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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5445 del 12 giugno 1984
«La contravvenzione di cui all'art. 707 c.p. può ritenersi assorbita nell'aggravante della violenza sulle cose prevista per il furto dall'art. 625, n. 2, c.p. qualora ricorra un nesso di strumentalità tra il possesso degli arnesi atti allo scasso e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1580 del 17 febbraio 1982
«Il possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso non è assorbito nel delitto di furto aggravato a norma dell'art. 625 n. 2 c.p., se si protragga oltre il tempo necessario alla perpetrazione del furto medesimo.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5361 del 7 maggio 1994
«Ai fini della configurabilità della contravvenzione di incauto acquisto non è necessaria la dimostrazione rigorosa della provenienza da reato delle cose ricevute dall'agente, in quanto l'illecito si concreta allorché tale provenienza sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22186 del 20 ottobre 2009
«Il diritto di ogni cittadino di difendersi da sé o con il ministero di un difensore in ogni stato e grado di giudizio, previsto dall'art. 6 della C.E.D.U., non comprende la facoltà della parte che abbia già nominato il proprio difensore di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3491 del 14 aprile 1994
«La disposizione di cui all'art. 82, terzo comma, c.p.c. — a norma della quale, salvi i casi in cui la legge dispone altrimenti, davanti ai tribunali ed alle corti d'appello le parti debbono stare in giudizio col ministero di un procuratore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6959 del 22 maggio 2001
«Gli artt. 1 e 6 della legge 24 febbraio 1997, n. 27, nel sopprimere la distinzione tra procuratori legali e avvocati, prescrivendo l'iscrizione in un unico albo per entrambi, non ha eliminato l'attività procuratoria, né di conseguenza ha,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7412 del 28 settembre 1998
«A seguito della legge 24 febbraio 1997 n. 27, che ha soppresso l'albo dei procuratori legali prevedendo l'iscrizione di questi ultimi nell'(unico) albo degli avvocati, abrogando (all'art. 6) l'art. 5 R.D.L. 27 novembre 1933 n. 1578, che ammetteva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8603 del 17 dicembre 1984
«Pertanto, nel processo esecutivo per espropriazione forzata immobiliare, devoluto al tribunale, l'intervento del creditore, per partecipare alla distribuzione della somma ricavata, ovvero anche, se munito di titolo esecutivo, per compiere o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6410 del 30 giugno 1998
«A norma dell'art. 645, comma primo c.p.c. l'opposizione a decreto ingiuntivo si propone con atto di citazione notificato al ricorrente nei luoghi di cui all'art. 638 c.p.c., cioè o presso il procuratore del ricorrente o, quando è ammessa la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12831 del 3 settembre 2003
«L'Avvocatura dello Stato, cui spetta, senza bisogno di mandato, la rappresentanza processuale delle amministrazioni dello Stato, anche se ad ordinamento autonomo, ha la capacità di compiere tutti gli atti processuali consentiti al difensore munito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9417 del 31 agosto 1994
«Questo presuppone la contemporanea presenza, reciprocamente avvertita, nel medesimo luogo, fronte a fronte, del soggetto attivo e del corpo politico, amministrativo o giudiziario ovvero di una rappresentanza di esso, riuniti in forma propria e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21639 del 8 giugno 2010
«L'accertamento del reato di esercizio di giuochi d'azzardo richiede non solo la prova dell'effettiva esistenza di mezzi atti ad esercitarlo, ma, da un lato, la prova dell'effettivo svolgimento di un gioco e, dall'altro, ove si tratti di apparecchi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1583 del 16 febbraio 1985
«Ai fini dell'esistenza delle contravvenzioni ex artt. 718 e 719 c.p., ossia dell'agevolazione del giuoco d'azzardo in pubblico locale, è sufficiente per il tenutario dell'esercizio una mera condotta di natura omissiva, e ciò si verifica quando...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9733 del 30 luglio 1999
«Trattasi infatti di un giuoco a piramide, inquadrabile tra quelli matematici, senza possibilità di incidere sulle fasi successive di esso perché la scelta degli altri soggetti è affidata a differenti giocatori e il tutto si riduce ad una attività...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37148 del 6 novembre 2002
«Conseguentemente trattasi di una disciplina non collegata in alcun modo alla nozione di giuoco d'azzardo fornita dall'art. 721 c.p., sia per la diversa ratio della tutela sia in quanto ai sensi dello stesso articolo si ha giuoco d'azzardo, punito...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35080 del 18 ottobre 2002
«La previsione di cui all'art. 110 del Tulps (R.D. 18 giugno 1931 n. 773, come modificato da ultimo dall'art. 37 della legge 23 dicembre 2000 n. 388, delinea una nozione autonoma degli apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10592 del 11 ottobre 2000
«I reati previsti dagli artt. 110 T.U.L.P.S. e 718-721 c.p. non sono in rapporto di specialità perché consistono in fattispecie criminose non coincidenti, atteso che l'art. 718 c.p. punisce l'esercizio di giochi d'azzardo nei quali ricorre il fine...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1009 del 10 aprile 2000
«La sussistenza di questo deriva dalla posta e a tal fine deve essere considerata la modalità del giuoco e la celerità delle partite, perché anche una posta particolarmente esigua ripetuta più volte può portare ad un complesso di poste la cui somma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1068 del 6 febbraio 1997
«Infatti, il comma quarto dell'art. 4 citato prevede l'applicabilità dei primi due commi anche ai giochi d'azzardo esercitati a mezzo degli apparecchi vietati dall'art. 110 T.U.L.P.S., ma il riferimento espresso ai «primi due commi» determina la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45 del 15 gennaio 1974
«Alla contravvenzione suddetta è pertanto applicabile l'aggravante di cui all'art. 112 n. 1 c.p., non contenendo le disposizioni relative al giuoco d'azzardo regole speciali in ordine al numero delle persone che tengono il giuoco o prendono parte...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1461 del 4 febbraio 1999
«In materia di gioco d'azzardo, il denaro che a norma dell'art. 722 c.p. deve essere confiscato non è solo quello impegnato nel giuoco al momento della constatazione da parte dei verbalizzanti, ma anche quello «esposto» a tal fine, vale a dire...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7979 del 15 luglio 1992
«L'art. 724, primo comma, c.p. sanziona il fatto di bestemmiare con invettive e parole oltraggiose e dunque punisce non la manifestazione di un pensiero ma una manifestazione pubblica di volgarità. Ne consegue che non può ricondursi la bestemmia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2194 del 18 febbraio 1987
«Infatti, dovendosi in tal caso applicare le norme sul concorso formale di reati, lo stesso fatto può essere riesaminato sotto il profilo della violazione di legge rimasta estranea al giudicato già formatosi. (Nella specie, relativa ad ostentati...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42893 del 24 ottobre 2008
«In tema di tutela penale delle cose di antichità e d'arte, la qualifica di soggetto attivo del reato di danneggiamento (art. 733 c.p. ) compete anche a chi riveste la carica pubblica di sindaco nel caso in cui i beni danneggiati costituiscano...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 39727 del 26 novembre 2002
«Soggetto attivo del reato di cui all'art. 733 c.p. (danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale) non è il solo titolare di diritti reali sui beni protetti, ma anche il sequestro detentore o il possessore degli stessi,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3624 del 19 marzo 1999
«La contravvenzione di cui all'art. 733 c.p. (danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale) costituisce un presidio esterno al sistema di tutela apprestato dalla legge 1 gennaio 1939, n. 1089, che tra le sue figure di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6199 del 21 giugno 1993
«Il soggetto attivo del reato ex art. 733 c.p. può essere rappresentato sia dal proprietario sia dal possessore o dal detentore, dato che un'interpretazione eccessivamente restrittiva del termine «proprio» paradossalmente escluderebbe dalla tutela...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32125 del 23 luglio 2004
«Il reato di cui all'art. 734 c.p. (distruzione e deturpamento delle bellezze naturali), si configura in presenza di un effettivo e grave danno ambientale, che risulta anche da una diversa destinazione (lottizzazione) impressa all'opera rispetto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 408 del 16 giugno 1995
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale relativa al nuovo testo dell'art. 727 c.p., la cui fattispecie, pur caratterizzata da forma aperta, per la ragione che indica il risultato e non le specifiche modalità del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18892 del 13 maggio 2011
«Integra la contravvenzione di abbandono di animali (art. 727, comma primo, c.p.) non solo la condotta di distacco volontario dall'animale, ma anche qualsiasi trascuratezza, disinteresse o mancanza di attenzione verso quest'ultimo, dovendosi...»