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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15426 del 4 dicembre 2000
«L'art. 379, ultimo comma, c.p.c. consente agli avvocati delle parti di presentare in udienza esclusivamente brevi osservazioni scritte sulle conclusioni del pubblico ministero; non è, quindi, ammissibile la presentazione in udienza di documenti di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24100 del 10 novembre 2006
«Il potere di proporre impugnazione avverso la sentenza del giudice del lavoro non sorge in conseguenza della semplice lettura del dispositivo in udienza (salva l'eccezionale ipotesi prevista dall'art. 433, secondo comma, c.p.c.), ma postula che la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1093 del 19 gennaio 2005
«Nelle controversie aventi ad oggetto l'opposizione alla ordinanza-ingiunzione irrogativa di sanzione amministrativa, la riassunzione della causa a seguito di rinvio disposto dalla sentenza della Cassazione va effettuata nelle forme del rito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13422 del 20 luglio 2004
«In tema di separazione e divorzio, in quanto l'appello deve essere proposto con ricorso, anche la riassunzione in sede di rinvio va fatta nella medesima forma e, come il tempestivo esperimento del gravame proposto invece con citazione resta pur...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5777 del 12 aprile 2012
«In caso di annullamento con rinvio, ove la sentenza di cassazione qualifichi la causa univocamente, seppur implicitamente, come controversia di lavoro, in quanto la sentenza sia pronunciata dalla Sezione lavoro della Corte, nonché riferita alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 846 del 1 febbraio 1996
«Nel caso in cui la Corte di cassazione annulli, ai soli effetti civili, una decisione penale, il termine di un anno dalla pubblicazione della sentenza della stessa Corte, stabilito dall'art. 392 c.p.c. ai fini della riassunzione della causa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1027 del 19 febbraio 1986
«Qualora una delle parti abbia riassunto la causa, in sede di rinvio, nel termine annuale di cui all'art. 392 c.p.c., ancorché per conseguire soltanto la restituzione di quanto corrisposto in esecuzione della sentenza cassata, ne deriva la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2738 del 21 aprile 1983
«Il dies a quo del termine annuale per la riassunzione della causa davanti al giudice di rinvio, a norma dell'art. 392 c.p.c., è segnato dalla pubblicazione della sentenza della Corte di cassazione mediante deposito in cancelleria, non dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3691 del 15 febbraio 2011
«Nel giudizio di revocazione, l'art. 399 c.p.c. stabilisce, a pena di improcedibilità, l'onere per la parte, tra l'altro, di depositare l'atto di citazione in cancelleria entro venti giorni dalla notifica; a tal fine, in assenza di un'espressa...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2266 del 31 luglio 1951
«La sanzione di improcedibilità stabilita dall'art. 399 c.p.c. a carico dell'attore in revocazione che nei venti giorni dalla notificazione dell'istanza non si costituisca nella cancelleria del giudice adito, opera anche nel caso in cui, nel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9344 del 26 aprile 2011
«Nel rito del lavoro, l'erronea indicazione nel ricorso introduttivo dell'ufficio giudiziario adìto non è causa di nullità, poiché il deposito dell'atto nella cancelleria ed il decreto di fissazione dell'udienza di discussione escludono che il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 871 del 6 febbraio 1985
«L'art. 414 n. 2 c.p.c., nello stabilire che il ricorso deve indicare il domicilio eletto dal ricorrente nel comune in cui ha sede il giudice adito, detta una disposizione che è riferibile alla parte e non al suo procuratore, per il quale continua...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1115 del 14 febbraio 1983
«Anche in tema di controversie soggette al rito del lavoro ove è stabilito l'obbligo della parte di eleggere domicilio nel comune in cui ha sede il giudice adito (art. 414 c.p.c.), la notificazione della sentenza alla parte presso il procuratore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1750 del 14 marzo 1986
«Ancorché non menzionato né dall'art. 414 c.p.c. né dall'art. 434 c.p.c. (che prescrivono le indicazioni che deve contenere il ricorso nel giudizio di primo grado e di appello), il rilascio della procura alle liti — previsto dalla disposizione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 382 del 21 gennaio 1986
«L'art. 418 c.p.c. sulla richiesta in caso di proposizione di domanda riconvenzionale di emissione di un nuovo decreto per la fissazione dell'udienza trova la sua specifica ragione nella necessità di provocare la modificazione di un provvedimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2526 del 7 febbraio 2006
«Qualora l'atto di appello riferito al rito del lavoro - la cui tempestività deve essere valutata con riguardo al momento del deposito del relativo ricorso in cancelleria - sia stato notificato presso il procuratore domiciliatario di una società...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4352 del 26 marzo 2001
«Disposto dal giudice adito il mutamento del rito ordinario in rito del lavoro ai sensi degli artt. 667 e 426 c.p.c., il mancato deposito del dispositivo in udienza non può essere considerato circostanza idonea a far ritenere la ritrasformazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4477 del 3 novembre 1984
«In base al principio della conservazione dell'atto nullo, nelle controversie disciplinate dal rito del lavoro, è utilmente proposto l'appello anche con la forma della citazione invece che con quella del ricorso, purché la citazione venga...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6517 del 30 novembre 1982
«Nel rito del lavoro, il principio generale dell'impugnabilità della sentenza solo dopo che, con il deposito in cancelleria del testo della stessa, completo di dispositivo e motivazione, sia venuto a compimento il relativo procedimento di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 938 del 3 febbraio 1999
«Nel rito speciale del lavoro va dichiarata l'inammissibilità dell'appello ove il ricorso sia stato depositato presso la cancelleria di giudice incompetente; né, a causa dell'intervenuto giudicato, il vizio può essere sanato dalla costituzione in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20344 del 28 settembre 2010
«Al fine di verificare la tempestività dell'appello di una sentenza decisa dal giudice di primo grado secondo il rito del lavoro, deve aversi riguardo al deposito del ricorso in cancelleria, a nulla rilevando il momento della successiva...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22154 del 24 novembre 2004
«Nell'ipotesi in cui nel termine di legge sia stata depositata una dichiarazione di appello con richiesta di riforma della sentenza di primo grado, ma priva dei motivi, contenuti nella relazione tecnica di parte alla quale si sia fatto semplice...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5150 del 12 marzo 2004
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, la inammissibilità dell'impugnazione, perché depositata in cancelleria oltre il termine di decadenza previsto dell'art. 434, secondo comma, c.p.c. e, in caso di mancata notifica della sentenza, nel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 433 del 17 gennaio 1997
«Ai fini della decorrenza del termine di trenta giorni per l'impugnazione, previsto dagli artt. 325 e 434 c.p.c., la notificazione della sentenza - che deve essere fatta al procuratore costituito ai sensi dell'art. 170 c.p.c. - ove quest'ultimo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2687 del 21 marzo 1994
«In tema di appello nelle controversie soggette al rito del lavoro, l'art. 434, secondo comma, c.p.c., ove fissa il termine di trenta giorni, dalla notificazione della sentenza di primo grado, per il deposito in cancelleria del ricorso introduttivo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7687 del 23 giugno 1992
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, l'inammissibilità dell'impugnazione, perché depositata in cancelleria oltre il termine di decadenza previsto dall'art. 434, secondo comma, c.p.c. e, in caso di mancata notifica della sentenza, nel...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7658 del 10 luglio 1991
«Nelle cause di lavoro ed al fine della decorrenza del termine breve per l'appello contro la sentenza del pretore, nei confronti della parte costituitasi a mezzo di procuratore, la sentenza medesima va notificata in cancelleria, indipendentemente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9069 del 2 maggio 2005
«In mancanza di espressa previsione in deroga alle disposizioni generali (quale quella prevista per il ricorso per cassazione dall'art. 134 att. c.p.c., non suscettibile di applicazione analogica) il deposito presso la cancelleria a mani del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4570 del 22 aprile 1995
«Non è concretamente realizzabile nel rito del lavoro l'ipotesi di improcedibilità dell'appello prevista dall'art. 348, comma 2, c.p.c. quale conseguenza del mancato deposito da parte dell'appellante del suo fascicolo, dopo la costituzione in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1807 del 23 febbraio 1994
«In tema di proposizione dell'appello secondo il rito del lavoro, ciò che fa sorgere a carico dell'appellante — che abbia tempestivamente depositato il ricorso presso la cancelleria del giudice adito — l'onere di notificazione, al fine di...»