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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6837 del 13 dicembre 1982
«Il giudicato derivante dalla convalida di licenza per finita locazione — la quale presuppone, per definizione, che il contratto non sia ancora scaduto — copre la scadenza futura del rapporto, che, fino a quella data, conserva integra la sua...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 289 del 17 gennaio 1986
«La natura complessa dell'atto di intimazione di licenza per finita locazione — di carattere negoziale, in quanto diretta, sotto forma di manifestazione di volontà unilaterale e ricettizia, ad impedire la tacita riconduzione del contratto; e di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 684 del 19 gennaio 2010
«In tema di locazione, il giudice, ove accerti che, per erronea indicazione ovvero per avvenuta rinnovazione del contratto, l'effettiva data di scadenza dello stesso sia posteriore a quella indicata nell'atto di intimazione di licenza per finita...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16635 del 19 giugno 2008
«Qualora venga intimata licenza per finita locazione ad una certa data e l'intimato si opponga deducendo l'esistenza di altro contratto con scadenza posteriore, il locatore può proporre con la memoria integrativa, successiva all'ordinanza ex art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16120 del 14 luglio 2006
«Qualora il giudice adito con un'intimazione di sfratto per finita locazione accerti che il contratto non è ancora scaduto, una volta negata l'ordinanza di convalida o quella provvisoria di rilascio e trasformato il procedimento in un ordinario...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 990 del 8 febbraio 1985
«L'indicazione nell'intimazione della licenza per finita locazione di un'erronea data di cessazione del rapporto, per essersi lo stesso rinnovato per un ulteriore periodo, per volontà delle parti ovvero in forza di sopravvenuta disposizione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1590 del 22 febbraio 1985
«L'intimazione di sfratto per finita locazione — al contrario dell'intimazione di «licenza» — non ha carattere negoziale, presupponendo la disposizione di cui al secondo comma dell'art. 657 c.p.c., che il contratto sia già scaduto per effetto dello...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 878 del 14 aprile 1964
«Qualora il locatore convenga in giudizio il conduttore per la licenza per finita locazione, in mancanza di eccezioni da parte del conduttore-convenuto, sull'esistenza e sulla durata del contratto, il locatore-attore non è tenuto a fornire nessuna...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6406 del 23 maggio 1999
«L'ordinanza di convalida di licenza o sfratto per finita locazione, preclusa l'opposizione tardiva, acquista efficacia di cosa giudicata sostanziale non solo sull'esistenza della locazione; sulla qualità di locatore dell'intimante e di conduttore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 352 del 24 gennaio 1977
«Il provvedimento con il quale il giudice, chiamato a convalidare, a norma dell'art. 663 c.p.c. una licenza o uno sfratto, dichiara il diritto del locatore al rilascio dell'immobile, ha, tra le parti, una volta preclusa l'opposizione ex art. 668...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2615 del 8 ottobre 1960
«Il provvedimento di convalida di sfratto per morosità ha bensì efficacia di cosa giudicata sostanziale con preclusione di ogni questione in merito alla risoluzione del contratto ed al possesso di fatto dell'immobile locato, ma non preclude,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8221 del 29 aprile 2004
«In caso di perdita di efficacia dell'ordinanza di rilascio ex art. 665 c.p.c., il conduttore che intende ottenere, oltre all'accertamento negativo del diritto del locatore, la condanna del medesimo alla riduzione in pristino, al fine della ripresa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1223 del 23 gennaio 2006
«L'ordinanza ex art. 665 c.p.c. è dichiarata espressamente inoppugnabile e, una volta sopravvenuta, all'esito della fase di merito, la sentenza dichiarativa della risoluzione del contratto pronunciata a seguito dell'intimazione dello sfratto per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8595 del 1 ottobre 1996
«In sede di procedimento speciale per convalida ai sensi degli articoli 657 e segg. del c.p.c., il pretore non può, a seguito dell'opposizione dell'intimato, sospendere il processo a norma dell'art. 295 dello stesso codice in attesa dell'esito di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8616 del 23 agosto 1990
«In tema di procedimento di convalida di sfratto, la mancata riassunzione del giudizio, nel termine perentorio fissato dal pretore ai sensi dell'art. 667 c.p.c. non determina la perdita di efficacia dell'ordinanza provvisoria di rilascio, la quale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12247 del 20 maggio 2013
«Nel procedimento per convalida di (licenza o) sfratto, l'opposizione dell'intimato dà luogo alla trasformazione in un processo di cognizione, destinato a svolgersi nelle forme di cui all'art. 447-bis cod. proc. civ., con la conseguenza che, non...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11830 del 16 maggio 2013
«È inammissibile, in relazione al divieto di introdurre nuove eccezioni nel giudizio di appello, di cui all'art. 437, secondo comma, cod. proc. civ., il motivo di impugnazione con cui l'intimato di sfratto per morosità deduca il proprio difetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15593 del 12 luglio 2007
«L'opposizione all'intimazione di licenza per finita locazione determina la trasformazione del procedimento sommario per convalida della licenza in giudizio ordinario di cognizione, volto ad accertare se la domanda di rilascio, comunque contenuta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9740 del 17 novembre 1994
«Ai fini della competenza all'adozione di un provvedimento di urgenza in presenza di una causa pendente per il merito, ex art. 701 c.p.c., è necessario che sussista un rapporto di inerenza attuale tra la domanda di provvedimento di urgenza e la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 245 del 16 gennaio 1986
«Qualora il proprietario di un immobile chieda in via d'urgenza, a norma dell'art. 700 c.p.c., un ordine di rilascio a carico dell'occupante senza titolo, la competenza del pretore non resta esclusa in favore di quella del giudice istruttore della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6813 del 21 luglio 1994
«Ai fini della concessione del sequestro giudiziario, si ha controversia sulla proprietà anche quando debba decidersi sul diritto di conseguire la proprietà, come nell'azione per l'esecuzione in forma specifica di un contratto preliminare di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1479 del 11 febbraio 1988
«Il bene immobile, oggetto di preliminare di vendita, non può essere assoggettato a sequestro conservativo in danno del promittente acquirente configurandosi al suo riguardo soltanto il credito alla prestazione di un facere infungibile — il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4073 del 18 giugno 1986
«Il giudice competente a provvedere sull'istanza di accertamento tecnico preventivo è lo stesso giudice che sarebbe competente per la causa di merito (artt. 693, 696 c.p.c.). Pertanto, in relazione alla domanda di adempimento delle obbligazioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2413 del 14 aprile 1984
«Ai fini dell'applicabilità dell'art. 705 c.p.c. — che, in linea generale, fa divieto al convenuto in possessorio di proporre giudizio petitorio finché il primo non sia definito e la sentenza non sia stata eseguita — petitorio è il giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 39184 del 23 settembre 2013
«La stipula di un contratto di transazione in ordine al danno subito non costituisce, di per sé, atto incompatibile con la volontà di presentare querela e non configura, pertanto, un'ipotesi di rinuncia tacita della persona offesa alla proposizione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36776 del 25 settembre 2003
«L'attività di arruolamento contro uno Stato estero punita dall'art. 244 c.p. si differenzia da quella di reclutamento di mercenari di cui all'art. 4 della L. 12 maggio 1995, n. 210, in quanto mentre la prima presuppone la stipulazione di un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11079 del 28 settembre 1999
«Scopo della disposizione dell'art. 356 c.p. è quello di rafforzare con la sanzione penale la corretta e leale esecuzione del contratto di pubbliche forniture, ponendo tale contratto al riparo da comportamenti fraudolenti del fornitore. Tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11326 del 10 novembre 1994
«Il delitto di frode nella pubbliche forniture è ravvisabile non soltanto nella fraudolenta esecuzione di un contratto di somministrazione (art. 1559 c.c.), ma anche di un contratto di appalto (art. 1655 c.c.); l'art. 356 c.p., infatti, punisce...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3264 del 22 marzo 1991
«Del reato di frode nelle pubbliche forniture, previsto dall'art. 356 c.p., può essere soggetto attivo anche colui il quale, pur non essendo la parte vincolata dal contratto di fornitura, abbia assunto l'obbligo di dare esecuzione, anche in parte,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10556 del 9 novembre 1982
«Il delitto di frode nelle pubbliche forniture non è escluso dal difetto di forma scritta del contratto. Il contratto di fornitura è soggetto alle norme del diritto privato: la mancata osservanza della forma scritta — di regola richiesta nei...»