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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 278 del 5 marzo 1997
«...il pubblico ministero, quale autorità procedente, senza dar luogo alla trasmissione degli atti in questione, comunichi che i medesimi sono già stati inviati allo stesso tribunale a seguito di altra richiesta di riesame avanzata da un coimputato.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3850 del 24 aprile 1997
«...fatto poiché, per la procedibilità d'ufficio, ora la legge richiede non solo che l'atto sia compiuto da un pubblico ufficiale, ma che questi sia «nell'esercizio delle sue funzioni» secondo quanto previsto dall'art. 609 septies comma 4 punto 3 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3903 del 28 aprile 1997
«...da impedire sia l'entrata che l'uscita da un passo carrabile — si rifiuti di obbedire all'ordine di rimozione del mezzo impartitogli da agenti di P.S. intervenuti sul posto per motivi di ordine pubblico, integra il reato di cui all'art. 650 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5111 del 30 maggio 1997
«... A/124) costituisce atto pubblico e non certificazione amministrativa. La L. 12 agosto 1962, n. 1517, che rende esecutiva la convenzione di Ginevra 18 gennaio 1959 sui trasporti Tir, prevede i c.d. carnet in relazione alla loro libera...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5386 del 7 giugno 1997
«...specie se tempestivamente comunicato, impone al giudice del processo di cui si chiede il rinvio di effettuare sempre e comunque un bilanciamento tra l'interesse difensivo e l'interesse pubblico alla immediata trattazione del procedimento.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5670 del 31 ottobre 1997
«La perdita di efficacia della misura cautelare, prevista dall'art. 309, comma decimo, c.p.p. per il caso, fra gli altri, in cui non abbia avuto luogo nei termini prescritti la trasmissione al tribunale del riesame degli atti a suo tempo presentati...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6207 del 5 dicembre 1997
«Ai fini della perseguibilità di ufficio del delitto di invasione di terreni o edifici, devono considerarsi «pubblici» — secondo la nozione che si ricava dagli art. 822 e ss. c.c., mutuata dal legislatore penale — i beni appartenenti a qualsiasi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 726 del 3 febbraio 1997
«...o di sicurezza pubblica o di ordine pubblico o di igiene». (L'invito ad esibire i documenti impartito a uno straniero è stato ritenuto dalla S.C. rientrare tra i provvedimenti legalmente dati dall'autorità per ragioni di sicurezza pubblica).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 967 del 14 aprile 1997
«...ex art. 319 (corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio) non si identifica necessariamente con l'atto amministrativo formale, ma comprende qualunque attività che giuridicamente sia espressione della funzione o del pubblico servizio.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9914 del 5 novembre 1997
«L'interesse all'ordine pubblico inteso come buon assetto e regolare andamento della convivenza civile — che il legislatore, mediante la norma incriminatrice di cui all'art. 650 c.p., intende proteggere contro l'inosservanza individuale dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10136 del 25 settembre 1998
«In tema di abuso d'ufficio, secondo la formulazione dell'art. 323 c.p. nel testo risultante dall'art. 1 della L. 16 luglio 1997, n. 234, sussiste il reato solamente se, per effetto dell'indebita condotta posta in essere dall'agente mediante un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1035 del 27 gennaio 1998
«Dall'insufficiente motivazione del decreto di perquisizione emesso dal pubblico ministero non consegue alcun effetto preclusivo in tema di sequestro, sia perché perquisizione e sequestro hanno differenti presupposti e differente funzione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10786 del 16 ottobre 1998
«Ai fini della configurabilità del delitto di corruzione propria ex art. 319 c.p., per valutare se la condotta del pubblico ufficiale sia o no contraria ai suoi doveri, occorre avere riguardo non ai singoli atti, ma all'insieme del servizio reso al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11265 del 26 ottobre 1998
«Deve ritenersi responsabile di abuso di ufficio (art. 323 c.p. nella formulazione introdotta dalla L. 16 luglio 1997, n. 243) sotto il profilo di una condotta posta in essere in violazione di legge, il libero professionista, cui un ente pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11507 del 4 novembre 1998
«In tema di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, nel caso in cui il compenso indebito venga corrisposto dal privato al pubblico ufficiale appartenente alla Guardia di Finanza in occasione di una verifica fiscale presso un'impresa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1192 del 29 gennaio 1998
«...materia dell'abuso funzionale del pubblico ufficiale, deve individuare e applicare quella più favorevole al reo, essendogli inibito di “costruire” una terza disposizione che contenga gli elementi più favorevoli dell'una e dell'altra norma.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12357 del 25 novembre 1998
«...della competenza e della concreta sfera di intervento del pubblico ufficiale, così da essere suscettibile di specificarsi in una pluralità di singoli atti non preventivamente fissati o programmati, ma, pur sempre, appartenenti al genus previsto.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1316 del 4 febbraio 1998
«Nella previsione dell'art. 323 c.p., come novellato dalla legge 16 luglio 1997, n. 234, l'interesse proprio — in presenza del quale il pubblico ufficiale ha l'obbligo di astensione, che già non derivi da specifica disposizione — non solo non deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1668 del 20 maggio 1998
«...ad impugnazione — neppure sotto il profilo che la complessità del procedimento è stata determinata dalle scelte del pubblico ministero nel momento in cui esercita l'azione penale o successivamente dal giudice a norma degli artt. 17, 18 e 19 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2554 del 25 novembre 1998
«In materia cautelare è precluso al Gip di applicare una misura cautelare più grave di quella richiesta dal P.M. e, ove ciò si verifichi, si configura nullità assoluta ai sensi dell'art. 178 lett. b) c.p.p., riferita alla partecipazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2788 del 4 marzo 1998
«La procedura della definizione concordata della pena, di cui all'art. 599, comma quarto, c.p.p. presuppone che l'imputato, nel concordare con il pubblico ministero la nuova determinazione della pena, rinunzi contestualmente a tutti gli altri...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3019 del 8 luglio 1998
«Il fatto che il pubblico ministero debba trasmettere prima al Gip e poi al tribunale del riesame i decreti autorizzativi che legittimano le intercettazioni, pena l'inutilizzabilità di esse, non comporta che il tribunale del riesame, dinanzi al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3508 del 11 dicembre 1998
«...è idoneo a ledere, oltre all'interesse pubblico al buon andamento e alla trasparenza della pubblica amministrazione, il concorrente interesse del privato a non essere turbato nei suoi diritti dal comportamento illegittimo del pubblico ufficiale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4707 del 21 aprile 1998
«In tema di abuso d'ufficio, l'ingiustizia del vantaggio deve essere valutata con riferimento alla situazione esistente all'epoca della condotta, conformemente alla ratio della norma che è diretta ad assicurare la retta applicazione della legge al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5118 del 29 aprile 1998
«In tema di abuso di ufficio, anche precedentemente alla modifica dell'art. 323 recata dalla legge n. 234 del 1997, ai fini della integrazione dell'elemento oggettivo del reato è richiesto che l'abuso si realizzi attraverso l'esercizio da parte del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5752 del 18 febbraio 1998
«In tale ultima ipotesi, tuttavia, la mancanza dell'invito di cui all'art. 369 c.p.p. diviene irrilevante ai fini della validità dell'atto qualora il pubblico ministero ovvero l'ufficiale della polizia giudiziaria abbiano chiesto all'indagato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6561 del 4 giugno 1998
«La nuova formulazione dell'art. 323 c.p., introdotta con la L. 17 luglio 1997, n. 234, ha meglio definito la condotta tipica del pubblico ufficiale, sostituendo la generica formula «abusa del suo ufficio» con la descrizione di un comportamento non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6563 del 4 giugno 1998
«Per la consumazione del reato di abuso d'ufficio nella formulazione dell'art. 323 c.p. introdotta dalla L. 16 luglio 1997, n. 234, nel caso in cui il risultato dell'azione delittuosa consista nel cagionare ad altri un danno ingiusto, non basta che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6690 del 8 giugno 1998
«La trasformazione dell'Enel da ente pubblico in società per azioni, ad opera dell'art. 15 decreto legge 11 luglio 1992, n. 333, convertito nella L. 8 agosto 1992, n. 359, non rende più configurabile la fattispecie di contraffazione del sigillo di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7487 del 24 giugno 1998
«Il dolo del reato di abuso di ufficio è integrato da un comportamento intenzionale del pubblico ufficiale che procuri a sè o ad altri un ingiusto vantaggio, senza che sia necessario il perseguimento in via esclusiva del fine privato, requisito non...»