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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4848 del 3 maggio 1991
«In tema di risarcimento del danno ex art. 2043 c.c., gli interessi sulla somma liquidata a tal fine decorrono dall'epoca della commissione dell'illecito, che, nell'ipotesi di irreversibile realizzazione dell'opera pubblica su suolo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9118 del 4 settembre 1990
«In tema di risarcimento del danno alla vita di relazione, qualora sia stata liquidata equitativamente una somma globale, con riferimento sia alla parte di danno già maturata, sia a quella futura, tenendosi conto, per quest'ultima parte, degli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2296 del 19 marzo 1990
«Il principio secondo cui gli interessi sulle somme liquidate a titolo di risarcimento decorrono dalla data del verificarsi del danno trova applicazione soltanto in materia di responsabilità aquiliana mentre quando l'obbligazione risarcitoria...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1318 del 24 febbraio 1984
«In tema di risarcimento del danno per invalidità personale qualora venga liquidata autonomamente la somma dovuta per invalidità temporanea assoluta, con i relativi interessi, e la somma spettante per invalidità parziale permanente venga liquidata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2203 del 28 maggio 1977
«In tema di risarcimento del danno, gli interessi sulle somme liquidate a titolo di rimborso di spese decorrono non dalla data della produzione dell'evento dannoso, ma da quella dell'effettiva erogazione.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1175 del 24 aprile 1974
«Gli interessi sulle somme liquidate a titolo di danni causati da fatto illecito hanno natura compensativa, e non moratoria, per cui decorrono non dalla costituzione in mora, ma dalla data in cui l'evento ebbe a verificarsi. Soltanto nell'ipotesi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 468 del 22 febbraio 1971
«In materia di liquidazione del danno da invalidità permanente, le Tabelle di capitalizzazione del reddito, approvate con R.D. n. 1403 del 1922, non soltanto non corrispondono al mero cumulo dei redditi annuali futuri (donde non è necessario...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18028 del 3 agosto 2010
«In tema di debiti di valore, il pregiudizio derivante dal ritardato conseguimento del risarcimento del danno deve essere liquidato mediante gli interessi legali computati sulla somma originaria rivalutata anno per anno ovvero su tale somma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10193 del 28 aprile 2010
«In tema di risarcimento del danno, dovendo la liquidazione essere effettuata in valori monetari attuali, non è necessaria l'espressa richiesta da parte dell'interessato degli interessi legali sulle somme rivalutate, la quale deve ritenersi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3931 del 18 febbraio 2010
«Qualora la liquidazione del danno da fatto illecito extracontrattuale sia effettuata con riferimento ai valori monetari esistenti alla data della liquidazione, non occorre tener conto della svalutazione verificatasi a partire dal giorno...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3268 del 12 febbraio 2008
«Nell'assicurazione contro gli infortuni, il debito indennitario, quando è previsto un procedimento di liquidazione convenzionale per il tramite di una perizia contrattuale, si connota come debito di valore dal momento del sinistro al verificarsi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23225 del 16 novembre 2005
«In materia di obbligazione risarcitoria da fatto illecito, che costituisce tipico debito di valore, il danno, se non risarcito immediatamente, va determinato secondo il valore attuale al momento della pronunzia, la durata del processo non potendo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4983 del 11 marzo 2004
«In tema di responsabilità contrattuale da inadempimento per effetto della liquidazione il debito di valore inerente al danno da svalutazione monetaria, conseguente all'inadempimento di un'obbligazione pecuniaria, si converte in debito di valuta il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3994 del 18 marzo 2003
«L'obbligo di risarcire il danno aquiliano costituisce una tipica obbligazione di valore, con la conseguenza che, in caso di ritardo nell'adempimento, spetta al creditore il risarcimento del danno ulteriore rappresentato dalla perdita delle utilità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 883 del 25 gennaio 2002
«In tema di responsabilità extracontrattuale da fatto illecito, sulla somma riconosciuta al danneggiato a titolo di risarcimento deve essere considerato, in sede di liquidazione, oltre alla svalutazione (che ha la funzione di ripristinare la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10300 del 27 luglio 2001
«In tema di risarcimento del danno da fatto illecito extracontrattuale, liquidato per equivalente e rivalutato fino alla data della decisione definitiva, è dovuto altresì il danno da ritardo, che può essere liquidato con criteri presuntivi ed...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7692 del 7 giugno 2001
«Nella liquidazione del credito di valore — nella specie, risarcimento del danno derivato dall'occupazione sine titulo di un bene immobile, oggetto di un contratto preliminare di compravendita dichiarato nullo — sulla somma riconosciuta possono...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5161 del 6 aprile 2001
«In caso di obbligazione risarcitoria e quindi di debito di valore, al fine di porre il creditore nella stessa situazione nella quale si sarebbe trovato se il pagamento dell'equivalente monetario del bene perduto fosse stato tempestivo, il giudice,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15368 del 1 dicembre 2000
«In tema di debiti di valore, l'entrata in vigore dell'art. 1 della legge n. 353 del 1990, il quale, modificando l'art. 1282 ( Recte: 1284 N.d.R. ) c.c., ha innalzato al 10 per cento il saggio legale di interesse, non ha inciso sul piano della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11021 del 4 ottobre 1999
«L'obbligazione di risarcimento del danno, ancorché derivante da inadempimento contrattuale, configura un debito di valore, in quanto diretta a reintegrare completamente il patrimonio del danneggiato, sicché resta sottratta al principio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 256 del 12 gennaio 1999
«Il danno alla salute (o «danno biologico») comprende ogni pregiudizio diverso da quello consistente nella diminuzione o nella perdita della capacità di produrre reddito che la lesione del bene alla salute abbia provocato alla vittima e non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9376 del 24 settembre 1997
«Poiché la rivalutazione ha la funzione di adeguare il quantum di una prestazione risarcitoria al valore del bene perduto dal danneggiato, da un lato anche il danno biologico e quello morale sono suscettivi di valutazione all'attualità, ossia al...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1712 del 17 febbraio 1995
«Qualora la liquidazione del danno da fatto illecito extracontrattuale sia effettuata «per equivalente» con riferimento, cioè, al valore del bene perduto dal danneggiato all'epoca del fatto illecito, e tale valore venga poi espresso in termini...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15822 del 28 luglio 2005
«In tema di liquidazione del danno alla persona, qualora la vittima dell'illecito, a causa dell'invalidità dallo stesso derivata, abbia perduto in tutto o in parte il proprio reddito da lavoro e la prospettiva di futuri guadagni, ma abbia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 64 del 4 gennaio 2002
«La pensione previlegiata cosiddetta «tabellare» liquidata in favore del militare di leva che riporti infermità o lesioni per fatti di servizio, da calcolarsi in base ad indici prefissati in rapporto alla entità ed alla efficacia invalidante della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8062 del 14 giugno 2001
«Nella concreta determinazione del danno risarcibile, è consentito al giudice di tener conto degli aspetti positivi derivanti come conseguenza immediata dalla disposta reintegrazione del diritto offeso, ove questa vada oltre il risarcimento della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6996 del 24 giugno 1993
«Nella liquidazione del danno da fatto illecito il giudice deve determinare il pregiudizio subito dal danneggiato con riferimento al momento in cui la liquidazione viene fatta, in modo che, trattandosi di debito di valore, venga reintegrata per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9528 del 22 dicembre 1987
«Perché possa operare la compensatio lucri cum damno è necessario che il pregiudizio e l'incremento patrimoniale dipendano dallo stesso fatto illecito, che si presentino, cioè, come effetto del medesimo fatto avente in sé l'idoneità a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4267 del 27 giugno 1986
«Anche nella determinazione del danno derivante da colpa extracontrattuale, come da quella contrattuale, il principio secondo il quale deve tenersi conto dell'eventuale vantaggio che il fatto illecito abbia procurato al danneggiato, ad evitare che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24858 del 25 novembre 2005
«In tema di obbligazioni pecuniarie, gli interessi corrispettivi o compensativi avendo fondamento autonomo rispetto al debito al quale accedono, possono essere attribuiti solo su espressa domanda della parte interessata, e ciò contrariamente a...»