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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2352 del 22 marzo 1990
«L'autorizzazione a stare in giudizio integra un requisito di efficacia — non già di validità — della costituzione dell'ente pubblico e, pertanto, la dimostrazione della sua esistenza — ove l'atto non sia stato allegato al ricorso per cassazione né...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5480 del 14 marzo 2006
«Il deposito di documenti relativi alla questione di nullità della sentenza impugnata è ammesso ex articolo 372 del codice di procedura civile anche al di fuori dei termini fissati dalla legge per resistere in cassazione e quindi sino all'udienza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 287 del 9 gennaio 2009
«La fissazione della trattazione dell'istanza di regolamento preventivo di competenza, così come di giurisdizione, in udienza pubblica e la relativa decisione con sentenza, anziché, ex art. 375 cod. proc. civ., nelle forme del rito camerale con...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6407 del 1 aprile 2004
«La decisione con la quale viene dichiarata l'inammissibilità del ricorso per Cassazione, se adottata all'esito di un'udienza pubblica, deve essere assunta non con ordinanza, bensì con sentenza, le cui forme debbono ritenersi prescritte (salvo le...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10841 del 10 luglio 2003
«L'avvenuta fissazione della trattazione di un'istanza di regolamento preventivo di giurisdizione in udienza pubblica — anziché, come prescritto dall'art. 375 c.p.c., in camera di consiglio — è pienamente legittima, in quanto non determina alcun...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 22548 del 26 ottobre 2007
«Nel procedimento camerale disciplinato dall'art. [[n375cpc]] c.p.c., non essendo prevista la fase della discussione orale stabilita per l'ordinario giudizio di legittimità in pubblica udienza dall'art. [[n379cpc]], primo comma, c.p.c., non è...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 22144 del 16 ottobre 2006
«La trattazione del ricorso con il procedimento camerale disciplinato dall'art. 375 c.p.c. non osta all'audizione, in camera di consiglio, dell'avvocato della parte non costituita (purché munito di procura speciale), non sussistendo valide ragioni,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11963 del 8 giugno 2005
«In tema di procedimento di revocazione delle sentenze della S.C., deve ritenersi che gli avvocati delle parti hanno la facoltà di essere sentiti se compaiono, in quanto l'art. 391 bis c.p.c., mentre fissa direttamente la forma della decisione in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21608 del 20 settembre 2013
«Nel giudizio di cassazione, il decesso dell'unico difensore non determina l'interruzione del processo, ma attiva il potere della Corte di differire l'udienza di discussione, disponendo la comunicazione alla parte personalmente per consentirle la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24681 del 24 novembre 2009
«Nel giudizio di cassazione, qualora la cancelleria - a seguito della relata di notifica dell'avviso di udienza attestante la morte dell'unico difensore - provveda direttamente a notificare alla parte personalmente il predetto avviso, unitamente...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 477 del 13 gennaio 2006
«Nel giudizio di cassazione, la morte dell'unico difensore, avvenuta dopo il deposito del ricorso e prima dell'udienza di discussione, ed attestata dalla relata di notifica dell'avviso di udienza, determina la necessità di rinviare a nuovo ruolo la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9232 del 25 giugno 2002
«L'irregolarità della comunicazione, all'avvocato della parte, dell'avviso dell'udienza di discussione dinanzi alla Corte di cassazione è sanata dalla partecipazione del difensore alla discussione senza nulla eccepire.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 953 del 1 febbraio 1991
«Con riguardo al procedimento di cassazione, l'obbligo del cancelliere di dare comunicazione dell'udienza di discussione, a norma e nel termine previsto dall'art. 377 secondo comma, c.p.c., sussiste nei soli confronti delle parti che, alla data del...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12381 del 27 maggio 2009
«Nel giudizio di cassazione è inammissibile il deposito di memorie ex art. 378 c.p.c., prima dell'udienza di discussione, da parte dell'intimato che si sia costituito oltre il termine fissato nell'art. 370, primo comma, c.p.c. e non abbia...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9069 del 6 giugno 2003
«Gli effetti di una pronuncia di illegittimità costituzionale, sopravvenuta in corso di causa, non possono essere dedotti per la prima volta con la memoria difensiva per il giudizio di cassazione, depositata ai sensi dell'art. 378 c.p.c., atteso...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 522 del 19 gennaio 1991
«La responsabilità aggravata, ai sensi dell'art. 96 primo comma c.p.c., per il pretestuoso esperimento del ricorso per cassazione od anche del ricorso per regolamento di giurisdizione (responsabilità configurabile pure quando la contesa non investa...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1173 del 17 febbraio 1990
«La domanda di risarcimento dei danni, ai sensi dell'art. 96 c.p.c., per responsabilità processuale aggravata, che venga proposta in relazione all'esperimento da parte dell'avversario di regolamento preventivo di giurisdizione a meri fini dilatori,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10797 del 4 novembre 1997
«La sostituzione dell'originario disposto normativo di cui all'art. 190 c.p.c. (che prevedeva, per la comunicazione delle comparse conclusionali e delle memorie di replica, i termini di dieci e cinque giorni «liberi» prima dell'udienza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9248 del 25 giugno 2002
«È manifestamente infondata la questione d'illegittimità costituzionale della disposizione del terzo comma dell'art. 379 c.p.c., con riferimento all'art. 24 Cost., nella parte in cui consente al procuratore generale di prospettare, nel corso della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19347 del 4 ottobre 2005
«In tema di responsabilità disciplinare del magistrato, ove il ricorso avverso la sentenza disciplinare del CSM sia proposto dal magistrato al quale sia stata irrogata la sanzione disciplinare, è irrilevante la questione di legittimità...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11140 del 17 luglio 2003
«È manifestamente infondata, in riferimento agli artt. 24 e 111 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 379 c.p.c., là dove, in merito all'ordine di intervento nella discussione nell'udienza del giudizio di cassazione avverso la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4891 del 14 aprile 2000
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, in riferimento dell'art. 24 Cost., dell'art. 379 c.p.c. nella parte in cui prevede che il P.M. sia abilitato a discutere per ultimo, senza aver preventivamente rassegnato le...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 949 del 5 febbraio 1996
«È manifestamente infondata l'eccezione di incostituzionalità dell'art. 379 c.p.c. — secondo il quale nella discussione avanti alle Sezioni unite in sede di impugnazione delle sentenze disciplinari del CSM il pubblico ministero ha la parola per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10578 del 5 novembre 1990
«Con riguardo al giudizio di cassazione, la norma dell'art. 379, terzo comma, c.p.c., che attribuisce al pubblico ministero il diritto di esporre le sue motivate conclusioni dopo l'esposizione delle difese delle parti, manifestamente non è in...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3815 del 24 febbraio 2005
«Nell'udienza di discussione dinanzi alla Corte di Cassazione, le brevi osservazioni per iscritto sulle conclusioni del P.M., che gli avvocati delle parti possono presentare nella stessa udienza ai sensi dell'art. 379 c.p.c., non possono assumere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10576 del 4 luglio 2003
«È inammissibile il documento presentato dalla difesa di parte ricorrente in cassazione, dopo la chiusura della discussione, che, seppure occasionalmente dettato dalle conclusioni del pubblico ministero, contenga deduzioni difensive, che la parte...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18240 del 21 dicembre 2002
«La rinuncia alla doglianza proposta con il ricorso è inammissibile dopo la discussione dei motivi di ricorso e non può essere contenuta nelle brevi osservazioni scritte ex art. 379, ultima parte, c.p.c., le quali hanno la finalità di consentire...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14604 del 20 novembre 2001
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, in riferimento all'art. 24 Cost., dell'art. 379, ultimo comma, c.p.c., nella parte in cui consente agli avvocati delle parti di replicare alle conclusioni del pubblico...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14807 del 15 novembre 2000
«La possibilità di presentare alla Corte di cassazione brevi osservazioni scritte sulle conclusioni rassegnate dal P.G. all'esito della discussione dei difensori (art. 379, comma quarto c.p.c.) vale a garantire che il diritto di difesa delle parti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1666 del 12 marzo 1980
«Le brevi osservazioni scritte, consentite dall'ultimo comma dell'art. 379 c.p.c., hanno — come le memorie illustrative e la discussione orale — la sola funzione di chiarire le ragioni esposte a sostegno dei motivi contenuti nel ricorso per...»