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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10394 del 3 dicembre 1994
«...e, quindi, la nullità degli atti compiuti successivamente. Detta nullità, tuttavia, non può essere opposta dalla parte che abbia rinunciato a farla valere anche tacitamente, nulla eccependo per tutta la fase del giudizio di primo grado.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3774 del 16 aprile 1987
«La mancata comunicazione alle parti del decreto di sostituzione del giudice istruttore e del rinvio d'ufficio dell'udienza davanti all'istruttore stesso non comporta la nullità del giudizio quando le parti non sollevando al riguardo alcuna...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10783 del 29 ottobre 1998
«La «prima udienza» di cui all'art. 269, comma secondo c.p.c., che segna il limite temporale per la tempestiva richiesta di concessione di un termine per la chiamata di terzo, va individuata con riguardo a criteri non meramente cronologici, ma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5139 del 22 maggio 1998
«La domanda di risarcimento dei danni può essere successivamente limitata, anche in grado d'appello, alla richiesta di condanna generica e di rinvio della liquidazione in separato giudizio, quando il consenso della controparte, asserita...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 897 del 2 febbraio 1996
«La domanda di condanna specifica al risarcimento del danno può essere limitata, successivamente, in corso di giudizio alla richiesta di condanna generica e di rinvio della liquidazione in separato giudizio quando sussista il consenso espresso o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9725 del 11 aprile 2008
«L'art. 203 cod. proc. civ. é applicabile al giudizio davanti al giudice di pace, stante il rinvio operato dall'art. 311 cod. proc. civ. alle norme relative al procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica; tuttavia, in tal caso, il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45127 del 7 novembre 2013
«Il rinvio del dibattimento a udienza fissa prima del compimento degli atti introduttivi deve essere qualificato come rinvio vero e proprio, con il conseguente obbligo di notifica del decreto che dispone il giudizio, in quanto, ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1817 del 1 luglio 1999
«La nuova normativa (di cui alla legge 234 del 1997) lo ha introdotto soltanto nelle ipotesi di richiesta, da parte del P.M., di rinvio a giudizio per l'udienza preliminare di cui all'art. 416 c.p.p. ed in quella di emissione del decreto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6383 del 1 giugno 1998
«Può, pertanto, essere rilevata nel giudizio di legittimità, a norma dell'art. 591 c.p.p., l'inammissibilità dell'appello, estensibile anche ai motivi nuovi, se l'atto di impugnazione contenga semplici richieste, senza nessuna enunciazione delle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12463 del 10 novembre 1999
«Il procedimento di rendiconto di cui agli artt. 263 ss. c.p.c. è fondato sul presupposto dell'esistenza dell'obbligo legale o negoziale di una delle parti di rendere il conto all'altra, facendo conoscere il risultato della propria attività in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3156 del 5 marzo 2002
«Il concetto di «prima udienza» ex art. 269 c.p.c., agli effetti della chiamata del terzo, deve essere inteso in senso non meramente cronologico, bensì sostanziale, come indicativo della fase in cui si abbia una effettiva trattazione e cioè...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6517 del 26 aprile 2012
«Ne consegue che in detta ipotesi non trova applicazione l'art. 277, secondo comma, cod. proc. civ., il quale consente, ove siano state avanzate più domande, la decisione separata di alcune di esse per le quali non sia necessaria ulteriore attività...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24002 del 16 novembre 2011
«Ai fini della pronuncia di condanna generica al risarcimento dei danni, ai sensi dell'art. 278 c.p.c., qualora venga accertato un fatto potenzialmente produttivo di danno, il giudice può e deve accertare altresì se esso sia conseguenza di diverse...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8576 del 5 maggio 2004
«Anche nel rito del lavoro è ammissibile una sentenza di condanna generica (non limitata alle ipotesi di sentenza non definitiva con rinvio della liquidazione del quantum alla prosecuzione del giudizio, previste dagli artt. 278 e 279 n. 4 c.p.c.),...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2659 del 23 aprile 1986
«L'art. 278 c.p.c., il quale consente una pronuncia non definitiva limitata all'an debeatur con rinvio della liquidazione del quantum a successiva fase dello stesso giudizio, sulla sola base dell'istanza della parte interessata e senza necessità...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1324 del 13 febbraio 1997
«Nel giudizio di risarcimento del danno, solo in presenza dell'accordo delle parti o, quanto meno, della mancata opposizione del convenuto, il giudice può scindere il giudizio medesimo, che è di norma unitario, e limitare la pronuncia all'an...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17780 del 22 novembre 2003
«Per la qualificazione come ordinanza o come sentenza di un provvedimento del giudice civile, anche in composizione monocratica ai sensi dell'art. 281 bis c.p.c., ai fini della sua impugnabilità, è necessario ricorrere al criterio del contenuto e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1619 del 26 gennaio 2005
«Ne consegue che è suscettibile di provvisoria esecuzione una sentenza costitutiva di una servitù ex art. 1051 (o 1052) c.c., allorché contenga tutti gli elementi identificativi in concreto della servitù, sia pure con rinvio alla consulenza tecnica...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3649 del 28 gennaio 2010
«La mancata trasmissione al giudice per le indagini preliminari, con la richiesta di rinvio a giudizio, delle registrazioni di conversazioni intercettate, non determina alcuna nullità, né l'inutilizzabilità del relativo contenuto, se nel fascicolo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16803 del 25 agosto 2004
«L'ordine di rinnovo della notificazione dell'atto introduttivo del giudizio (disposto ai sensi dell'art. 291 c.p.c. e, per il rito del lavoro, ai sensi dell'art. 421 c.p.c.) è provvedimento che corrisponde ad uno specifico modello processuale,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4052 del 28 aprile 1994
«Qualora in appello non sia stata ordinata, in contrasto col disposto dell'art. 291 c.p.c., la rinnovazione dell'atto introduttivo del giudizio di gravame — nullo perché eseguito in luogo diverso da quello prescritto dall'art. 330 c.p.c. — la Corte...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7436 del 10 agosto 1996
«Nel caso di intervento iussu iudicis ex art. 107 c.p.c., nell'ipotesi in cui avendo l'originario convenuto negato di essere titolare dell'obbligazione dedotta in giudizio ed abbia indicato un terzo come titolare di tale obbligazione, l'intervento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1720 del 7 febbraio 2001
«La cassazione, anche se con rinvio, della sentenza non definitiva, che abbia pronunziato positivamente sull'an debeatur, comporta la caducazione della sentenza sul quantum, dipendendo quest'ultima totalmente dalla prima e tenendo conto che essa,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8720 del 2 settembre 1998
«La morte come la radiazione o la sospensione dell'unico difensore a mezzo del quale la parte è costituita nel giudizio di merito (intervenuta, nella specie, tra l'udienza di precisazione delle conclusioni e quella di discussione) determina...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11766 del 20 novembre 1991
«Ai sensi del combinato disposto degli artt. 56 e 575 del codice penale, perché possa parlarsi di tentativo di omicidio, è indispensabile che l'azione teleologicamente orientata a cagionare la morte sia obiettivamente idonea a provocare l'evento, a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2888 del 27 marzo 1997
«Poiché nel processo penale l'obbligo della rifusione delle spese giudiziali sostenute dalla parte civile è collegato alla soccombenza, la quale, nel giudizio di impugnazione, deve essere valutata con riferimento al gravame, nell'ipotesi di ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34472 del 19 aprile 2012
«Il giudice, chiamato ad applicare una legge di interpretazione autentica, non può qualificarla come innovativa e circoscriverne temporalmente, in contrasto con la sua "ratio" ispiratrice, l'area operativa, perchè finirebbe in tal modo per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4855 del 4 aprile 1990
«Ma, considerata anche la necessaria tutela dell'altra esigenza del principio della celerità del procedimento, deve escludersi l'annullamento anche nel caso che - come nella specie - l'applicazione della continuazione con indicazione ed esibizione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4972 del 19 gennaio 1994
«Non trova, invece, applicazione l'art. 486, quinto comma, c.p.p., che prevede la sospensione od il rinvio del dibattimento ove il difensore sia legittimamente impedito dal momento che esso attiene al solo giudizio di cognizione, come la sua...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24962 del 21 giugno 2011
«Nella fase degli atti preliminari al giudizio d'appello, l'omessa notificazione al difensore del differimento di udienza, disposto dal presidente a causa di un concomitante impegno professionale, non determina la nullità del giudizio, quando...»