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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12965 del 20 marzo 2003
«Il reato di appropriazione indebita si consuma con l'interversione oggettiva del possesso e non può avere rilievo la pretesa confusione di res fungibili nel contratto di deposito, in applicazione di nozioni civilistiche. (Nella fattispecie, il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1472 del 4 dicembre 1986
«...natura privatistica dell'attività stessa il carattere vincolante delle direttive e dei programmi politici e ministeriali nel settore delle partecipazioni statali e la conseguente strumentalità degli enti di gestione rispetto ai fini dello Stato.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18749 del 29 aprile 2013
«L'acquisizione del possesso di un cane che si sia "smarrito" può essere fatta rientrare fra le ipotesi di "caso fortuito" di cui all'art. 647 c.p., dovendo tale ultima disposizione essere coordinata con l'art. 925 c.c. che prevede l'acquisto della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4420 del 9 maggio 1985
«L'ipotesi, di cui all'art. 647, n. 1, c.p., ricorre quando concorrono il requisito obiettivo, per il quale la cosa sia stata effettivamente smarrita e sia, perciò, uscita dalla sfera di sorveglianza del possessore, e quello subiettivo, per il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11148 del 31 ottobre 2000
«In tema di appropriazione di cosa smarrita, per l'affermazione della penale responsabilità, occorre accertare che il soggetto abbia manifestato nei confronti della cosa rinvenuta la volontà di comportarsi uti dominus; tale volontà va esclusa non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 29956 del 17 luglio 2009
«Il delitto di appropriazione indebita di cose smarrite si differenzia dal delitto di ricettazione perché postula sia il requisito obiettivo, per il quale la cosa sia stata effettivamente smarrita e sia, perciò, uscita dalla sfera di sorveglianza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15124 del 31 marzo 2003
«Integra il reato di peculato e non quello di appropriazione aggravata di cose smarrite l'apprensione, da parte di agente della polizia di Stato in servizio presso un aeroporto, di cose custodite in uno zaino rinvenuto presso lo scalo aeroportuale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6417 del 25 giugno 1993
«Quando a seguito di ricerche archeologiche abusive si rinvengano cose prive di interesse culturale ancorché appartenenti ad antiche civiltà, trattandosi di cose mobili di pregio, la loro appartenenza segue le regole del tesoro, appartiene cioè al...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 36281 del 22 settembre 2003
«In tema di ricettazione, la provenienza da delitto dell'oggetto materiale del reato è elemento definito da norma esterna alla fattispecie incriminatrice, di talché l'eventuale abrogazione o le modifiche di tale norma non assumono rilevanza ai...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1312 del 13 febbraio 1997
«Ai fini della determinazione della competenza territoriale in relazione al reato di ricettazione, atteso il carattere istantaneo del delitto de quo, che si consuma all'atto della ricezione, da parte dell'agente, della cosa proveniente da delitto,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9572 del 3 luglio 1990
«La pericolosità è una qualità, un modo di essere del soggetto, da cui si deduce la probabilità che egli commetta nuovi reati. Essa si differenzia dalla capacità criminale, che esiste sempre in misura più o meno accentuata, per il fatto stesso che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9410 del 3 luglio 1990
«Per la configurabilità della ricettazione è sufficiente che sia stato accertato il delitto-presupposto e la provenienza delle cose (oggetto di ricettazione) dal medesimo, con la consapevolezza della loro illecita provenienza, anche se non ne siano...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6531 del 11 giugno 1991
«In tema di ricettazione (art. 648 c.p.), la prova dell'elemento psicologico del reato può desumersi da qualsiasi elemento di fatto e da qualunque indizio giuridicamente apprezzabile, compreso il comportamento dell'imputato in relazione alla sua...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3715 del 16 marzo 1990
«Ai fini della configurabilità del delitto di ricettazione si richiede, essenzialmente, la certezza della provenienza delittuosa del bene ricevuto, acquistato od occultato, ma tale certezza, desumibile dalle emergenze processuali, non è da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9042 del 23 ottobre 1984
«Ai fini della configurabilità del delitto di ricettazione, è necessaria la prova che l'agente abbia ricevuto, acquistato od occultato denaro o cose provenienti da reato con la consapevolezza di tale illecita provenienza, che deve tradursi nella...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4174 del 8 maggio 1984
«La ricettazione richiede la scienza, certa e sicura, della provenienza delittuosa della cosa. Tale provenienza è implicita negli oggetti d'arte da scavo, poiché questi appartengono notoriamente allo Stato sin dal momento del loro ritrovamento.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 308 del 13 gennaio 2005
«Non è configurabile il reato di ricettazione a carico di soggetto che si sia limitato a ricevere dati, informazioni e notizie tratti da materiale documentario che sia stato oggetto di furto, mancando, in siffatta ipotesi, l'esistenza di una res...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 30062 del 17 luglio 2003
«In tema di rogatoria internazionale all'estero, l'art. 3, par. 3 della Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959 non impone allo Stato richiesto una prescrizione a carattere cogente di trasmettere copie o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9573 del 3 luglio 1990
«Il delitto di ricettazione, nella fattispecie commissiva dell'intromissione, si perfeziona per il solo fatto che l'agente si intrometta, per fare acquistare, ricevere od occultare le cose di provenienza delittuosa, senza che sia necessario che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2667 del 15 maggio 1997
«In tema di ricettazione, la sussistenza dell'attenuante di cui all'art. 648 cpv. c.p. deve essere valutata con riguardo a tutte le componenti oggettive e soggettive del fatto, e cioè non solo con riguardo alla qualità della res provento da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16 del 15 giugno 1995
«L'esercizio della tombola, che costituisce una sottospecie della lotteria, integra la violazione dell'art. 114 R.D.L. 19 ottobre 1938, n. 1933, conv. in legge 5 giugno 1939, n. 973 (ora depenalizzata per effetto dell'art. 1, lett. b, legge 20...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 13330 del 11 ottobre 1989
«In tema di ricettazione di assegni, ai fini dell'applicazione dell'attenuante della speciale tenuità del danno patrimoniale cagionato alla persona offesa si deve tener conto dell'importo risultante dal titolo solo se il reato di ricettazione abbia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 28686 del 21 luglio 2010
«La causa di non punibilità prevista dall'art. 649 c.p. non si applica all'estorsione commessa con violenza verso i congiunti indicati in tale disposizione neanche se il delitto sia stato solo tentato.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44047 del 18 novembre 2009
«La causa soggettiva di esclusione della punibilità prevista per il coniuge dall'art. 649 c.p. non si estende al convivente "more uxorio". (Fattispecie di ricettazione di assegno bancario il cui smarrimento era stato denunciato dal convivente "more...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41317 del 18 dicembre 2006
«Non è applicabile l'esimente di cui all'art. 649 c.p. (fatti commessi in danno di congiunti), al reato di illecito uso di una tessera bancomat (di cui all'art. 12 D.L 3 maggio 1991, convertito in L. 5 luglio 1991, n. 197), nel caso in cui tale uso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 20110 del 22 maggio 2002
«L'art. 649, comma 3, c.p., nella parte in cui esclude l'operatività delle disposizioni di favore contenute nei commi precedenti in materia di reati contro il patrimonio commessi in danno di prossimi congiunti quando trattasi di delitti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3542 del 4 aprile 1995
«La disposizione di cui all'ultimo comma dell'art. 649 c.p., che esclude l'operatività della causa di non punibilità prevista per i reati contro il patrimonio commessi fra determinate categorie di familiari quando vi sia stato impiego di violenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18592 del 11 maggio 2011
«Il rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale, sul proprio stato o su altre qualità personali, che integra la condotta dell'omonima contravvenzione, non presuppone che il soggetto richiesto sia responsabile di un reato o di un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 47585 del 28 dicembre 2007
«Il reato di cui all'art. 651 c.p. non rimane assorbito ma concorre con quello di resistenza a pubblico ufficiale di cui all'art. 337 c.p., risultando le relative condotte completamente diverse, se raffrontate in astratto, e susseguenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21730 del 28 maggio 2001
«Per la configurazione del reato di cui all'art. 651 c.p. è necessario che il soggetto il quale richieda ad altri di fornire le sue generalità, oltre che essere in servizio permanente, eserciti in concreto le pubbliche funzioni, giacché la nozione...»