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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 577 del 2 marzo 1973
«L'azione di regresso spettante al debitore solidale è in sostanza una azione di surrogazione, mediante la quale egli subentra nei diritti del creditore, nelle stesse condizioni di esperibilità in cui questi li aveva. Ond'è che, allo stesso modo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6934 del 22 marzo 2007
«L'eccezione di prescrizione sollevata da un coobbligato solidale ha effetto anche a favore dell'altro (o degli altri) coobbligati, tutte la volte in cui la mancata estinzione del rapporto obbligatorio nei confronti degli altri possa generare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16125 del 14 luglio 2006
«In tema di solidarietà passiva, qualora il creditore agisca, ai sensi dell'art. 1292 c.c., contro uno qualsiasi dei condebitori solidali, esercita un suo preciso diritto che, però, non può comportare automatica rinuncia del credito nei confronti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9424 del 12 luglio 2001
«In ipotesi di responsabilità solidale, il fatto che il creditore accetti puramente e semplicemente da uno dei debitori il pagamento di una parte del debito complessivo, ancorché corrispondente alle quote interne gravanti sul debitore medesimo, non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1934 del 5 marzo 1997
«Il creditore che rinunzia alla solidarietà a favore di uno dei debitori, conserva l'azione in solido contro gli altri, dai quali può pretendere il pagamento dell'intero debito; la presunzione di rinunzia alla solidarietà di cui all'art. 1311 comma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4018 del 2 maggio 1996
«Il giudice al quale sia stata richiesta la condanna di più convenuti, pro quota , al pagamento di una obbligazione solidale non può, per le combinate norme di diritto sostanziale e processuale dettate rispettivamente dall'art. 1311 codice civile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4280 del 17 maggio 1990
«Nel caso di scontro tra veicoli, la proposizione dell'azione giudiziaria, per il conseguimento dell'intero risarcimento, da parte del terzo trasportato di uno dei mezzi, soltanto nei confronti del conducente dell'altro mezzo, non implica rinuncia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6056 del 17 marzo 2006
«In tema di condominio degli edifici, l'azione di accertamento della proprietà comune, in quanto ha ad oggetto la contitolarità del diritto di proprietà in capo a tutti i condomini, è relativa a un rapporto sostanziale plurisoggettivo unitario,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7287 del 7 aprile 2005
«In tema di obbligazioni indivisibili, fra le quali rientra la promessa di più soggetti di acquistare in comune un immobile considerato nella sua interezza, l'impossibilità che gli effetti del contratto si producano (o non si producano) pro quota...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1832 del 21 maggio 1976
«In analogia a quanto dispone l'art. 1317 c.c. riguardo alle obbligazioni indivisibili le quali, secondo il precedente art. 1316, ricorrono, tra l'altro, quando la prestazione ha per oggetto una cosa o un fatto che non è suscettibile di divisione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1236 del 7 settembre 1970
«L'obbligazione è indivisibile non solo quando la prestazione ha per oggetto una cosa o un fatto che per sua natura non è suscettibile di divisione, ma anche quando è stata considerata (in base all'insindacabile accertamento dei giudici di merito)...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8982 del 24 agosto 1995
«L'obbligazione contributiva in materia di previdenza e assistenza obbligatorie è indivisibile; pertanto, ai sensi dell'art. 1318 c.c., gli eredi del debitore sono tenuti singolarmente al pagamento dell'intero importo pecuniario dovuto dal loro...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7557 del 1 aprile 2011
«In un contratto atipico avente ad oggetto il trasferimento della disponibilità di un'area per la sua destinazione a discarica di rifiuti - al quale va applicata, in via analogica, la disciplina del contratto di locazione - in difetto di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11656 del 12 maggio 2008
«Ai fini della qualificazione in termini di «contratto di vendita di cosa futura» della vendita di immobile da costruire su fondo di proprietà del cedente, il quale si assume la realizzazione dell'opera a proprio rischio e con la propria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3645 del 16 febbraio 200
«Il collegamento negoziale si qualifica come un fenomeno incidente direttamente sulla causa dell'operazione contrattuale che viene posta in essere, risolvendosi in una interdipendenza funzionale dei diversi atti negoziali rivolta a realizzare una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13399 del 22 giugno 2005
«Il contratto misto, costituito da elementi di tipi contrattuali diversi, non solo è unico, ma ha causa unica ed inscindibile, nella quale si combinano gli elementi dei diversi tipi che lo costituiscono; il contratto deve essere assoggettato alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12567 del 8 luglio 2004
«Affinché possa configurarsi un collegamento negoziale in senso tecnico non è sufficiente un nesso occasionale tra i negozi, ma è necessario che il collegamento dipenda dalla genesi stessa del rapporto, dalla circostanza cioè che uno dei due negozi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7640 del 16 maggio 2003
«Ricorre l'ipotesi del collegamento negoziale qualora appaia la volontà delle parti di porre in essere due o più negozi che si coordinino per l'adempimento di un'unica funzione; in particolare, il collegamento può essere sia genetico, ove uno dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8844 del 28 giugno 2001
«Il collegamento contrattuale, che può risultare legislativamente fissato ed è quindi tipico, come accade nella disciplina della sublocazione contenuta nell'art. 1595 c.c., ma può essere anche atipico in quanto espressione dell'autonomia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11932 del 27 novembre 1997
«Il collegamento causale tra più negozi giuridici presuppone che essi siano stati stipulati tra gli stessi soggetti in modo che un negozio possa influire sull'altro nella regolamentazione degli interessi tra le stesse parti nell'ambito di una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 827 del 27 gennaio 1997
«Perché possa configurarsi un collegamento di negozi in senso tecnico, tale da imporre la considerazione unitaria della fattispecie, è necessario che ricorra sia il requisito oggettivo, costituito dal nesso teleologico fra i negozi, sia il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9388 del 6 settembre 1991
«... L'anzidetto collegamento può peraltro assumere carattere unilaterale, nel senso che la dipendenza logica e giuridica è limitata per volontà delle parti ad uno solo dei contratti, destinato quindi a subire l'influenza dell'altro.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6864 del 17 novembre 1983
«Il contratto di somministrazione, nel quale sia predeterminata la quantità di merce da fornire, non può essere considerato a tempo indeterminato con facoltà delle parti di recedere ad nutum (art. 1569 c.c.) — potendo il termine di durata, che è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7520 del 9 aprile 1983
«Con il collegamento negoziale volontario si realizza un legame causale tra due o più negozi, contestuali o anche successivi, volto al conseguimento di un risultato e di un assetto di interessi che trascendono la funzione dei singoli negozi, di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 260 del 20 gennaio 1978
«Nel caso di più negozi strutturalmente distinti ma funzionalmente collegati, si è in presenza di un contratto o, più genericamente, di un rapporto unico, quando gli strumenti tecnici negoziali prescelti dagli originari contraenti per disciplinare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1205 del 28 marzo 1977
«La distinzione fra contratto complesso e contratti collegati consiste nel corrispondere il contratto complesso al fenomeno della giustapposizione nel contenuto precettivo di un unico negozio di più elementi, ciascuno dei quali, isolatamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 565 del 1 marzo 1973
«Nello sconto cambiario combinato con l'apertura di credito in conto corrente, in cui il beneficiario può utilizzare il credito soltanto scontando presso la banca cambiali emesse a proprio favore, la banca, mentre assume l'obbligo di provvedere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1476 del 18 maggio 1971
«Il fenomeno del collegamento negoziale, in forza del quale gli effetti di un negozio sono corretti dall'adozione combinata di altro negozio, il cui intento pratico, deviando il primo dalla direzione sua propria, produce una risultante negoziale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6739 del 12 marzo 2008
«In tema di negozio di accertamento, la sua efficacia dichiarativa deriva dalla natura di mera ricognizione degli obblighi già fissati in altro negozio, quello originario, cui si correla esigendo non necessariamente l'identità soggettiva delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9651 del 20 maggio 2004
«Il negozio giuridico, inteso come dichiarazione di volontà diretta a realizzare effetti giuridici, può spiegare i suoi effetti anche per il passato, assumendo la natura di negozio di accertamento, che può avere anche struttura unilaterale, venendo...»