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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13300 del 6 ottobre 2000
«Nell'ipotesi di successione di contratti collettivi di diverso livello (nazionale, provinciale, aziendale)l'eventuale contrasto tra le relative previsioni non va risolto secondo i principi di gerarchia e di specialità, propri delle fonti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12098 del 18 maggio 2010
«Il contrasto fra contratti collettivi di diverso ambito territoriale (nella specie, nazionale e regionale) va risolto non in base a principi di gerarchia e di specialità proprie delle fonti legislative, ma sulla base della effettiva volontà delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8668 del 3 ottobre 1996
«L'ambito territoriale di efficacia del contratto collettivo di lavoro non è necessariamente e neppure presuntivamente limitato al territorio nazionale, ma va accertato in base ad un'interpretazione delle singole clausole contrattuali, diretta a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7316 del 20 maggio 2002
«La natura industriale o agricola dell'attività imprenditoriale, rilevante ai fini dell'applicabilità dell'art. 18 della legge n. 300 del 1970 in relazione all'art. 35 della stessa legge, va accertata non già sulla base di criteri generali ed...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10002 del 29 luglio 2000
«Nel vigente ordinamento del rapporto di lavoro subordinato, regolato da contratti collettivi di diritto comune, la individuazione della contrattazione collettiva che regola il rapporto di lavoro va fatta unicamente attraverso l'indagine della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2665 del 26 marzo 1997
«Il primo comma dell'art. 2070 c.c. (secondo cui l'appartenenza alla categoria professionale, ai fini dell'applicazione del contratto collettivo, si determina secondo l'attività effettivamente esercitata dall'imprenditore) non opera nei riguardi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11554 del 6 novembre 1995
«Al fine dell'individuazione del contratto collettivo postcorporativo applicabile al rapporto di lavoro, l'appartenenza alla categoria professionale si determina, ai sensi dell'art. 2070 c.c., secondo l'attività effettivamente esercitata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7037 del 8 maggio 2003
«La semplice appartenenza di un lavoratore ad una rappresentanza sindacale aziendale avente composizione collettiva o collegiale non può comportare di per sè l'efficacia nei suoi confronti delle clausole degli accordi collettivi che siano state...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1536 del 21 gennaio 2009
«Nel caso in cui la prestazione dedotta in contratto sia estremamente elementare, ripetitiva e predeterminata nelle sue modalità di esecuzione e, allo scopo della qualificazione del rapporto di lavoro come autonomo o subordinato, il criterio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20669 del 25 ottobre 2004
«Ai fini della configurabilità del lavoro subordinato e la distinzione da quello autonomo, sono decisivi l'assoggettamento del lavoratore al potere direttivo e disciplinare del datore di lavoro con la conseguente limitazione della sua autonomia e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9292 del 13 luglio 2000
«Ai fini dell'accertamento della natura subordinata di un rapporto di lavoro, alla stregua di un criterio di effettività, devono ritenersi prevalenti, sull'assetto formale del rapporto contrattuale, le modalità di esecuzione dello stesso, quale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7959 del 12 giugno 2001
«Nel procedimento logico-giuridico diretto alla determinazione dell'inquadramento di un lavoratore subordinato non può prescindersi dalla ricognizione dei caratteri generali ed astratti delle singole categorie e qualifiche alla stregua della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12555 del 15 dicembre 1998
«In materia di legittimità dell'attribuzione al lavoratore di una categoria o di una qualifica prevista dal contratto collettivo, è compito del giudice di ricostruire la comune intenzione delle parti ai sensi dell'art. 1362 c.c., ossia di motivare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23061 del 5 novembre 2007
«Tale principio trova applicazione solo in quanto non preveda diversamente la contrattazione collettiva, la quale può attribuire rilevanza sospensiva del periodo di prova a dati eventi che accadano durante il periodo medesimo.(Nella specie, il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3910 del 5 maggio 1997
«Le parti del contratto di lavoro subordinato possono legittimamente, nella loro autonomia negoziale, convenire che il lavoratore, prima dell'effettiva assunzione, si limiti a svolgere una semplice attività «esplorativa» dell'ambiente di lavoro che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11934 del 18 novembre 1995
«In ipotesi di recesso del datore di lavoro prima del compimento del periodo di prova del lavoratore, la declaratoria della sua illegittimità non comporta che il contratto di lavoro debba ormai essere considerato come stabilmente costituito, ma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7186 del 26 maggio 2001
«Nel caso di illegittima apposizione del termine a un contratto di lavoro, al dipendente che cessi l'esecuzione della prestazione lavorativa alla scadenza del termine previsto non spetta la retribuzione finché non provveda ad offrire la prestazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14468 del 7 novembre 2000
«Nel rapporto di lavoro subordinato, l'onere di provare la durata della prestazione, nonché, al suo interno, la misura dell'effettivo impegno lavorativo in termini di giorni e ore, grava sul lavoratore che agisca per il riconoscimento del diritto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9759 del 5 luglio 2002
«Ai fini del giudizio circa l'adeguatezza della retribuzione ai sensi dell'art. 36 Cost., il giudice del merito deve accertare la natura e l'entità qualitativa e quantitativa delle prestazioni lavorative del dipendente, nonché le effettive esigenze...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10260 del 26 luglio 2001
«Ai fini della determinazione della giusta retribuzione ai sensi dell'art. 36 Costituzione nei confronti di lavoratore dipendente da datore di lavoro non iscritto ad organizzazione sindacale firmataria di contratto collettivo nazionale di lavoro,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8255 del 7 aprile 2010
«Il patto di conglobamento nei compensi corrisposti per le prestazioni lavorative di corrispettivi ulteriormente dovuti al lavoratore subordinato per legge o per contratto (quali la tredicesima mensilità, il compenso per le ferie e per le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10636 del 9 maggio 2006
«Posto che le indennità aventi natura retributiva possono anche svolgere la funzione di compensare particolari disagi o di compensare forfettariamente oneri economici, la qualificazione come retributiva di un'indennità di mensa prevista da un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23744 del 17 settembre 2008
«Gli elementi della continuazione e del coordinamento, che caratterizzano il rapporto di lavoro cosiddetto parasubordinato (art. 409, primo comma, n. 3, cod. proc. civ.) quale rapporto di durata, comportano uno svolgimento di prestazioni lavorative...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 26920 del 10 novembre 2008
«Il provvedimento del datore di lavoro avente ad oggetto il trasferimento di sede di un lavoratore, non adeguatamente giustificato a norma dell'art. 2103 c.c., determina la nullità dello stesso ed integra un inadempimento parziale del contratto di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3097 del 17 febbraio 2004
«Nell'ambito del rapporto di lavoro subordinato, il «comando» del dipendente pubblico si differenzia dal «distacco» del dipendente privato per la natura provvedimentale dell'atto che dispone il comando, adottato dal soggetto nella cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23493 del 19 novembre 2010
«La violazione della norma imperativa contenuta nell'art. 2103 c.c. e la nullità del provvedimento datoriale di trasferimento del lavoratore ad un'altra unità produttiva implicano che la conseguente condanna all'adempimento dell' obbligazione in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16689 del 19 giugno 2008
«La violazione della norma imperativa contenuta nell'art. 2103 c.c. implica la nullità del provvedimento datoriale di trasferimento del lavoratore dalla originaria sede produttiva ad altre unità produttive e la condanna del datore di lavoro ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2340 del 17 marzo 1997
«Le cosiddette clausole elastiche, che consentono al datore di lavoro di richiedere «a comando» la prestazione lavorativa dedotta in un contratto di part-time (nella specie concluso prima dell'entrata in vigore del D.L. 30 ottobre 1984, n. 726,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1699 del 25 gennaio 2011
«In tema di licenziamento per giusta causa, la mancata prestazione lavorativa in conseguenza dello stato di malattia del dipendente trova tutela nelle disposizioni contrattuali e codicistiche - in ispecie, nell'ara. 2110 c.c. - in quanto questo non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21278 del 15 ottobre 2010
«L'art. 2112 c.c., nel testo modificato dall'art. 47, legge 29 dicembre 1990, n. 428, che ha recepito la direttiva comunitaria 77/187/CE (successivamente modificato dall'art. 1, d.l.vo 2 febbraio 2001, n. 18, in applicazione del canone...»