 aprile 2007
«La pattuizione intervenuta tra due coniugi, che abbiano in corso una separazione consensuale, con la quale, al fine di disciplinare i reciproci rapporti economici, uno di essi s'impegni a trasferire gratuitamente all'altro determinati beni, non...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 21053 del 1 ottobre 2009
«In tema di obbligazioni alimentari, il criterio di collegamento previsto dall'art. 5 della Convenzione di Bruxelles del 27 settembre 1968, resa esecutiva con legge 21 giugno 1971, n. 804, ai sensi del quale il convenuto domiciliato nel territorio...»