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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45296 del 7 luglio 2005
«...la pronuncia di condanna penale o di assoluzione estende i suoi effetti alla pronuncia di condanna alle restituzioni, al risarcimento dei danni e alla rifusione delle spese processuali, se questa pronuncia dipende dal capo o dal punto impugnato.»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 2270 del 25 gennaio 2005
«...la pronuncia di condanna penale o di assoluzione estende i suoi effetti alla pronuncia di condanna alle restituzioni, al risarcimento dei danni e alla rifusione delle spese processuali, se questa pronuncia dipende dal capo o dal punto impugnato».»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10308 del 31 agosto 1999
«Poiché l'impugnazione dell'imputato contro la pronuncia di condanna penale, giusta la precisazione delimitativa dell'art. 574, comma 4, c.p.p., estende oggettivamente i suoi effetti devolutivi alla pronuncia di condanna al risarcimento dei danni,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1463 del 19 gennaio 2011
«...l'imputato al risarcimento dei danni in favore di quest'ultima, atteso che l'art. 576 c.p.p. conferisce al giudice dell'impugnazione il potere di decidere sul capo della sentenza anche in mancanza di una precedente statuizione sul punto.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 25083 del 19 luglio 2006
«Il giudice di appello, nel dichiarare l'estinzione del reato per prescrizione o per amnistia su impugnazione, anche ai soli effetti civili, della sentenza di assoluzione ad opera della parte civile, può condannare l'imputato al risarcimento dei...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17386 del 14 aprile 2003
«È illegittima la condanna in appello dell'imputato al risarcimento dei danni in favore della parte civile, pronunciata come effetto della declaratoria di sopravvenuta estinzione del reato per prescrizione con la quale il giudice di secondo grado,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4482 del 15 maggio 1997
«...che rimuova quello preclusivo del successivo esercizio dell'azione civile o, comunque, pregiudizievole per i suoi interessi civili, ma non quello di ottenere direttamente dal giudice penale una pronunzia di condanna al risarcimento dei danni.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10990 del 20 dicembre 1996
«...pure ai soli fini di ravvisare se vi sia stata responsabilità civile degli imputati e, all'esito del giudizio, può essere legittimamente disposto il risarcimento dei danni e la condanna degli imputati alla rifusione delle spese di parte civile.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 19026 del 16 maggio 2002
«...del reato per sopravvenuto maturarsi del termine prescrizionale, è da escludere che a tale declaratoria possa accompagnarsi, ai sensi dell'art. 578 c.p.p., la condanna dell'imputato medesimo al risarcimento dei danni in favore della parte civile.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12762 del 4 aprile 2002
«...delle attenuanti generiche), può nel contempo pronunciare condanna dell'imputato medesimo al risarcimento dei danni in favore della parte civile, non ostandovi il disposto dell'art. 578 c.p.p. da riguardarsi, nell'ipotesi data, come inconferente.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1983 del 1 marzo 1997
«...primo grado limitandosi a richiamare l'art. 578 c.p.p., interpretandolo erroneamente come se dalla ritenuta mancanza di prova della «innocenza» degli imputati dovesse automaticamente derivare la conferma della condanna al risarcimento dei danni).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10498 del 23 ottobre 1995
«...anche generica, alle restituzioni o al risarcimento dei danni, non trova applicazione nell'ipotesi di ricorso avverso sentenza di patteggiamento, poiché con questa il giudice non decide sulla domanda della parte civile, salvo che sulle spese.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6198 del 30 maggio 1995
«Presupposto per l'applicazione della norma dell'art. 578 c.p.p. — secondo cui quando è stata pronunciata condanna dell'imputato al risarcimento dei danni cagionati dal reato il giudice dell'impugnazione che dichiari estinto il reato decide...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8702 del 4 agosto 1992
«L'art. 578 c.p.p. stabilisce espressamente che quando nei confronti dell'imputato è stata pronunciata condanna anche generica al risarcimento dei danni cagionati dal reato, a favore della parte civile, il giudice di appello, nel dichiarare il...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10893 del 27 luglio 1990
«A norma dell'art. 578 c.p.p., l'estinzione del reato non esime il giudice dal pronunziare sulla condanna del ricorrente al risarcimento dei danni in favore della parte civile.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 26064 del 14 luglio 2005
«Allorché già risulti la prescrizione del reato, la sussistenza di nullità, anche di ordine generale, non è rilevabile nel giudizio di cassazione, risultando l'inevitabile rinvio al giudice di merito incompatibile con il principio dell'immediata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12054 del 6 dicembre 1993
«La preclusione del giudicato penale in relazione alla richiesta della parte lesa di risarcimento dei danni sussiste soltanto nelle ipotesi in cui il giudice penale abbia deciso su di essa, non anche quando l'intervento di una causa estintiva del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 8999 del 16 aprile 2009
«Pertanto, nel caso in cui il giudice amministrativo sia stato adito con domanda di risarcimento danni da occupazione appropriativa allorché (nella specie, nel luglio 2000), ai sensi dell'art. 34 del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 80, apparentemente era...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 857 del 17 gennaio 2008
«L'art. 5 c.p.c., anche nel testo novellato dall'art. 2 della legge 26 novembre 1990, n. 353, che esclude la rilevanza dei mutamenti in corso di causa della legge — oltre che dello stato di fatto — in ordine alla determinazione della competenza, va...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 27142 del 19 dicembre 2006
«La competenza dei giudici di pace subisce, in base alla disposizione dell'articolo 7 del codice di procedura civile, una limitazione radicale, riproduttiva del precedente testo dell'articolo, solo con riguardo ai beni immobili e non anche alle...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 21418 del 7 agosto 2008
«Il rinvio alle norme processuali riguardanti il rito del lavoro, stabilito nell'art. 3 della legge n. 102 del 2006 per le cause di risarcimento danni da morte o lesioni derivanti da fatti di circolazione stradale, non si applica alle controversie...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15853 del 6 luglio 2010
«Qualora l'attore proponga domanda di risarcimento dei danni, cumulandola con quella di riconoscimento degli interessi e della rivalutazione monetaria, non si determina lo spostamento della causa al giudice superiore qualora egli dichiari, in modo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7757 del 20 luglio 1999
«...loro se proposte contro la stessa parte. È da escludere, pertanto, il cumulo tra la domanda di annullamento di una delibera assembleare (proposto contro il condominio) e quella di risarcimento dei danni proposta in proprio contro l'amministratore.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1136 del 10 febbraio 1999
«...di domande bensì, attesa l'identità del titolo e della relativa natura giuridica, di un'unica domanda di risarcimento dei danni articolata in più voci illiquidate ed indeterminate, con conseguente inapplicabilità dell'art. 10 comma secondo c.p.c.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5679 del 18 aprile 2001
«In caso di omessa espressa indicazione, da parte dell'attore, della somma richiesta con la domanda di risarcimento dei danni, la possibilità di contestare la presunzione prevista dal comma primo dell'art. 14 c.p.c. non può limitarsi alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12187 del 1 dicembre 1998
«In caso di domanda di risarcimento dei danni da circolazione stradale proposta davanti al giudice di pace, qualora l'attore in sede di atto introduttivo del giudizio e di precisazione delle conclusioni abbia chiesto la condanna del convenuto al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5556 del 14 settembre 1983
«Il principio che la domanda di risarcimento dei danni non determinati nell'ammontare deve ritenersi proposta, in conseguenza della presunzione posta dal primo comma dell'art. 14 c.p.c. per una somma pari al limite massimo della competenza del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22943 del 30 ottobre 2007
«...l'eccezione di incompetenza per valore in relazione ad una controversia avente ad oggetto il risarcimento dei danni all'onore, alla reputazione personale e alla immagine professionale dell'attore, quantificati nella misura simbolica di un euro).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1968 del 22 febbraio 2000
«In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile per i danni causati dalla circolazione nel territorio della Repubblica dei veicoli a motore e dei natanti immatricolati o registrati in Stati esteri, la disposizione contenuta nel...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21974 del 19 ottobre 2007
«...nel territorio dello Stato membro dell'Unione europea che tale targa ha rilasciato, con la conseguenza che al risarcimento dei danni derivanti dal sinistro stesso è tenuto l'Ufficio Centrale Italiano, ai sensi dell'art. 1 del D.M. 12 ottobre 1972.»