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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4089 del 29 novembre 2000
«Ai fini della perseguibilità secondo la legge italiana dei reati commessi in territorio estero da parte di pubblici ufficiali a servizio dello Stato, abusando dei poteri o violando i doveri inerenti alla loro funzione, secondo quanto previsto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2860 del 16 marzo 1992
«In tema di reati commessi all'estero e di rinnovamento del giudizio (artt. 7 e seguenti, 11 c.p.), la qualificazione delle fattispecie penali deve avvenire esclusivamente alla stregua della legge penale italiana, a nulla rilevando che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16808 del 8 aprile 2004
«Un reato comune è soggettivamente politico, ai sensi dell'art. 8, comma terzo, c.p., allorché sia qualificato da un movente di natura politica, nel senso che l'agente sia stato determinato, in tutto o in parte, a delinquere al fine di incidere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21251 del 14 maggio 2003
«In tema di estradizione per l'estero, la condizione di reciprocità, prevista dall'art. 7 della Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, nel caso in cui il reato motivante la domanda d'estradizione sia stato commesso fuori del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1179 del 7 febbraio 1995
«Qualora, a seguito di richiesta del Ministro di grazia e giustizia ai sensi dell'art. 9 c.p., si sia proceduto contro un soggetto per il delitto di cui all'art. 590 c.p. commesso in territorio estero e vi sia stata condannata del predetto a pena...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23304 del 10 giugno 2008
«Ai fini della punibilità dei delitti comuni commessi dal cittadino in territorio estero, il requisito della presenza sul territorio dello Stato deve necessariamente sussistere al momento dell'esercizio dell'azione penale, a nulla rilevando che...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10743 del 25 ottobre 1991
«La condizione della presenza nel territorio dello Stato posta, ai fini della punibilità dei delitti comuni del cittadino all'estero, dal primo comma dell'art. 9 del codice penale, è, a maggior ragione richiesta anche per i delitti previsti dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6698 del 13 giugno 1991
«La presenza del cittadino nel territorio dello Stato, nel caso di delitto comune commesso dal medesimo cittadino all'estero è condizione di procedibilità e non di punibilità. La carenza dei requisiti obiettivi, siano essi sostanziali o processuali...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9093 del 22 giugno 1990
«Al fine dell'applicabilità della legge penale italiana nel caso di delitto comune del cittadino italiano all'estero è necessaria la condizione della presenza del colpevole nel territorio dello Stato italiano sia nelle ipotesi previste dal primo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38401 del 15 novembre 2002
«Il bene giuridico protetto dall'art. 9 della legge n. 497 del 1974 è la sicurezza interna dello Stato e la salvaguardia dell'ordine pubblico interno. Ne consegue che i reati in materia di armi previsti da tale norma sono rigorosamente soggetti al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 377 del 8 marzo 1993
«La presenza dello straniero nel territorio dello Stato, richiesta dall'art. 10 c.p. ai fini della perseguibilità in Italia del delitto comune commesso all'estero dal medesimo straniero in danno dello Stato o di un cittadino italiano, è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13988 del 24 ottobre 1989
«In tema di strage, l'ipotesi-base è configurabile nel semplice compimento di atti tali da porre in pericolo la pubblica incolumità, mentre costituisce circostanza aggravante la morte di una o più persone. Requisito essenziale poi è la idoneità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35633 del 4 ottobre 2010
«Integra il delitto di sequestro di persona (art. 630 c.p.), punibile secondo la legge italiana, la condotta di cittadini turchi di nazionalità curda che - superando con violenza gli agenti della questura - penetrino all'interno del Consolato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2955 del 25 gennaio 2006
«Nel caso di delitto commesso in territorio estero da uno straniero in danno di altro straniero, la presenza del colpevole nel territorio dello Stato, richiesta dall'art. 10 c.p. per la sua perseguibilità in Italia, deve essere sussistente prima...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44830 del 18 novembre 2004
«Il processo celebrato all'estero nei confronti del cittadino non preclude la rinnovazione del giudizio in Italia per gli stessi fatti, in quanto nell'ordinamento giuridico italiano non vige il principio del ne bis in idem internazionale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12953 del 17 marzo 2004
«Poiché nell'ordinamento italiano non vige il principio del ne bis in idem internazionale, la sentenza penale emessa in un Paese extra-europeo nei confronti di un cittadino italiano non impedisce la rinnovazione del giudizio in Italia per lo stesso...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 3362 del 5 ottobre 1998
«Il processo celebrato all'estero nei confronti del cittadino italiano non preclude la rinnovazione del giudizio in Italia per lo stesso fatto, in quanto nell'ordinamento giuridico italiano non vige il principio del ne bis in idem internazionale....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4150 del 12 aprile 1991
«L'art. 11, comma secondo, c.p., nel condizionare alla richiesta del ministro della giustizia la rinnovazione del giudizio nel territorio dello Stato per i delitti commessi dal cittadino all'estero, richiede un plus rispetto alle altre condizioni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2449 del 23 febbraio 1991
«La richiesta del Ministro di grazia e giustizia di rinnovamento del giudizio ex art. 11, comma secondo, c.p., a differenza delle richieste dello stesso ministro previste dagli artt. 8, 9 e 10 stesso codice, ha una funzione precipuamente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 478 del 16 gennaio 1998
«In relazione all'assetto del territorio comunale, qualora si ravvisi una situazione obiettiva potenzialmente lesiva cui si aggiunga l'elemento subiettivo della imprevedibilità e cioè della impossibilità di evitarla con l'uso della normale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4507 del 7 agosto 2000
«Ai fini dell'esecuzione di pene concorrenti, vanno inserite nel cumulo non solo tutte le pene che non risultano ancora espiate dalla data di commissione dell'ultimo reato, ma anche quelle già espiate, che possono comunque avere un riflesso sul...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3013 del 8 marzo 1991
«Ai fini della configurabilità della fattispecie criminosa di cui all'art. 500 c.p. non è necessaria la diffusione della malattia all'intero territorio nazionale, o a vaste zone dello stesso, essendo sufficiente che la possibilità di estensione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14534 del 27 ottobre 1989
«Ai fini della sussistenza del reato di manovre speculative su merci, può integrare in astratto una manovra speculativa anche l'aumento ingiustificato dei prezzi causato da un singolo commerciante, profittando di particolari contingenze del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 44188 del 29 ottobre 2013
«L'espulsione dello straniero dal territorio dello Stato, nel caso di condanna alla reclusione per un tempo superiore a due anni - prevista dall'art. 235 c.p., come modificato dal d.l. n. 92 del 2008, conv. con modif. in legge n. 125 del 2008 -...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 28614 del 13 luglio 2009
«La misura di sicurezza dell'allontanamento dal territorio dello Stato del cittadino di uno Stato membro dell'Unione europea, condannato alla reclusione per un tempo superiore a due anni, deve essere disposta pur in caso di sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13151 del 12 aprile 2005
«In base al dettato dell'art. 6 c.p., il reato si considera commesso nel territorio dello Stato quando l'azione od omissione che lo costituisce è ivi avvenuta, in tutto od in parte, ovvero si è verificato nel territorio italiano l'evento che è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4897 del 26 maggio 1983
«Nel reato di frode in commercio il soggetto che riceve un danno dalla frode è il consumatore: pertanto la competenza per territorio è quella dell'autorità giudiziaria del luogo in cui è avvenuta la vendita al dettaglio, e non quella del luogo di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8734 del 4 marzo 2010
«Il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci non è configurabile nel caso di merce in transito nel territorio nazionale, non destinata all'immissione in consumo o alla libera pratica in Italia. (Nella specie, l'impugnato sequestro...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34103 del 23 settembre 2005
«Integra il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci (artt. 517 c.p. e 4, comma quarantanovesimo, L. 24 dicembre 2003 n. 350) la messa in vendita con la dicitura «Made in Italy» di un prodotto che non può considerarsi di origine...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3032 del 13 marzo 1987
«Ai fini della sussistenza del delitto di maltrattamenti in famiglia, di cui all'art. 572 c.p., è particolarmente rigoroso per il giudice l'obbligo della motivazione, poiché occorre dimostrare che tutti i fatti sono tra loro connessi e cementati in...»