-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9105 del 29 agosto 1995
«L'appello, essendo volto, quale mezzo di gravame, non alla mera eliminazione di un atto illegittimo, bensì alla rinnovazione del giudizio di merito, non realizza la sua funzione tipica se non è articolato in modo da riproporre al secondo giudice,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9208 del 30 agosto 1995
«Nel passaggio dal giudizio di primo a quello di secondo grado, il giudicato implicito sulla questione di competenza si forma quando la sentenza non contiene una decisione espressa su tale questione, ma una decisione sul merito della domanda e una...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9313 del 5 settembre 1995
«Al fine di disattendere le risultanze di un atto pubblico non è necessaria la proposizione dell'impugnativa di falso qualora dal contesto del documento risulti in modo palese ed inequivoco la ricorrenza di elementi tali da lasciar ragionevolmente...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9770 del 15 settembre 1995
«La dichiarazione giudiziale di falsità contenuta in una sentenza penale, per poter operare come causa di revocazione ai sensi dell'art. 395 n. 2 c.p.c., presuppone che il relativo accertamento possa svolgere efficacia nei confronti delle parti del...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10938 del 9 dicembre 1996
«La mancata nomina di un consulente tecnico di ufficio, regolarmente sollecitata dalla parte, è censurabile in cassazione sotto il profilo della omessa od insufficiente motivazione su un punto decisivo della controversia quando la consulenza sia...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2142 del 14 marzo 1996
«Rientra nel potere-dovere del giudice l'interpretazione e la qualificazione delle richieste delle parti, al fine di determinarne l'effettivo contenuto e l'appropriata collocazione nell'ambito del diritto sostanziale. (Riaffermando tale principio,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 219 del 12 marzo 1996
«La norma dell'art. 369, secondo comma, n. 2, c.p.c., che prevede, a pena d'improcedibilità del ricorso, l'onere (per il ricorrente) del deposito di copia autentica — integrale e non già del solo dispositivo — della decisione impugnata, è...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2238 del 16 marzo 1996
«Ai fini dell'applicabilità dell'art. 384 comma 1 c.p.c., nel testo novellato dall'art. 66 della legge 26 novembre 1990, n. 353, alla stregua del quale la Corte di cassazione (quando accoglie il ricorso per violazione o falsa applicazione di norme...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2493 del 22 marzo 1996
«Il giudice di appello che dichiari la nullità della sentenza per la mancata interruzione (automatica) del processo a seguito della morte del procuratore, deve trattenere la causa e giudicare nel merito in virtù del principio della conversione dei...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2629 del 25 marzo 1996
«Ai sensi dell'art. 384 c.p.c., nel testo novellato dall'art. 66 della legge 26 novembre 1990, n. 353, la cassazione sostitutiva, con giudizio nel merito, è consentita nei soli casi in cui, dopo l'enunciazione del principio di diritto, la...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2740 del 27 marzo 1996
«Quando l'attore lamenta la violazione di un suo diritto previa allegazione di uno specifico fatto relativo ad un determinato rapporto giuridico, competente a decidere la controversia è il giudice indicato dalla legge in relazione a tale rapporto,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 317 del 16 gennaio 1996
«Mentre la sanzione della mera improcedibilità della domanda giudiziale – che, ai sensi dell'art. 443 c.p.c., è prevista per il caso di mancata proposizione dei ricorsi amministrativi avverso le determinazioni negative dell'ente previdenziale o per...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3699 del 19 aprile 1996
«L'obbligo del deposito di copia autentica della sentenza o della decisione impugnata, fissato a pena d'improcedibilità del ricorso per cassazione dall'art. 369, secondo comma, n. 2, c.p.c., non può ritenersi soddisfatto con la sola produzione di...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 408 del 19 gennaio 1996
«È inammissibile per difetto di interesse, non configurandosi al riguardo una situazione di soccombenza, il ricorso per cassazione proposto, sotto il profilo della violazione di legge o del difetto di motivazione, contro una sentenza che non...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4610 del 18 maggio 1996
«Con riguardo all'ipotesi di revocazione di cui al n. 3 dell'art. 395 c.p.c. — che presuppone che il documento decisivo, non potuto produrre in giudizio, sia preesistente alla decisione impugnata — al fine di verificare la rilevanza del...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4676 del 21 maggio 1996
«Ai fini dell'impugnabilità con istanza di regolamento necessario o facoltativo di competenza, per «decisione di merito» s'intende non soltanto una pronuncia sul rapporto sostanziale dedotto in giudizio, in contrapposizione ad una pronuncia sul...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5229 del 5 giugno 1996
«La pronunzia che, decidendo negativamente sulla competenza, risolva ulteriori questioni, di natura sostanziale o processuale, solo in via incidentale e funzionale rispetto alla statuizione adottata, non costituisce decisione di merito preclusiva...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5566 del 17 giugno 1996
«Nella disciplina dei procedimenti cautelari di cui agli artt. 669 bis e ss. c.p.c. (introdotti dall'art. 74 della legge 26 novembre 1990, n. 353), la statuizione sulle spese, mentre deve essere adottata nel caso di reiezione della domanda o di...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6260 del 9 luglio 1996
«Poiché nei procedimenti in materia di lavoro, in caso di contrasto tra dispositivo letto in udienza e motivazione, il dispositivo – immodificabile – viene ad essere privo della necessaria motivazione, la sentenza va annullata anche di ufficio da...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 655 del 29 gennaio 1996
«In tema di arbitrato libero o contrattuale, il giudice di merito, ove si denunci l'inesistenza della decisione arbitrale ai fini della proponibilità dell'azione dinanzi al giudice ordinario, per la mancanza dei «requisiti» necessari perché il...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7318 del 9 agosto 1996
«Il rigetto della istanza di esibizione di un documento della pubblica amministrazione, proposta ai sensi dell'art. 210 c.p.c., non viola l'art. 22 della legge 7 agosto 1990, n. 241 (recante norme in materia di accesso ai documenti amministrativi)....»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 80 del 9 gennaio 1996
«Poiché l'esecuzione del provvedimento d'urgenza (o del provvedimento possessorio), anche nella normativa in vigore prima della riforma di cui alla legge 26 novembre 1990, n. 353, spetta allo stesso giudice che lo ha emesso, l'attuazione e la...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8501 del 26 settembre 1996
«Il principio per cui, in caso di mancata riunione di distinte impugnazioni contro la stessa sentenza, la decisione sulla prima impugnazione rende improcedibile la seconda, trova applicazione con esclusivo riguardo alle impugnazioni pienamente...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9801 del 9 novembre 1996
«Nel giudizio di cassazione, il requisito della produzione da parte del ricorrente di copia autentica della sentenza (o altra decisione) impugnata, previsto a pena di improcedibilità dall'art. 369, secondo comma, n. 2, c.p.c., può ritenersi...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10261 del 20 ottobre 1997
«Il controllo di legittimità devoluto alla Corte di cassazione trova i suoi invalicabili limiti (al di là delle ipotesi di questioni rilevabili ex officio) nell'oggetto e nel contenuto dei motivi di ricorso (e non di eventuali, ulteriori — e,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10363 del 22 ottobre 1997
«Introdotto il procedimento per la tutela cautelare d'urgenza, ed instaurato il conseguente giudizio di merito nel termine perentorio fissato dal pretore, la pendenza del giudizio petitorio, ai fini dell'operatività degli artt. 704 e 705 del codice...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10567 del 27 ottobre 1997
«In caso di transazione intervenuta nel corso del giudizio di legittimità, va rilevata la cessazione della materia del contendere, la quale non comporta una decisione nel merito della causa e il relativo accertamento di fatto, ma l'inammissibilità...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10598 del 28 ottobre 1997
«Il sindacato della Corte di cassazione sulla sentenza del giudice di rinvio, gravata di ricorso per infedele esecuzione dei compiti affidati con la precedente pronunzia di annullamento, si risolve nel controllo dei poteri propri di detto giudice...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11149 del 12 novembre 1997
«L'acquiescenza tacita, ai sensi dell'art. 329 c.p.c. è configurabile quando l'interessato abbia compiuto atti certamente dimostrativi della volontà di non contrastare gli effetti della pronuncia e dai quali si possa desumere, in modo preciso ed...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11612 del 21 novembre 1997
«Il litisconsorzio necessario (art. 102 c.p.c.) ricorre, oltre che nei casi espressamente previsti dalla legge (ex multis: 247, primo comma c.c., 2900 c.c., 784 c.p.c.), ogni qualvolta la situazione sostanziale dedotta in giudizio debba essere...»