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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11837 del 11 dicembre 1992
«L'art. 197 c.p.p., che disciplina l'incompatibilità con l'ufficio di testimone ha natura di norma eccezionale finché il suo contenuto pone specifiche eccezioni al dovere generale di rendere testimonianza, fissato dalla legge, e reso, vieppiù,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6422 del 1 giugno 1994
«Il diritto alla prova riconosciuto alle parti dall'art. 190, primo comma, c.p.p., implica la corrispondente attribuzione del potere di escludere le prove manifestamente superflue ed irrilevanti, secondo una verifica di esclusiva competenza del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20349 del 28 maggio 2010
«La notifica del decreto di citazione (nella specie per il giudizio d'appello) in luogo diverso dal domicilio dichiarato dall'imputato integra, ove non inidonea a determinare la conoscenza effettiva dell'atto, una nullità solo relativa che resta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 87 del 27 febbraio 1997
«L'ordinanza con la quale il tribunale dichiari la nullità del decreto di citazione, ritenendo l'imputazione carente di determinatezza per non essere stati specificati i singoli soggetti passivi in relazione alla pluralità di episodi criminosi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3288 del 27 agosto 1990
«Annullata, in sede di riesame, la convalida del sequestro operato su iniziativa della polizia giudiziaria o per difetto dei presupposti di legge (omesso coinvolgimento immediato del pubblico ministero e mancanza del periculum in mora),...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4526 del 6 febbraio 2002
«È incompatibile sia con l'ufficio di testimone (art. 197, lett. d), c.p.p.) sia con quello di consulente tecnico (art. 225, comma 3, c.p.p.) l'esperto di neuropsichiatria infantile che abbia partecipato quale ausiliario all'assunzione delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5263 del 13 novembre 1997
«In forza del principio di tassatività dei mezzi di impugnazione, contro l'ordinanza emessa dal tribunale a seguito del procedimento di impugnazione del decreto di liquidazione del compenso al perito, promosso ai sensi dell'art. 11, comma quinto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4845 del 10 settembre 1997
«Non è ricorribile per cassazione, in sede penale, il provvedimento con il quale il tribunale, in sede civile, ai sensi del combinato disposto dell'art. 11, commi quarto e quinto, della legge 8 luglio 1980 n. 319 e dell'art. 29 della legge 13...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11 del 8 gennaio 1997
«Le disposizioni del codice di rito concernenti i termini per la proposizione dell'impugnazione operano anche con riferimento al ricorso per cassazione avverso gli atti abnormi; con la sola eccezione delle ipotesi di gravame proposto nei confronti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1151 del 7 febbraio 1997
«In tema di prove, una volta annullata una sentenza per difetto della notifica del decreto di citazione per il giudizio, non può essere utilizzato alcuno degli atti assunti nel corso del precedente procedimento conclusosi con la sentenza poi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9320 del 5 settembre 1995
«Le dichiarazioni rese da coimputati o da imputati di reato connesso o collegato nel corso delle indagini preliminari sono utilizzabili a fini di decisione, e non soltanto per le contestazioni a norma degli artt. 503, quarto comma, e 500, terzo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10107 del 25 settembre 1998
«È legittima l'utilizzazione, ai fini della prova dei fatti accertati, di una sentenza (nella specie di un giudice dell'udienza preliminare), divenuta irrevocabile nel corso del giudizio, a nulla rilevando che al momento dell'acquisizione non lo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2450 del 26 settembre 1997
«È nullo il decreto di perquisizione e sequestro emanato in seguito a denuncia anonima e, quindi, utilizzato come mezzo di acquisizione di una notizia di reato e non come mezzo di ricerca della prova. Infatti, la denuncia confidenziale o anonima —...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20854 del 3 giugno 2005
«Il cosiddetto «blocco» di cassette di sicurezza ad opera della banca, su invito del giudice o del P.M., benché non espressamente disciplinato dal legislatore, non deve ritenersi un atipico provvedimento di sequestro, qualora abbia solo finalità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1934 del 14 settembre 1998
«È legittimo il sequestro di cose ritenute corpo di reato o pertinenti al reato effettuato dalla polizia giudiziaria all'esito del decreto del P.M. di perquisizione e sequestro anche se la cosa sequestrata non sia stata descritta nel provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2473 del 29 luglio 1997
«L'ordinamento processuale colloca i provvedimenti di perquisizione e sequestro tra i mezzi di ricerca della prova, tali provvedimenti presuppongono perciò l'esistenza di una notitia criminis e l'avvenuta iscrizione del procedimento nel relativo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2834 del 5 gennaio 1996
«I provvedimenti dispositivi di perquisizioni e sequestri ex art. 247 c.p.p. devono da un lato, specificare le imputazioni a fondamento della ricerca dei corpi di reato e delle cose pertinenti al reato mediante l'indicazione anche sommaria delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 489 del 3 maggio 1995
«Ai fini della legittimità del provvedimento che dispone la perquisizione domiciliare, è necessaria la enunciazione, almeno sommaria e provvisoria, dell'ipotesi accusatoria, non limitata, di regola, alla mera indicazione degli articoli di legge che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2108 del 8 giugno 2000
«In tema di convalida di sequestro probatorio eseguito dalla polizia giudiziaria, adempie l'obbligo di motivazione il P.M. che, nel suo provvedimento, dia conto dei presupposti del vincolo e, quindi, della configurabilità del reato, con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2289 del 17 ottobre 1994
«In caso di perquisizione seguita da sequestro, stante la stretta interdipendenza tra i due mezzi di ricerca della prova, la normativa del riesame sul sequestro consente il controllo del giudice anche sulla legittimità del decreto di perquisizione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 239 del 31 marzo 1992
«È inammissibile l'istanza di riesame del decreto di perquisizione domiciliare.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3090 del 15 settembre 1995
«Il decreto con il quale il pubblico ministero richiede ad una banca la consegna di documentazione relativa a libretti di portatore ed a rapporti bancari connessi nonché la disposta estrazione di copie autentiche da detta documentazione con...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5153 del 18 gennaio 1995
«Ai fini della perquisizione locale di cui all'art. 247, comma 1, seconda parte, c.p.p., non è necessario che il luogo venga indicato con esatta specificazione di città, via, numero civico, ecc., essendo sufficiente che vengano forniti elementi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1953 del 30 aprile 1997
«Ai fini della legittimità del sequestro di cose ritenute corpo di reato o pertinenti al reato, effettuato dalla polizia giudiziaria all'esito di perquisizione disposta dal P.M., non è richiesto che le cose anzidette siano preventivamente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 144 del 23 aprile 1997
«In assenza di formale opposizione del segreto d'ufficio o professionale alla richiesta di esibizione di documentazione ai sensi dell'art. 256 comma primo c.p.p., nulla impedisce all'autorità giudiziaria procedente di emanare un normale decreto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1692 del 1 settembre 1994
«L'obbligo di esibizione di cui all'art. 256 c.p.p. ed il sequestro conseguente alla mancata esibizione non costituiscono fattispecie equivalenti per cui l'istanza di riesame, prevista dall'art. 257 c.p.p. per il sequestro, anche in virtù del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2941 del 29 luglio 1994
«Il decreto contenente l'ordine di esibizione di atti e documenti, previsto dall'art. 256 c.p.p., pur assimilabile per il suo effetto acquisitivo, al provvedimento di sequestro, si differenzia da questo per la mancanza di carattere autoritativo....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23354 del 8 maggio 2002
«Il difensore, qualunque rapporto lo leghi al difeso e chiunque il difeso sia, si trova sempre nella posizione di persona alla quale le cose sono state sequestrate, ove assuma che esse appartengano al fascicolo processuale. Con la conseguenza che...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35708 del 28 settembre 2007
«In tema di sequestro probatorio, il giudice del riesame non può integrare la motivazione del relativo decreto in ordine alla specifica esigenza probatoria che giustifica l'adozione del vincolo sul bene, in quanto è dovere del pubblico ministero...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23058 del 5 giugno 2001
«In tema di riesame di decreto di sequestro probatorio, nulla vieta al giudice di compiere un'accurata valutazione degli elementi acquisiti onde pervenire alla totale esclusione della sussistenza del fumus del reato e, pertanto, della necessità del...»