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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 25902 del 15 dicembre 2016
«In tema di opposizione all’esecuzione, nel regime dell’art. 616 c.p.c., l’ordinanza con la quale il giudice dell’esecuzione provvede a definire la fase sommaria, concedendo (o meno) il provvedimento di sospensione dell’esecuzione, ma omettendo di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26193 del 19 dicembre 2016
«L'obbligo del giudice di rinvio di uniformarsi alla "regula iuris" enunciata dalla Corte di cassazione ai sensi dell’art. 384 c.p.c. viene meno quando la norma da applicare in aderenza a tale principio sia stata successivamente abrogata,...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 27343 del 29 dicembre 2016
«L'opposizione a decreto ingiuntivo concesso in materia di locazione, come tale soggetta al rito speciale di cui all’art. 447-bis c.p.c., deve essere proposta con ricorso, sicché, ove promossa erroneamente con citazione, questa può produrre gli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5689 del 23 marzo 2016
«La sentenza pronunciata a norma dell'art. 281 sexies c.p.c. con lettura del dispositivo in udienza ma senza contestuale motivazione, benché viziata, in quanto non conforme al modello previsto dalla norma, conserva la sua natura di atto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5955 del 25 marzo 2016
«La riassunzione di un processo sospeso, nella specie a seguito del terremoto che ha colpito la città de L'Aquila il 6 aprile 2009, è tempestiva quando il corrispondente ricorso sia stato depositato in cancelleria nel termine perentorio previsto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9611 del 11 maggio 2016
«La rinuncia al ricorso per cassazione, determinando l'estinzione del processo analogamente a quanto previsto per l'appello e la revocazione ex art. 395, n. 4 e 5, c.p.c., comporta, normalmente, il passaggio in giudicato della sentenza impugnata,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1742 del 5 dicembre 1972
«In relazione alla professione medica (che si estrinseca nell'individuare e diagnosticare le malattie, nel prescriverne la cura, nel somministrare i rimedi, anche se diversi da quelli ordinariamente praticati), commette il reato di esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5736 del 26 giugno 1979
«Qualora nell'atto di compravendita sia contenuto un esplicito riferimento a specifiche qualità della cosa oggetto della contrattazione, la consegna di una cosa che non abbia quei requisiti richiesti in modo specifico realizza l'ipotesi criminosa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9301 del 7 novembre 1979
«Il vantaggio previsto dall'art. 485 c.p. può riguardare qualsiasi aspetto della vita di relazione e consistere quindi anche in una utilità di carattere non patrimoniale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2005 del 18 ottobre 1980
«Nel delitto previsto dall'art. 314 c.p. è configurabile il concorso con il pubblico ufficiale dell'estraneo alla pubblica amministrazione sia nella veste di istigatore o determinatore, sia sotto forma di cooperatore nell'esecuzione dell'attività...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 886 del 22 gennaio 1980
«L'art. 386 del c.p., punendo al primo comma colui che procura o agevola l'evasione di una persona legalmente arrestata o detenuta, prevede un delitto che può concretarsi in due distinte forme di attività, la prima diretta allo svolgimento di un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10660 del 27 novembre 1981
«La norma, di cui all'art. 650 c.p., è una norma in bianco a carattere sussidiario, la quale può trovare concreta applicazione solamente quando il fatto non sia previsto come reato da una norma specifica. Ne consegue che non può ritenersi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7833 del 4 agosto 1981
«Ai fini della configurabilità del reato previsto e punito dall'art. 371 (falso giuramento della parte), è irrilevante la mancata ammonizione del giudice civile sull'importanza dell'atto e l'inosservanza delle forme del giuramento.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11380 del 26 novembre 1982
«In tema di reato di danneggiamento, il deturpamento o l'imbrattamento della cosa costituisce «deterioramento», qualora la restituzione della res in pristino stato non sia agevole. (Nella specie è stato ritenuto sussistente il reato previsto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4715 del 6 maggio 1982
«La sostituzione della fotografia del titolare di una carta d'identità realizza il reato previsto dall'art. 477 c.p. che si consuma al momento della contraffazione o alterazione, senza che sia necessario l'uso del documento, il conseguimento del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4116 del 2 maggio 1983
«Il delitto di falso in scrittura privata, previsto dall'art. 485 c.p., richiede per la sua consumazione non soltanto l'attività di formazione di una falsa scrittura o di alterazione di una scrittura vera, ma anche il successivo uso della scrittura...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8123 del 6 ottobre 1984
«Il delitto previsto dall'art. 630 c.p., si caratterizza come una forma speciale di estorsione qualificata dal fatto che il mezzo intimidatorio usato per commetterla è costituito dal sequestro di persona. Ne deriva che, salvo l'elemento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2297 del 11 marzo 1985
«L'isolamento diurno del condannato, previsto dall'art. 72 c.p., è sanzione penale che opera unicamente per i delitti commessi in concorso con quello punito con pena dell'ergastolo, variando nei limiti — minimo e massimo — del periodo di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8456 del 2 ottobre 1985
«Ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 371 c.p., mentre non assume alcuna rilevanza l'ammissibilità o la decisorietà del giuramento secondo la legge civile e sono ininfluenti le conseguenze dallo stesso derivate nel...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12075 del 30 ottobre 1986
«Colui che acquisti per uso proprio dischi, nastri o supporti analoghi abusivamente riprodotti, senza essere concorso nella riproduzione, risponde soltanto di ricettazione. Chi invece acquista i detti oggetti senza la consapevolezza dell'abusiva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5908 del 20 giugno 1986
«In tema di evasione, l'effrazione di cui al secondo comma dell'art. 385 c.p., non si identifica con il contenuto obiettivo del delitto di danneggiamento essendo, a differenza di questo, limitata e circoscritta ai fatti di violenza commessi sui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9862 del 17 settembre 1987
«L'oggetto giuridico del reato previsto dall'art. 659 c.p. è, oltre alla pubblica tranquillità la quiete privata da ricomprendere anch'essa nel concetto di ordine pubblico. Conseguentemente il ridotto ambito delle molestie non esclude la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6677 del 6 giugno 1988
«Tra il reato di ragion fattasi con violenza alle persone e quello di sequestro di persona non corre alcun rapporto di specialità, in quanto la privazione della libertà personale, contemplata sotto l'aspetto costitutivo del delitto previsto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7827 del 6 luglio 1988
«Ai fini della sussistenza della responsabilità per pubblica apologia e quindi della realizzazione del delitto previsto dal secondo comma dell'art. 303 del codice penale col mezzo della stampa, è anche sufficiente che il colpevole collabori, in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11977 del 9 settembre 1989
«In tema di furto, la ratio dell'aggravamento della pena, previsto dall'art. 625, n. 7, terza ipotesi, c.p., non è correlata alla natura — pubblica o privata — del luogo ove si trova la «cosa», ma alla condizione di esposizione di essa alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16135 del 21 novembre 1989
«In mancanza di elementi atti a dimostrare la legittima provenienza dell'arma — e quindi che il detentore ha provveduto di persona ad eliminare i contrassegni, commettendo, così, il reato di cui all'art. 23, quarto comma, L. 18 aprile 1975, n. 110...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6580 del 29 aprile 1989
«Il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso, benché autonomo rispetto a quello dell'associazione per delinquere previsto dall'art. 416 c.p., ne costituisce un'ipotesi specifica, posto che la finalità perseguita con la pratica del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12340 del 13 settembre 1990
«È ravvisabile il delitto di tentata estorsione nel caso in cui l'agente tenga un comportamento minaccioso, tale da incutere timore, attuato con la volontà di costringere un venditore concorrente — nella specie degli stessi prodotti ortofrutticoli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16094 del 5 dicembre 1990
«Per la sussistenza dell'elemento materiale del delitto di sequestro di persona previsto dall'art. 605 c.p. è sufficiente che vi sia stata in concreto una limitazione della libertà fisica della persona e cioè della libertà di scelta del luogo ove...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 166 del 15 gennaio 1990
«Il delitto previsto dall'art. 468 c.p. si concreta non solo quando la contraffazione sia tale da rendere il sigillo identico a quello vero, ma anche quando le contraffazioni, pur se imperfette, siano una imitazione non grossolana del sigillo...»