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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3175 del 18 marzo 1995
«...alla corresponsione della suddetta prestazione, atteso che il suddetto comportamento processuale si pone in contrasto con la norma di cui all'art. 88 c.p.c., che prevede l'obbligo delle parti di comportarsi secondo buona fede e correttezza.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 428 del 18 gennaio 1991
«L'esistenza di un precedente giudicato non può di per sé dar luogo a presunzione di malafede in relazione ad un successivo comportamento della parte che ad esso sia oggettivamente contrario e che si basi su tesi giuridiche non manifestamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6933 del 7 maggio 2003
«...dei limiti del compromesso, in realtà si era doluto della violazione del principio di diritto che vieta l'ingiustificato arricchimento e di quello che impone di comportarsi, nell'esecuzione del contratto, secondo correttezza e buona fede).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22011 del 19 ottobre 2007
«...che, ove le suindicate situazioni non ricorrano, la delibazione trova ostacolo nella contrarietà con l'ordine pubblico italiano, nel cui ambito va ricompreso il principio fondamentale della tutela della buona fede e dell'affidamento incolpevole.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3378 del 5 marzo 2012
«...che, qualora le menzionate situazioni non ricorrano, la delibazione trova ostacolo nella contrarietà all'ordine pubblico italiano, nel cui ambito va ricompreso il principio fondamentale di tutela della buona fede e dell'affidamento incolpevole.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6997 del 23 novembre 1983
«...il ricorso per cassazione ex art. 111 Cost., trattandosi di provvedimento di volontaria giurisdizione che non acquista autorità di cosa giudicata e che, fatti salvi i diritti dei terzi in buona fede, può essere in ogni tempo revocato e modificato.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 198 del 10 gennaio 2003
«...del massimale e, se necessario, di porlo a disposizione dei creditori in proporzione dei rispettivi diritti, solo così ottemperando agli obblighi di comportamento secondo diligenza, correttezza e buona fede posti dagli artt. 1175, 1176 e 1375 c.c.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12644 del 29 maggio 2007
«In tema di giudizio di equità, rientra fra i principi informatori della materia, ai quali è tenuto ad uniformarsi il giudice di pace a seguito della pronuncia n. 206 del 2004 della Corte costituzionale, quello di buona fede nelle esecuzione delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7161 del 23 luglio 1993
«Ai fini della configurabilità dell'ignoranza scusabile della legge penale, la scriminante della buona fede può trovare applicazione solo nell'ipotesi in cui l'agente abbia fatto tutto il possibile per adeguarsi al dettato della norma e questa sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12911 del 2 aprile 2001
«...fatto denuncia, mentre a nulla rileva l'eventuale buona fede dell'agente ovvero l'erroneo convincimento circa l'obbligo della denuncia che si risolve in ignoranza della legge penale, inescusabile per il principio generale sancito dall'art. 5 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10159 del 10 luglio 1990
«L'inganno da cui deriva la responsabilità ex art. 48 c.p. (errore determinato dall'altrui inganno) può consistere, in qualunque artificio o altro comportamento atto a sorprendere l'altrui buona fede, attraverso il quale l'autore mediato induca in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1952 del 21 febbraio 2000
«L'errore, che assume rilevanza ai fini della configurabilità della scriminante putativa, non deve vertere, perciò, sull'attendibilità della fonte di informazione, sì da poter ritenere sufficiente l'affidamento riposto in buona fede su una fonte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7239 del 24 maggio 1990
«La disciplina di cui all'art. 13 della L. 30 aprile 1962, n. 283, al contrario, sanziona penalmente la mera offerta in vendita di sostanze alimentari con denominazioni improprie o comunque ingannevoli, in quanto si propone di evitare che in tal...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5640 del 12 maggio 1994
«In particolare, non può invocare la buona fede o la scusante dell'orgasmo sessuale chi si abbandoni ad atti oggettivamente gravi e pericolosi in un rapporto sessuale particolare, pur accettato all'inizio dalle parti. (Nella specie l'imputato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11425 del 25 novembre 1995
«...che risulta documentata per effetto della falsità. L'alterazione di stato si realizza anche quando taluno si attribuisca falsamente la paternità di un neonato che il padre naturale, incestuoso non in buona fede, non avrebbe mai potuto attribuirsi.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2148 del 31 gennaio 2014
«...abbia acquisito il possesso dei beni stessi), senza che abbia rilievo la sua buona o mala fede (nella specie, indipendentemente dalla conoscenza della falsità del testamento), non trovando applicazione, in tal caso, gli artt. 535 e 1150 cod. civ.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9671 del 6 maggio 2014
«L'"animus possidendi", necessario all'acquisto della proprietà per usucapione, non consiste nella convinzione di essere proprietario, ma nell'intenzione di comportarsi come tale, esercitando corrispondenti facoltà, mentre la buona fede non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10533 del 14 maggio 2014
«In tema di formazione del contratto, l'accettazione non può essere desunta dal mero silenzio serbato su una proposta, pur quando questa faccia seguito a precedenti trattative intercorse tra le parti, delle quali mostri di aver tenuto conto,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3207 del 12 febbraio 2014
«La parte che si è obbligata o ha alienato un bene sotto la condizione sospensiva del rilascio delle autorizzazioni amministrative necessarie alle finalità economiche dell'altra parte deve compiere, secondo buona fede, tutte le attività che da lei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7405 del 28 marzo 2014
«Il Comune che, per la progettazione della propria rete fognaria, abbia agito "iure privatorum" (anziché avvalersi dei suoi poteri autoritativi), stipulando un contratto di prestazione d'opera professionale e subordinando il pagamento del compenso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12 del 2 gennaio 2014
«...a buona fede, in violazione dell'art. 1358 cod. civ., che determina l'avveramento fittizio della condizione, ai sensi dell'art. 1359 cod. civ., in quanto cagionato dal comportamento della parte portatrice di un interesse contrario all'avveramento.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9220 del 23 aprile 2014
«Il recesso per giusta causa del prestatore d'opera intellettuale, ai sensi dell'art. 2237, terzo comma, cod. civ., particolare applicazione del principio di buona fede oggettiva, va esercitato con modalità tali da evitare al cliente il pregiudizio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12959 del 9 giugno 2014
«In tema di donazione modale, la trascrizione della domanda di risoluzione per inadempimento dell'onere non pregiudica il diritto acquistato dal terzo con atto trascritto anteriormente, a prescindere dalla sua buona fede, requisito non contemplato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9194 del 12 settembre 1991
«...la fonte del dovere d'informazione può risiedere anche in una norma extra penale come l'art. 1337 c.c., che impone alle parti, nello svolgimento delle trattative e nella formazione del contratto, l'obbligo del comportamento secondo buona fede).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10833 del 27 luglio 1990
«In tema di truffa consumata ogni questione in ordine all'idoneità astratta, dell'artificio o del raggiro, ad ingannare e sorprendere l'altrui buona fede non ha alcuna rilevanza, essendo l'idoneità dimostrata dall'effetto raggiunto. (Nella specie...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1233 del 30 gennaio 1988
«La questione relativa all'idoneità astratta sull'artificio o del raggiro, di cui all'art. 640 c.p., a sorprendere la buona fede del terzo, può acquistare rilevanza in tema di tentativo di truffa, ma non quando questa sia consumata con l'effettiva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10805 del 13 ottobre 1986
«Nè può assumere fondato rilievo, ai fini del reato, l'asserita buona fede in merito alle prescrizioni normative vigenti in materia di armi, in quanto, trattandosi di ignoranza di legge penale, essa non ha, in base all'art. 5 c.p., efficacia scusante.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27648 del 20 dicembre 2011
«...lesione della buona fede tenuta dalla parte istante nel corso della vicenda, e, quindi, la violazione dell'obbligo sancito dall'art. 1337 c.c., la cui fattispecie delinea quel particolare rapporto che, con le trattative, si instaura fra le parti.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3494 del 13 aprile 1996
«Il mancato esame di un'istanza istruttoria può dar luogo al vizio di omessa o insufficiente motivazione solo quando l'istanza attenga a circostanze che, con giudizio di certezza e non di mera probabilità avrebbero potuto indurre ad una decisione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16961 del 25 luglio 2006
«...obblighi imposti dal contratto, lo condanni al risarcimento dei danni, sia o meno tale indadempimento collegato alla inosservanza del dovere delle parti — ax art. 1358 c.c. — di comportarsi secondo buona fede durante la pendenza della condizione.»