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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12869 del 4 settembre 2002
«In tema di crediti soggetti alla disciplina dettata, quanto a interessi legali e rivalutazione monetaria, dall'art. 429 c.p.c., nei quali rientrano i crediti previdenziali e assistenziali, poiché la rivalutazione monetaria, non corrisposta al...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5895 del 26 giugno 1996
«Dal rapporto assistenziale e da quello previdenziale non scaturisce una singola e complessiva obbligazione avente ad oggetto una prestazione unitaria da assolvere ratealmente, ma deriva una serie di obbligazioni a cadenza periodica, ciascuna delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4943 del 6 maggio 1995
«...previdenziale, la misura della pensione dovuta all'assicurato, e ha rilevato anche che un giudicato sul punto nel caso in esame avrebbe dovuto ritenersi anche ipotizzando l'applicabilità della regola generale di cui all'art. 1224 c.c.).»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11048 del 22 dicembre 1994
«Con riguardo ai crediti soggetti al regime derivante, quanto a interessi legali e rivalutazione monetaria, dall'art. 429, comma 3, c.p.c. - nei quali rientrano, a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 156 del 1991, anche i crediti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7529 del 30 luglio 1998
«...rispetto al tempo in cui detta prestazione era dovuta; quindi la rivalutazione comincia a maturare con l'inizio della mora debendi dell'ente erogatore della prestazione riferita al momento in cui ciascuna prestazione periodica diventa dovuta.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5515 del 29 febbraio 2008
«L'eccessività della somma portata nel precetto non travolge questo per l'intero ma ne determina la nullità o inefficacia parziale per la somma eccedente, con la conseguenza che l'intimazione rimane valida per la somma effettivamente dovuta, alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2895 del 9 maggio 1985
«Dal confronto fra il secondo comma dell'art. 480 c.p.c. — secondo il quale il precetto deve contenere, tra l'altro, la trascrizione integrale del titolo esecutivo, quando questa è richiesta dalla legge, ed inoltre, in tal caso, la certificazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2160 del 30 gennaio 2013
«L'eccessività della somma portata nel precetto non travolge questo per l'intero, ma dà luogo soltanto alla riduzione della somma domandata nei limiti di quella dovuta, con la conseguenza che l'intimazione rimane valida per la somma effettivamente...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11178 del 27 ottobre 1995
«...dell'opposizione e perciò gli elementi di fatto e le ragioni di diritto per cui chiede che l'ordinanza sia dichiarata illegittima, nonché a depositare, nel rispetto dei termini stabiliti dall'ordinanza, la somma che egli indichi come dovuta.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20733 del 28 settembre 2009
«Avverso l'ordinanza di determinazione della somma dovuta ai fini della conversione del pignoramento, emessa ai sensi art. 495 c.p.c., può essere proposta l'opposizione agli atti esecutivi e con tale rimedio possono essere sollevate non solo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8928 del 18 aprile 2006
«Qualora, a seguito della parziale riduzione della condanna emessa in primo grado, come effetto del giudicato emerga quale fatto impeditivo il diritto alla restituzione di una parte di quanto pagato in esecuzione della prima pronunzia, la rilevanza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5043 del 29 maggio 1990
«Qualora la parte, alla quale sia stato notificato il precetto, proponga opposizione deducendo che la somma richiesta è superiore a quella effettivamente dovuta, si verte in tema di opposizione all'esecuzione e non di opposizione agli atti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2233 del 17 marzo 1990
«...canoni, dà luogo ad un'opposizione all'esecuzione, la cui competenza si determina a norma dell'art. 17 c.p.c. in base al valore del credito per cui si procede e così in base all'importo della somma che nel precetto è stata indicata come dovuta.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2674 del 12 luglio 1976
«Nell'indagine volta a controllare se il titolo posto a base dell'esecuzione forzata ai sensi dell'art. 612 c.p.c. abbia il requisito della liquidità, va distinta la condanna a fare un quid novi da quella che disponga di fare alcunché per il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17396 del 17 novembre 2003
«...può domandare (in aggiunta alla somma dovutagli ed ai relativi interessi) anche la rivalutazione monetaria, atteso che i crediti suddetti sono da considerare indicizzati per effetto delle disposizioni di cui all'art. 429 c.p.c. e 152 att. c.p.c.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18650 del 5 dicembre 2003
«...dell'art. 1832 c.c. dal diritto di impugnare gli estratti di saldo conto, il fideiussore chiamato in giudizio dalla banca medesima per il pagamento della somma dovuta non può sollevare contestazioni in ordine alla definitività di questi estratti.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2421 del 3 febbraio 2006
«Qualora, pertanto, nell'impugnare la sentenza di primo grado, l'opponente abbia fatto valere l'avvenuto pagamento della somma dovuta, tale deduzione, in quanto diretta ad ottenere il rigetto della domanda, costituisce un'eccezione in senso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3357 del 18 aprile 1997
«In tema di procedimento per convalida di licenza o sfratto, la mancata conoscenza dell'intimazione dovuta ad assenza dell'intimato per ferie, senza la predisposizione di cautele per essere informato di eventuali notifiche che lo riguardino, non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7527 del 2 luglio 1994
«In tema di tutela delle acque dall'inquinamento, è invocabile la forza maggiore impeditiva della possibilità ad adempiere, nel caso in cui non si riesca a reperire risorse finanziarie per l'esecuzione dei lavori, in una situazione non prevedibile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8999 del 3 ottobre 1997
«In ogni ipotesi di sproporzione della difesa rispetto all'offesa, va esaminato se la sproporzione sia dovuta ad uno scusabile errore del soggetto, o a dolo, ovvero a colpa; perché mentre nella prima ipotesi è pur sempre configurabile l'esimente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31470 del 25 luglio 2003
«...confronti il provvedimento è destinato a produrre effetti. È compito del giudice che ha emesso la pronuncia dichiararne la giuridica inesistenza dovuta all'estinzione del reato per morte dell'imputato, intervenuta prima della pronuncia medesima.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 171 del 11 gennaio 1997
«In tema di «condono edilizio», qualora la domanda di oblazione ed il versamento della somma dovuta siano effettuati da persona diversa dall'imputato, quest'ultimo non può trarre vantaggio dall'iniziativa di altro soggetto, sia per il carattere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3982 del 12 aprile 1995
«In tema di condono edilizio, qualora la domanda di oblazione ed il versamento della somma dovuta siano effettuate da persone diverse dagli imputati, questi ultimi non possono trarre vantaggio dall'iniziativa di altro soggetto, sia per il carattere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10496 del 20 novembre 1997
«...richiesta dell'imputato, non aveva accertato chi avesse ufficialmente sostituito il direttore responsabile nel periodo in cui questi si trovava in ferie, limitandosi a prendere atto che l'assenza non era dovuta ad un motivo di forza maggiore).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11326 del 10 novembre 1994
«...di opere, già nel corso della loro esecuzione, bastando a concretarlo l'inadempimento doloso che, senza attingere alla gravità della prestazione di aliud pro alio, attenga alla quantità o alle qualità anche non essenziali della prestazione dovuta.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1823 del 16 febbraio 2000
«In tema di reato di frode di pubbliche forniture, l'espressione «Commette frode», contenuta nell'art. 356 c.p., non allude necessariamente a un comportamento subdolo o artificioso, ma si riferisce a ogni violazione contrattuale, a prescindere dal...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2805 del 20 febbraio 1989
«La mera accensione del fuoco, dovuta, a fatto del soggetto cui si addebita l'incendio colposo, (o a qualsiasi altra causa), è giuridicamente irrilevante: assume rilievo esclusivamente il perché, ad opera di quali cause, per quali comportamenti,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11965 del 22 novembre 1991
«Non spiegano, pertanto, alcuna influenza sulla giuridica esistenza del nesso di causalità né l'essere quelle concause dipendenti od indipendenti dal comportamento del colpevole e nemmeno l'avere le stesse una maggiore prossimità all'evento oppure...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2637 del 21 marzo 1985
«...nella realtà. Simile divergenza può essere dovuta, inoltre, non solo ad un errore nell'uso di mezzi di esecuzione del reato ma anche ad altre cause accidentali ed indipendenti dal fatto dell'agente, quali uno scivolamento, una spinta, un urto.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22765 del 22 maggio 2003
«Ne consegue che una condizione di perturbamento psichico transitoria, di natura non patologica, dovuta ad una sindrome ansiosa depressiva, non essendo destinata ad incidere sulla capacità di intendere e di volere, non è in grado di compromettere...»