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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20359 del 21 ottobre 2005
«Ai fini del riconoscimento della sussistenza della responsabilità da atto illecito ricollegabile all'esercizio di attività pericolosa e del conseguente danno è necessaria l'esistenza del nesso di causalità tra l'attività pericolosa stessa e...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6572 del 24 marzo 2006
«Mentre il risarcimento del danno biologico è subordinato all'esistenza di una lesione dell'integrità psico-fisica medicalmente accertabile, il danno esistenziale - da intendere come ogni pregiudizio (di natura non meramente emotiva ed interiore,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1646 del 14 febbraio 2000
«In tema di liquidazione del danno patrimoniale in favore dei genitori di un soggetto deceduto, qualora venga dedotto non già il generale pregiudizio inerente alla perdita della futura assistenza economica, che i genitori hanno ordinariamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16123 del 8 luglio 2010
«In tema di responsabilità civile, il nesso causale è regolato dal principio di cui agli artt. 40 e 41 c.p., per il quale un evento è da considerare causato da un altro se il primo non si sarebbe verificato in assenza del secondo, nonché dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7352 del 26 marzo 2010
«In tema di accertamento probatorio, qualora l'accertamento abbia natura medico-legale e sia diretto a verificare la dipendenza causale di una determinata malattia rispetto ad un'attività lavorativa, trova applicazione il criterio secondo il quale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4 del 4 gennaio 2010
«In materia di rapporto di causalità nella responsabilità extracontrattuale, nel caso in cui concause naturali non imputabili al danneggiante concorrano con il comportamento di quest'ultimo nella determinazione dell'evento dannoso, deve ritenersi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 698 del 19 gennaio 2010
«La P.A. può essere riconosciuta responsabile, ai sensi dell'art. 2043 c.c., per il mancato o ritardato annullamento di un atto illegittimo (nella specie, un avviso di accertamento emesso dall'Agenzia delle entrate) nell'esercizio del potere di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11955 del 21 settembre 2001
«La risarcibilità dei danni derivanti ai soggetti privati dall'emanazione di atti o provvedimenti illegittimi della P.A., lesivi di situazioni di interesse legittimo, dipende in concreto dal necessario accertamento dell'effettività del danno e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4481 del 28 marzo 2001
«La prova liberatoria richiesta ai genitori dall'art. 2048 c.c. di non aver potuto impedire il fatto illecito commesso dal figlio minore capace di intendere e di volere si concreta, normalmente, nella dimostrazione, oltre che di aver impartito al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8366 del 8 aprile 2010
«In tema di responsabilità civile da sinistro stradale, non già la mera violazione di una norma disciplinante la circolazione stradale è di per sè fonte di responsabilità (o di limitazione dell'altrui responsabilità) in sede risarcitoria, bensì il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 524 del 12 gennaio 2011
«In caso di investimento pedonale, la circostanza che il pedone abbia repentinamente attraversato la strada non vale ad escludere la responsabilità dell'automobilista, ove tale condotta anomala del pedone fosse, per le circostanze di tempo e di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24689 del 24 novembre 2009
«In tema di circolazione stradale, il pedone che attraversa in ora notturna una strada a quattro corsie con scorrimento rapido, scavalcando il guard-rail, concorre a porre in essere una situazione di pericolo, ponendo i veicoli sopravvenienti in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10042 del 29 aprile 2006
«Nel giudizio avente ad oggetto l'accertamento della responsabilità del danno da fatto illecito imputabile a più persone, il giudice del merito adito dal danneggiato può e deve pronunciarsi sulla graduazione delle colpe solo se uno dei condebitori...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2557 del 3 febbraio 2011
«Il soggetto che chiede "iure proprio" il risarcimento del danno subito in conseguenza della uccisione di un congiunto per la definitiva perdita del rapporto parentale lamenta l'incisione di un interesse giuridico diverso sia dal bene salute, del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17177 del 6 agosto 2007
«In caso di morte della vittima a seguito di sinistro stradale, la brevità del periodo di sopravvivenza alle lesioni, se esclude l'apprezzabilità a fini risarcitori del deterioramento della qualità della vita In ragione del pregiudizio alla salute,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8333 del 3 maggio 2004
«Le sofferenze indotte dalla perdita del congiunto a causa di illecita condotta altrui, pur potendo attingere un grado di incommensurabile intensità, danno luogo solo in ipotesi remota alla lesione dell'integrità psicofisica degli stretti congiunti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1421 del 11 febbraio 1998
«Nessun diritto al risarcimento del danno, morale o biologico, è configurabile in capo al marito ed al figlio minore di una donna che, a seguito di un intervento di interruzione volontaria di gravidanza, abbia subito lesioni personali cagionanti la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14402 del 30 giugno 2011
«Le "tabelle per la liquidazione del danno non patrimoniale derivante da lesione all'integrità psico-fisica" predisposte dal Tribunale di Milano costituiscono valido e necessario criterio di riferimento ai fini della valutazione equitativa ex...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19351 del 18 settembre 2007
«Il contratto collettivo, senza predeterminazione di un termine di efficacia, non può vincolare per sempre tutte le parti contraenti, perché finirebbe in tal caso per vanificarsi la causa e la funzione sociale della contrattazione collettiva, la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12098 del 18 maggio 2010
«Il contrasto fra contratti collettivi di diverso ambito territoriale (nella specie, nazionale e regionale) va risolto non in base a principi di gerarchia e di specialità proprie delle fonti legislative, ma sulla base della effettiva volontà delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11554 del 6 novembre 1995
«Al fine dell'individuazione del contratto collettivo postcorporativo applicabile al rapporto di lavoro, l'appartenenza alla categoria professionale si determina, ai sensi dell'art. 2070 c.c., secondo l'attività effettivamente esercitata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14914 del 25 giugno 2009
«In tema di contratti collettivi di diverso livello, le integrazioni del contratto collettivo nazionale effettuate tramite contratti collettivi integrativi possono differenziarsi per singoli specifici settori, ciascuno disciplinato dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15039 del 4 luglio 2007
«Il contratto individuale di lavoro stipulato alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni deve conformarsi al contratto collettivo il quale, a sua volta, demanda al contratto collettivo integrativo di ente l'attuazione delle sue disposizioni;...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17310 del 25 giugno 2008
«Nei rapporti giuridici di durata, quale il rapporto di lavoro, non è interdetto al legislatore e alle parti stipulanti i contratti collettivi di modificare, in peius la posizione di una delle parti, anche mediante la modifica di un sistema di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4570 del 17 maggio 1996
«Non esiste un diritto soggettivo del lavoratore subordinato alla parità di trattamento, essendo, al contrario, legislativamente prevista come possibile una situazione di disparità di trattamento dall'art. 2077, secondo comma, c.c., il quale,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8998 del 3 luglio 2001
«L'efficacia probatoria delle riproduzioni meccaniche di cui all'art. 2712 c.c. è subordinata — in ragione della loro formazione al di fuori del processo e senza le garanzie dello stesso — all'esclusiva volontà della parte contro la quale esse sono...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10450 del 8 agosto 2000
«Le valutazioni concernenti le «note di qualifica» con le quali il datore di lavoro (nella specie un istituto di credito) esprime un giudizio sintetico sul rendimento e le capacità professionali del lavoratore — le quali assumono rilevanza esterna...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22893 del 9 settembre 2008
«La condotta vessatoria consapevolmente posta in essere dal datore di lavoro finalizzata ad isolare od espellere il dipendente dal contesto lavorativo (cosiddetto "mobbing") si differenzia, pur potendola ricomprendere, da quella discriminatoria per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9016 del 20 giugno 2002
«In tema di responsabilità per gli infortuni sul lavoro, poiché, secondo l' id quod plerunque accidit , i dipendenti (pur per imprudenza, negligenza o inesperienza) si muovono nell'ambito dell'azienda in maniera occasionale e anche al di fuori del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4261 del 20 febbraio 2009
«Il rapporto tra l'amministratore di una società di capitali e la società medesima va ricondotto - in ragione della natura continuativa, coordinata e prevalentemente personale della prestazione resa - nell'ambito del rapporto di lavoro...»