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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4717 del 4 giugno 1986
«Si configura il delitto di sequestro di persona nel comportamento minaccioso dell'imputato, il quale, detenuto, consegua, in virtù di tale comportamento, l'effetto di privare un altro detenuto della libertà personale, intesa come libera scelta del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5642 del 16 giugno 1986
«L'elemento oggettivo del reato di sequestro di persona, che consiste nella privazione della libertà personale intesa come libertà di muoversi nello spazio, non è escluso dal fatto che il sequestro sia stato posto in opera di giorno, ed in luogo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8088 del 11 agosto 1986
«La serranda, la vetrina, la mostra di un locale in luogo pubblico o aperto al pubblico, che vengano danneggiate dalla condotta antigiuridica di terzi sono oggetto dell'art. 625, n. 7, c.p. tenuto conto della specifica destinazione di esse, per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9726 del 23 settembre 1986
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 659 c.p. la potenzialità lesiva dei rumori non deve incidere su di un numero rilevante di persone, ma è sufficiente che arrechi disturbo alla generalità di coloro che sono o si trovano a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10086 del 28 settembre 1987
«Ai fini della sussistenza della circostanza aggravante dell'azione compiuta da più persone riunite, prevista per il delitto di rapina dall'art. 628, terzo comma, n. 1 c.p., ha rilevanza la simultanea ed effettiva presenza di una pluralità di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1371 del 6 febbraio 1987
«Ai fini della sussistenza del delitto di sequestro di persona, di cui all'art. 605 c.p., il mezzo adoperato per privare la vittima della libertà personale può consistere anche in minacce atte a creare una persistente situazione di annullamento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2202 del 18 febbraio 1987
«Sussiste l'elemento intenzionale del reato di danneggiamento, nella forma del dolo eventuale, nell'ipotesi in cui l'agente, mediante un colpo violento al viso, cagioni a taluno non solo lesioni personali, ma anche la rottura degli occhiali....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 335 del 16 gennaio 1987
«Costituisce furto aggravato dalle circostanze della destrezza quello compiuto in un negozio eludendo la vigilanza degli interessati; per la sua sussistenza è sufficiente che si sia potuto approfittare di uno stato di tempo e di luogo tale da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4137 del 4 aprile 1987
«Il delitto di rapina si consuma nel momento in cui la cosa, pur rimanendo nella sfera di vigilanza del soggetto passivo, entra nell'orbita della disponibilità dell'agente, non avendo giuridica rilevanza né il criterio spaziale inerente al luogo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5216 del 28 aprile 1987
«In tema di circostanza attenuante del risarcimento del danno, la risarcibilità è incondizionatamente riconosciuta soltanto per i danni patrimoniali. Ne deriva che — con riferimento ai danni non patrimoniali — il semplice rapporto di parentela...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6283 del 16 maggio 1987
«Anche la violenza esercitata non sulla persona ma sulla cosa può realizzare il delitto di rapina propria in luogo del reato di furto con strappo qualora per la particolare adesione o connessione della cosa stessa al corpo del possessore o per la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8783 del 28 luglio 1987
«L'introduzione nel luogo di abitazione — favorita, come nella specie, dalle circostanze (uso di lasciare aperta la porta di ingresso; portone lasciato sbadatamente aperto) — non giustificata, o giustificata in modo inaccettabile, costituisce, con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9824 del 15 settembre 1987
«In tema di estorsione, ai fini della configurabilità della circostanza aggravante delle «più persone riunite» non è necessaria la simultanea presenza fisica di più persone nel luogo e nel momento della consumazione del delitto, ma è sufficiente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10227 del 19 ottobre 1988
«Deve considerarsi sufficiente, perché un furto possa qualificarsi consumato e non tentato (non avendo rilevanza alcuna l'elemento spaziale e quello temporale ai fini della distinzione) che la cosa sottratta sia passata nell'esclusivo dominio...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10473 del 25 ottobre 1988
«In tema di furto non hanno alcuna rilevanza, perché il reato possa qualificarsi consumato e non tentato, l'elemento spaziale e quello temporale: se la cosa sottratta è passata nel dominio dell'agente anche per breve tempo ed anche nello stesso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11977 del 9 settembre 1989
«In tema di furto, la ratio dell'aggravamento della pena, previsto dall'art. 625, n. 7, terza ipotesi, c.p., non è correlata alla natura — pubblica o privata — del luogo ove si trova la «cosa», ma alla condizione di esposizione di essa alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12164 del 18 settembre 1989
«Per configurare il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione è sufficiente che il soggetto passivo subisca una limitazione di libertà personale, quale ne sia il grado e la durata, il luogo in cui avvenga e i mezzi usati per imporla,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4284 del 28 marzo 1989
«Ricorre la circostanza aggravante della violenza o minaccia commessa da più persone riunite di cui all'art. 628, terzo comma, n. 1, terza ipotesi, c.p., anche se la vittima non abbia avvertito la presenza di più persone coalizzate ai suoi danni e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5202 del 13 aprile 1989
«Il concetto di edificio o di altro luogo destinato ad abitazione, di cui all'art. 625 n. 1. c.p., abbraccia non solo gli ambienti nei quali le persone svolgono la loro normale attività, ma anche quei locali, come le scale, che, pur non essendo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 633 del 20 gennaio 1989
«In tema di furto, l'aggravante della esposizione alla pubblica fede non è incompatibile con l'aggravante del luogo di abitazione, poiché è configurabile che la cosa si trovi in un luogo privato, ma aperto al pubblico, e facilmente accessibile e...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 792 del 5 settembre 1989
«In tema di esecuzione della pena, il criterio moderatore, fornito dall'art. 78 c.p., esplica la sua efficacia nell'ambito e nei limiti di ciascuna operazione di cumulo, nel senso che la somma da effettuare, per stabilire se debba farsi luogo a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14204 del 26 ottobre 1990
«Per la concessione dell'attenuante della riparazione del danno (art. 62 n. 6 c.p.) è necessario che il ristoro abbia luogo prima del giudizio e che sia effettivo ed integrale. Tale requisito non è adempiuto quando l'offerta o il pagamento sia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16082 del 5 dicembre 1990
«In tema di risarcimento del danno, la circostanza che la parte civile abbia quantificato in sede di conclusioni il danno nella cifra simbolica di una lira, dopo avere rifiutato l'offerta non formale di maggiore importo, non può avere alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16094 del 5 dicembre 1990
«Per la sussistenza dell'elemento materiale del delitto di sequestro di persona previsto dall'art. 605 c.p. è sufficiente che vi sia stata in concreto una limitazione della libertà fisica della persona e cioè della libertà di scelta del luogo ove...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2514 del 22 febbraio 1990
«Nel caso in cui il pretore abbia intimato al datore di lavoro, con decreto emesso ai sensi dell'art. 28, L. 20 maggio 1970, n. 300 (statuto dei lavoratori), l'immediata reintegra del dipendente licenziato nel suo posto di lavoro, commette il reato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 273 del 15 gennaio 1990
«Il delitto di estorsione, previsto e punito dall'art. 629 c.p., si realizza in tutti i suoi elementi costitutivi nel momento e nel luogo in cui si verificano l'ingiusto profitto e il danno patrimoniale. Ne consegue che, nel caso in cui l'agente,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 298 del 15 gennaio 1990
«Deve ritenersi ricorrere il delitto di rapina propria in luogo di quello di furto con strappo quando l'azione violenta in origine esercitata sulla cosa, per la particolare adesione o connessione della cosa medesima al corpo del possessore e per la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3607 del 14 marzo 1990
«Nel delitto di estorsione, la circostanza aggravante di più persone riunite è configurabile anche se la minaccia sia stata esercitata da un solo soggetto, in quanto non è necessaria la presenza contestuale di più correi nel luogo di esecuzione del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9084 del 22 giugno 1990
«L'ipotesi prevista dall'art. 630, terzo comma, c.p. integra gli estremi del reato complesso perché l'omicidio volontario costituisce una circostanza aggravante del sequestro e dà luogo ad un'unica fattispecie sottoposta alla disciplina dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9446 del 3 luglio 1990
«In tema di furto, ai fini dell'impossessamento e della sottrazione è sufficiente che la cosa sottratta sia passata — anche per breve tempo e nello stesso luogo in cui la sottrazione si è verificata — sotto il dominio esclusivo dell'agente. Il...»