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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9297 del 18 aprile 2007
«In tema di responsabilità aggravata, la norma dell'art. 96, c.p.c., nell'affidare al giudice avanti al quale si è «agito o resistito» (primo comma) ed a quello che ha compiuto l'accertamento «l'inesistenza del diritto» (secondo comma) il compito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17336 del 17 novembre 2003
«In tema di procedimento civile, il principio dell'onere della prova non implica che il fondamento del diritto vantato debba essere dimostrata unicamente dalle prove prodotte dal soggetto gravato dal relativo onere. Tale fondamento può invece...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2901 del 25 luglio 1975
«Nel rapporto fra la prova dei fatti costitutivi del diritto fatto valere e la prova dei fatti estintivi del medesimo, ha carattere logicamente preliminare la prima, allorché pertanto, si renda necessario un apposito giudizio per fare accertare che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8222 del 11 aprile 2011
«Il credito di rivalsa IVA di un professionista che, eseguite prestazioni a favore di imprenditore poi dichiarato fallito ed ammesso per il relativo capitale allo stato passivo in via privilegiata, emetta la fattura per il relativo compenso in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27044 del 18 dicembre 2006
«L'art. 53 legge fallim., se pure riconosce ai creditori privilegiati assistiti dal diritto di ritenzione la possibilità di procedere, pendente la procedura concorsuale, alla vendita del bene, non la configura come esplicazione di autotutela in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13551 del 12 giugno 2006
«In tema di pegno di crediti, il mero scambio dei consensi produce solo gli effetti prodromici disciplinati dagli artt. 2801 e 2802 c.c., ma non dà luogo, di per sé solo, alla nascita del diritto reale di garanzia sul credito, poiché questo sorge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1946 del 29 maggio 1976
«Trattasi, peraltro, di una fattispecie che non è inquadrabile nello schema della comune azione surrogatoria, perché caratterizzata da una legittimazione primaria all'esercizio del diritto altrui e, pertanto il pagamento va eseguito direttamente al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5507 del 8 aprile 2003
«Quando un terzo costituisce una ipoteca su beni propri a garanzia di un debito altrui, il creditore ha diritto di far espropriare il bene ipotecato in caso di inadempimento del debitore, ed ai fini dell'esercizio di tale diritto è tenuto a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 723 del 23 gennaio 1995
«La Suprema Corte ha rilevato anche che, pur comprovata l'esistenza di un negozio fiduciario, non sarebbe stata ancora dimostrata l'esistenza del diritto del debitore convenuto in surrogatoria di agire per riottenere la disponibilità dell'immobile,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 741 del 31 gennaio 1984
«Per giustificare, mediante l'esercizio dell'azione surrogatoria prevista dall'art. 2900 c.c., la sostituzione del creditore nell'esercizio delle azioni di cui è titolare il debitore, non è sufficiente che questi trascuri la realizzazione dei suoi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3113 del 10 aprile 1997
«Per l'esercizio dell'azione revocatoria è sufficiente l'esistenza di un diritto di credito; perciò è irrilevante che il titolare di esso non abbia proseguito un'esecuzione da egli stesso iniziata nei confronti del medesimo debitore, ovvero non sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7452 del 5 giugno 2000
«Ai fini dell'azione revocatoria ordinaria, la definizione della controversia sul credito che costituisce il presupposto dell'azione non integra un antecedente logico giuridico indispensabile della pronunzia sulla domanda revocatoria, né è...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24784 del 25 novembre 2009
«Qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano riferimento al medesimo rapporto giuridico di durata, ed uno di essi sia stato definito con sentenza passata in giudicato, il riconoscimento della capacità espansiva del giudicato, in ordine alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15587 del 10 dicembre 2001
«In tema di contratto preliminare, qualora le parti abbiano rimesso alla volontà di una di esse la fissazione del termine relativo alla stipulazione del contratto definitivo, e quest'ultima ritardi ingiustificatamente l'esercizio di tale facoltà,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14345 del 19 giugno 2009
«La prescrizione del credito decorre anche quando il relativo diritto non sia ancora esigibile per la mancata fissazione del tempo dell'adempimento, da stabilirsi per accordo delle parti, potendo in tal caso il creditore comunque ricorrere al...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 26755 del 14 dicembre 2006
«In tema di prescrizione del diritto al risarcimento del danno da fatto illecito, nel caso di illecito istantaneo, caratterizzato da un'azione che si esaurisce in un lasso di tempo definito, lasciando permanere i suoi effetti, la prescrizione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3824 del 1 aprile 1995
«Quando il termine per l'adempimento della obbligazione sia previsto a favore del creditore, che ha così facoltà di esigere la prestazione anche prima della scadenza, la prescrizione decorre solo dalla data di scadenza del termine, in pendenza del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7289 del 1 giugno 2000
«Il vizio di legittimità costituzionale di una norma di legge non ancora dichiarato non costituisce impedimento legale all'esercizio del diritto disconosciuto dalla norma, successivamente dichiarata incostituzionale, ma pone in essere solo una mera...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16326 del 13 luglio 2009
«Ne consegue che il debitore, ove eccepisca la prescrizione del credito, ha l'onere di allegare e provare il fatto che, permettendo l'esercizio del diritto, determina l'inizio della decorrenza del termine ai sensi dell'art. 2935 c.c., restando...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22238 del 23 ottobre 2007
«La domanda giudiziale (nella specie, relativa a controversia di lavoro) pervenuta a conoscenza della controparte costituisce esercizio effettivo del diritto sufficiente ad interrompere la prescrizione, quale che sia l'esito successivo del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16131 del 15 novembre 2002
«Perché un atto abbia efficacia interruttiva della prescrizione, ai sensi dell'art. 2943, quarto comma, c.c., deve presentare un elemento soggettivo, costituito dalla chiara indicazione del soggetto obbligato, ed un elemento oggettivo, consistente...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4108 del 24 giugno 1981
«La notificazione della sentenza di primo grado e la proposizione del gravame, quale strumento d'impulso processuale per insistere in domande già in primo grado avanzate, non rientrano fra gli atti interruttivi della prescrizione contemplati dai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10805 del 3 dicembre 1996
«Il creditore di un'obbligazione pecuniaria che chiede inizialmente la condanna del debitore al risarcimento del danno da ritardo nell'adempimento nella misura degli interessi legali e poi nel corso del giudizio chiede anche il maggior danno ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 872 del 17 gennaio 2008
«L'art. 2947 c.c. va interpretato nel senso che, qualora il fatto illecito generatore del danno sia considerato dalla legge come reato, se quest'ultimo si estingue per prescrizione, si estingue pure l'azione civile di risarcimento, data...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5693 del 18 aprile 2001
«L'art. 2947 terzo comma, seconda parte, c.c., il quale, in ipotesi di fatto dannoso considerato dalla legge come reato, stabilisce che, se il reato è estinto per causa diversa dalla prescrizione, od è intervenuta sentenza irrevocabile nel giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3082 del 11 febbraio 2010
«In tema di trasporto di merci su strada per conto terzi assoggettato alla disciplina delle c.d. tariffe "a forcella", ai contratti relativi a tale forma di trasporto, sorti sulla base dei decreti legge n. 463 del 1992 e n. 19 del 1993, non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21601 del 21 ottobre 2010
«La pendenza di un procedimento penale per fatti che hanno dato luogo a un danno coperto da assicurazione (nella specie, per incendio verificatosi in un capannone) non costituisce, di per sé, fatto impeditivo del decorso della prescrizione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18515 del 3 settembre 2007
«In tema di assicurazione contro i danni, qualora il rischio assicurato riguardi l'altrui insolvenza, affinché sorga il diritto all'indennizzo ed inizi a decorrere il relativo termine di prescrizione annuale è sufficiente che si manifesti il fatto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2407 del 19 aprile 1982
«La decadenza può essere impedita soltanto mediante il compimento di un atto determinato, insuscettibile di equipollenti, la cui operatività deve permanere durante tutto l'iter necessario al conseguimento dello scopo che gli è proprio; di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4043 del 6 novembre 1976
«Ogni volta che, salva disposizione particolare, un termine è posto con onere di perentoria osservanza per l'esercizio di un diritto (di regola potestativo) per la prima od unica volta, con l'effetto che il diritto medesimo è perduto se l'atto di...»