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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6630 del 6 dicembre 1988
«L'offerta di modificare un contratto rescindibile in modo da ricondurlo ad equità (art. 1450 c.c.) costituisce una dichiarazione di volontà negoziale che può essere formulata anche con domanda giudiziale, purché riconducibile alla parte mediante...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1037 del 24 marzo 1976
«L'offerta con la quale il convenuto con azione di rescissione del contratto per lesione proponga la riduzione ad equità del contratto medesimo, dichiarandosi cioè disposto ad una modificazione in tal senso dei patti e chiedendo al giudice un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3378 del 20 febbraio 2004
«Anche quando la parte convenuta in giudizio per la risoluzione di un contratto per inadempimento risulti, con riferimento all'epoca della domanda giudiziale, non essere adempiente per inesigibilità, a quella data, della prestazione dedotta in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2992 del 17 febbraio 2004
«Nel valutare la sussistenza o meno di un inadempimento contrattuale, occorre interpretare le clausole contrattuali e valutare il comportamento delle parti nell'esecuzione del contratto anche in relazione al rispetto da parte dei contraenti dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6906 del 22 giugno 1993
«La domanda di risoluzione di un contratto, costituendo legittimo esercizio del potere di chiedere al giudice la tutela giurisdizionale di una situazione giuridica nascente dal contratto stesso, non manifesta, di per sé, il proposito della parte di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2500 del 10 aprile 1986
«Al fine della risoluzione del contratto a norma dell'art. 1453 c.c., la costituzione in mora della parte inadempiente, mentre può essere necessaria, in presenza di un inadempimento temporaneo, per escludere una presunzione di tolleranza della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6450 del 1 aprile 2004
«L'esecutività della sentenza del tribunale amministrativo regionale di annullamento del provvedimento presupposto del contratto ad evidenza pubblica già stipulato (nella specie, di nomina a direttore generale di ASL) determina immediatamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27 del 3 gennaio 2002
«Nei contratti con prestazioni corrispettive non è consentito al giudice del merito di pronunciare la risoluzione del contratto ai sensi dell'art. 1453 c.c. odi ritenerne la legittimità del rifiuto di adempiere a norma dell'art. 1460 stesso codice,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2347 del 1 marzo 1995
«Il termine per l'adempimento può essere ritenuto essenziale ai sensi e per gli effetti dell'art. 1457 c.c., solo quando, all'esito di indagine istituzionalmente riservata al giudice di merito, da condursi alla stregua delle espressioni adoperate...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10217 del 29 novembre 1994
«In presenza di reciproche domande di risoluzione, fondate da ciascuna parte su addebiti di determinati adempimenti dell'altra, al giudice — il quale accerti l'infondatezza di tali scambievoli addebiti e non possa, quindi, pronunciare la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7875 del 4 agosto 1990
«Nei contratti con prestazioni corrispettive, ove sottoposti a condizione risolutiva, la rilevanza del comportamento dei contraenti con riguardo all'inadempimento delle prestazioni a carico di ciascuno di essi ed al conseguente diritto della parte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8505 del 14 aprile 2011
«Ove un contratto preliminare abbia ad oggetto la compravendita di un bene appartenente a più proprietari, è possibile che il medesimo non costituisca un " unicum " inscindibile, perché ciascuno dei comproprietari può vendere la propria quota a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21179 del 5 novembre 2004
«In tema di contratto preliminare di vendita il promissario acquirente il quale ignori che il bene, all'atto del preliminare, appartenga in tutto o in parte ad altri, non può agire per la risoluzione prima della scadenza del termine per la stipula...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4415 del 4 marzo 2004
«Nell'ambito del contratto preliminare, qualora la promessa di vendita sia sottoposta alla condizione sospensiva del rilascio di un benestare da parte di una autorità amministrativa, finché l'evento dedotto in condizione non si verifica...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5870 del 12 giugno 1998
«E inadempiente il promissario compratore che, invocando il principio inadimplenti non est adimplendum , rifiuta la stipula del contratto definitivo di acquisto di un appartamento in un edificio di nuova costruzione perché non è previsto il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 376 del 17 gennaio 1998
«È inaccoglibile la domanda di risoluzione contrattuale per inadempimento di un contratto a prestazioni corrispettive proposta nei confronti della controparte inadempiente che sia stata, nelle more, dichiarata fallita, potendo conseguire, ad una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9802 del 19 novembre 1994
«La violazione del dovere di buona fede in sede di stipulazione del contratto, che ricorre anche nel caso di omessa comunicazione di circostanze significative rispetto alla economia del contratto e può dar luogo a responsabilità precontrattuale, ai...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4762 del 29 aprile 1991
«In tema di risoluzione per inadempimento non è ammissibile una caducazione parziale del contratto quanto all'oggetto, ossia per una sola parte della prestazione, salvo che il contratto stesso sia ad esecuzione continuata o periodica (nel qual caso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 394 del 22 gennaio 1986
«...anche in presenza di una clausola e provoca la risoluzione del contratto quando abbia con il suo stesso comportamento rinunziato alla rigorosa e puntuale osservanza dei patti concordati od a determinate modalità inserite nel contratto.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2335 del 20 luglio 1971
«Se, pendente la condizione sospensiva, una delle parti venga meno agli obblighi assunti col contratto, l'altra parte ha diritto di chiederne la risoluzione, senza attendere il verificarsi o meno della condizione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14618 del 17 giugno 2010
«Il negozio concluso dal "falsus procurator" costituisce una fattispecie soggettivamente complessa a formazione successiva, la quale si perfeziona con la ratifica del "dominus", e, come negozio "in itinere" o in stato di pendenza (però suscettibile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8444 del 20 agosto 1990
«Con riguardo a contratto concluso da un falsus procurator (e perciò con efficacia sospesa fino alla ratifica da parte del dominus ), il termine semestrale entro il quale il creditore ha l'onere, ai sensi dell'art. 1957 c.c., di chiedere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4237 del 7 maggio 1987
«...mediante notificazione o quanto meno comunicazione. In mancanza, qualsiasi atto o dichiarazione dell'interessato è inidoneo ad estendere nei suoi confronti gli effetti del contratto concluso in suo nome da un terzo privo dei relativi poteri.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1901 del 9 marzo 1985
«Con riguardo al contratto stipulato dal rappresentante senza potere, la ratifica, a norma dell'art. 1399 c.c., fa rientrare nella sfera giuridica del dominus l'operato del falsus procurator , mediante il conferimento, ex post , ma con effetto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4601 del 8 luglio 1983
«Il negozio concluso dal falsus procurator costituisce una fattispecie soggettivamente complessa a formazione successiva, la quale si perfeziona con la ratifica del dominus , e, come negozio in itinere o in stato di pendenza (però suscettibile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3020 del 8 maggio 1981
«Nel caso della rappresentanza senza potere (art. 1398 c.c.), la quale presuppone pur sempre la contemplatio domini da parte del falsus procurator , la ratifica dell'attività svolta da quest'ultimo non si realizza con la semplice conoscenza che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2572 del 3 febbraio 2011
«Ne consegue che, ove, nel corso di un giudizio per l'esecuzione di forma specifica ex art. 2932 c.c. di un contratto preliminare di compravendita immobiliare, l"'electio amici" sia stata formulata dal solo procuratore e difensore munito di una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15699 del 11 luglio 2006
«Tuttavia, sia nel caso in cui la ratifica riguardi una dichiarazione negoziale unilaterale (recettizia o meno che sia), sia — ed a maggior ragione — nel caso in cui riguardi un negozio bilaterale (ad esempio un contratto), è necessario, ai fini...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17389 del 30 agosto 2004
«La ratifica di un contratto, il quale — in relazione al suo oggetto debba rivestire la forma scritta ad substantiam deve avere lo stesso requisito di forma richiesto per il contratto e, quanto al contenuto, non richiede l'impiego di formule...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4794 del 17 maggio 1999
«La ratifica di un contratto soggetto alla forma scritta ad substantiam , stipulato da falsus procurator , non richiede che il dominus manifesti per iscritto espressamente la volontà di far proprio quel contratto, ma può essere anche...»