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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7597 del 31 marzo 2006
«L'interpretazione delle clausole in ordine alla portata ed all'estensione del rischio assicurato rientra tra i compiti del giudice di merito ed è insindacabile in cassazione se rispettosa dei canoni legali di ermeneutica ed assistita da congrua...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1875 del 18 febbraio 2000
«...polizza vera e propria. La S.C., affermando il principio di cui alla massima, ha tassato con rinvio la sentenza di merito che aveva escluso la copertura assicurativa dell'evento furto, sulla base della omessa indicazione di esso nella polizza).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9284 del 4 maggio 2005
«Ne consegue che, con specifico riferimento al requisito dell'«interesse» questo risulta, nell'assicurazione ex art. 1891, di duplice natura e di diverso contenuto, dovendo esso venir valutato, ai fini della validità del contratto, sia con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26253 del 13 dicembre 2007
«Nell'assicurazione per conto di chi spetta ha diritto all'indennità chi al momento dell'evento dannoso risulti proprietario della cosa o titolare di un diritto reale o di garanzia su di essa, mentre il contraente, anche quando si trova in una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22809 del 28 ottobre 2009
«Nell'assicurazione per conto di chi spetta, come nell'assicurazione per conto altrui, poiché il diritto dell'assicurato nasce così come lo aveva costituito lo stipulante, sono a lui opponibili da parte dell'assicuratore le stesse eccezioni di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18223 del 28 novembre 2003
«In riferimento al contratto di assicurazione di cose, il cessionario dei diritti derivanti dal contratto viene a trovarsi nella stessa condizione in cui si sarebbe trovato, nei confronti della società assicuratrice, il cedente, e quindi gli sono...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14069 del 11 giugno 2010
«In tema di contratto di assicurazione che copra le spese per ricoveri da malattia, l'inesattezza delle dichiarazioni o le reticenze cui fanno riferimento gli artt. 1892 e 1893 c.c. non necessariamente presuppongono la consapevolezza da parte del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4981 del 4 aprile 2001
«L'accertamento della natura giuridica del negozio così concluso è poi, questione di fatto rimessa all'apprezzamento del giudice del merito, la cui decisione è incensurabile in sede di legittimità se adeguatamente motivata ed immune da vizi logici...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23313 del 8 novembre 2007
«È manifestamente infondata l'eccezione d'illegittimità costituzionale relativa all'art. 186 quater c.p.c. inquadrata come norma contemplante uno strumento processuale che determinerebbe la soppressione del diritto ad ottenere una pronuncia, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1749 del 28 gennaio 2005
«In tema di contratto d'assicurazione, individuato il rischio assicurato, vanno considerati di salvataggio (art. 1914 c.c.) gli interventi che, inserendosi nel processo causale, risultano idonei ad impedire la produzione (in tutto o in parte) o il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14579 del 22 giugno 2007
«Ai fini della perdita dei benefici assicurativi, ai sensi dell'articolo 1915 c.c., non occorre lo specifico e fraudolento intento di creare danno all'assicuratore, essendo sufficiente la consapevolezza dell'obbligo previsto dalla suddetta norma e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3356 del 12 febbraio 2010
«In tema di recupero delle prestazioni previdenziali ed assistenziali erogate al danneggiato a seguito di sinistro stradale, all'ente gestore dell'assicurazione sociale spetta la scelta di agire in surrogatoria nei confronti del terzo responsabile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11597 del 22 giugno 2004
«La responsabilità dell'assicuratore della responsabilità civile per violazione del principio di buona fede ( mala gestio ) è configurabile quando l'assicuratore si limiti a non negare l'operatività della garanzia e ad adeguare la propria condotta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21396 del 4 novembre 2005
«Ai fini della corretta interpretazione delle clausole contrattuali concernenti un negozio fideiussorio non è sufficiente il ricorso al solo dato letterale che fissa l'operatività della fideiussione senza indagare circa l'effettivo intento del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3257 del 14 febbraio 2007
«Una clausola siffatta risulta invero incompatibile con il principio di accessorietà che caratterizza la fideiussione e vale, per converso, a qualificare il negozio come contratto autonomo di garanzia del tipo suindicato. (Nella specie, era stata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14656 del 15 ottobre 2002
«Nei contratti di cosiddetta assicurazione fideiussoria, nei quali la funzione di garanzia è prevalente su quella assicurativa, possono trovare applicazione le regole che disciplinano il rapporto di assicurazione (tra cui, in particolare, quella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11727 del 24 giugno 2004
«La volontà di prestare fideiussione deve essere manifestata in modo chiaro ed inequivocabile, e qualora la dichiarazione sia inserita in un atto posto in essere allo scopo della conclusione di un diverso negozio, per stabilire se la dichiarazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3085 del 3 aprile 1996
«La decadenza della fideiussione — prevista dall'art. 1957 c.c: per il caso in , cui il creditore non abbia proposto e diligentemente continuato le proprie istanze contro il debitore principale, entro sei mesi dalla scadenza dell'obbligazione —...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 437 del 12 gennaio 2009
«Il divieto di patto commissorio sancito dall'art. 2744 cod. civ ed espressamente previsto, quanto al contratto di anticresi, dall'art. 1963 cod. civ., si estende a qualsiasi negozio, ancorché astrattamente di per sé lecito, che venga impiegato per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 615 del 17 gennaio 2003
«In tema di transazione, le reciproche concessioni alle quali fa riferimento l'art. 1965, primo comma, c.c., possono riguardare anche liti future non ancora instaurate ed eventuali danni non ancora manifestatisi, purché questi ultimi siano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 729 del 20 gennaio 2003
«Ai fini della qualificazione di una dichiarazione liberatoria sottoscritta dalla parte come quietanza o piuttosto come transazione, occorre considerare che la quietanza liberatoria rilasciata a saldo di ogni pretesa costituisce, di regola, una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13717 del 14 giugno 2006
«Il relativo accertamento, circa la ricorrenza dell'una o dell'altra ipotesi di transazione, integrando un apprezzamento di fatto, è come tale riservato al giudice del merito ed è incensurabile in sede di legittimità, se congruamente motivato....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4455 del 28 febbraio 2006
«Si ha transazione novativa qualora sussistano contestualmente due elementi, uno di natura oggettiva e uno di natura soggettiva: sul piano oggettivo è necessario che le parti, onde risolvere o prevenire una lite, siano addivenute ad una rinunzia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 421 del 12 gennaio 2006
«In tal caso, l'animus novandi può essere desunto anche per implicito da fatti concludenti, e il relativo accertamento, unitamente all'esame delle clausole contrattuale, costituisce apprezzamento di fatto riservato al giudice del merito,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13613 del 22 luglio 2004
«In tema di interpretazione della volontà delle parti, all'accordo conciliativo di una controversia si applicano le norme sulla transazione, tra cui l'art. 1967 c.c., con la conseguenza che per l'individuazione dell'oggetto di essa, ed in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4542 del 16 maggio 1996
«...impugnazione in via stragiudiziale da parte del lavoratore. La Suprema Corte, sulla base del suindicato principio, ha annullato la sentenza con cui iI giudice di merito aveva dato rilievo alla mancata conclusione per iscritto della transazione).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11471 del 18 novembre 1997
«Tale situazione di incertezza non può ritenersi sussistente quando la contesa delle parti sia stata risolta da una sentenza passata in giudicato; tuttavia, il giudicato, e quindi l'impedimento alla stipulazione di una transazione sul relativo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10579 del 3 giugno 2004
«.... La S.C., nell'enunziare il principio di cui alla massima, ha confermato la sentenza di merito che aveva respinto le pretese del correntista nei confronti della banca per il pregiudizio derivante dal non aver dato esecuzione alla disposta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1607 del 14 febbraio 2000
«Il giudice del merito respinse la domanda, rilevando che l'assegno originario non era stato convertito in denaro, bensì in assegni circolari pur sempre intestati alla società B, sicché il relativo importo non era mai uscito dalla disponibilità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6282 del 30 marzo 2004
«Allorquando manchino tali indicazioni, il portatore del titolo non può avvalersi della speciale tutela prevista dall'art. 1994 c.c., il quale postula l'esistenza di una serie continua di girate regolari. (Nella specie, la S.C. ha confermato la...»