-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7919 del 26 aprile 2004
«La natura consensuale del contratto comporta che il credito si trasferisce dal patrimonio del cedente a quello del cessionario per effetto dell'accordo, mentre l'efficacia e la legittimazione del cessionario a pretendere la prestazione dal...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6422 del 22 aprile 2003
«Nel caso di cessione di credito futuro, quest'ultimo si trasferisce in capo al cessionario soltanto nel momento in cui il credito stesso viene in essere, sicché, fino a tale momento, il contratto di cessione ha esclusivamente effetti obbligatori...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17162 del 3 dicembre 2002
«In materia fallimentare, proposta domanda di concordato preventivo è vietata la cessione dei crediti se stipulata per estinguere debiti anteriori (potendo in caso di violazione di tale divieto farsi luogo a dichiarazione di fallimento ai sensi...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3797 del 16 aprile 1999
«La cessione del credito a scopo di garanzia comporta il medesimo effetto (tipico della cessione ordinaria) immediatamente traslativo del diritto al cessionario, e ciò tanto nella ipotesi di cessio pro solvendo che di cessio pro soluto ....»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3099 del 17 marzo 1995
«L'art. 1335 c.c., nel collegare la presunzione di conoscenza delle dichiarazioni recettizie al fatto che esse giungano all'indirizzo del destinatario, non detta alcuna disciplina circa il mezzo di trasmissione, sicché — non essendo necessario che...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3421 del 2 agosto 1977
«La cessione di credito può essere stipulata a scopo di garanzia o anche per realizzare effetti minori di quello tipico del trasferimento della titolarità del credito ceduto dal cedente al cessionario, come l'attribuzione a quest'ultimo della mera...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26664 del 18 dicembre 2007
«In tema di cessione di credito futuro derivante da contratto di appalto non ancora eseguito, perfezionata prima della data della dichiarazione di fallimento, il debitore ceduto non è legittimato a far valere le ragioni del fallimento, mentre...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10885 del 11 maggio 2006
«Il subappaltatore di opera pubblica, nonché cessionario del credito del corrispettivo maturato dall'appaltatore nei confronti della P.A. appaltante, non può esercitare nei confronti di quest'ultima la pretesa a conseguire importi a titolo di...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12616 del 17 dicembre 1998
«Il cessionario di credito nascente da contratto nel quale sia inserita una clausola compromissoria non subentra nella titolarità del distinto e autonomo negozio compromissorio e non può pertanto invocare detta clausola nei confronti del debitore...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6969 del 25 luglio 1997
«La dichiarazione di fallimento del debitore ceduto, al quale sia stata anteriormente notificata l'intervenuta cessione di credito di data certa, non incide sulla suddetta cessione, essendosi questa già perfezionata per effetto del consenso...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4432 del 17 ottobre 1977
«Il disposto dell'art. 1264 c.c., secondo cui la cessione del credito ha effetto nei confronti del debitore ceduto quando questi l'ha accettata, o quando gli è stata notificata, è dettato con riguardo all'interesse del debitore stesso, al fine di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2691 del 8 ottobre 1974
«In tema di cessione di crediti relativi a contratti di appalto con la P.A., il riconoscimento della cessione, da parte dell'amministrazione, non è elemento costitutivo della cessione medesima, la quale si perfeziona con il semplice consenso tra...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1312 del 21 gennaio 2005
«La natura consensuale del contratto di cessione di credito comporta che il relativo perfezionamento consegua al solo scambio del consenso tra cedente e cessionario, attribuendo a quest'ultimo la veste di creditore esclusivo, unico legittimato a...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17531 del 1 settembre 2004
«Al cessionario di un credito nascente da contratto nel quale sia stata inserita una clausola compromissoria possono opporsi tutte le eccezioni concernenti l'esistenza, la validità e l'efficacia dell'obbligazione dedotta in causa per l'adempimento,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13253 del 6 giugno 2006
«In tema di trasporto marittimo, dalla complessiva ricognizione delle definizioni poste nell'art. I e delle norme previste negli artt. II e III della Convenzione internazionale per l'unificazione di alcune regole in materia di polizza di carico,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9428 del 18 dicembre 1987
«Nella cessione di credito, l'obbligazione di garanzia del cedente ex art. 1266 c.c. costituisce un'obbligazione accessoria che ha la funzione di assicurare comunque il ristoro del cessionario nei casi in cui l'effetto traslativo della cessione...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26863 del 10 novembre 2008
«L'espromissione è un contratto tra creditore e terzo, al quale resta estraneo il debitore. Pertanto, là dove tale contratto dovesse assumere la natura di un rapporto ad esecuzione continuata o periodica, il diritto di recesso previsto in via...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8622 del 12 aprile 2006
«Nel contratto di espromissione, l'impegno dell'espromittente si perfeziona nei confronti del creditore al momento in cui il creditore stesso venga a conoscenza di tale impegno, senza necessità di un atto di accettazione di quest'ultimo.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19118 del 13 dicembre 2003
«Il contratto di espromissione, la cui conclusione avviene mediante la sola manifestazione di volontà del terzo e del creditore, trova la sua causa nell'assunzione di un debito altrui, mentre suo necessario presupposto è l'esistenza di una...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5076 del 5 aprile 2001
«L'offerta di risarcimento del danno rivolta dall'assicuratore al terzo danneggiato — implicita nell'invito a definire transattivamente l'entità del danno medesimo — concreta una proposta di espromissione e, ove sia accettata, dà vita al relativo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6935 del 21 novembre 1983
«Il negozio di espromissione, con il quale un terzo assume spontaneamente un debito altrui, non si inquadra fra le promesse unilaterali, ma costituisce un contratto tra creditore e terzo, e ad esso pertanto si applicano tutte le regole che...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2525 del 7 luglio 1976
«L'espromissione è un contratto fra il creditore ed il terzo, che assume spontaneamente il debito altrui, nel quale non vengono in considerazione i rapporti interni fra debitore ed espromittente e nel quale non sono giuridicamente rilevanti i...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 609 del 5 marzo 1973
«Il criterio discriminatore essenziale tra espromissione e fidejussione è fondato sulla diversa causa delle due figure giuridiche: nell'espromissione, in cui l'attività dell'espromittente si manifesta nei confronti del creditore come del tutto...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4604 del 11 aprile 2000
«L'accollo, generalmente inquadrato nello schema del contratto a favore di terzo (cioè del creditore), si distingue in liberatorio e cumulativo, a seconda che il creditore, manifestando la volontà di volerne approfittare, dichiari di liberare o...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3301 del 13 ottobre 1975
«In base al rapporto di accollo, una volta accertata la inadempienza dei soggetto che si è accollato il debito, il debitore originario non liberato verso il creditore ha diritto di essere indennizzato per l'obbligazione insoluta, se, in relazione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3113 del 16 settembre 1969
«L'accollo, configurandosi in ogni sua specie come una tipica applicazione del contratto a favore di terzi, postula come tale la chiara e specifica intenzione dei contraenti di attribuire al terzo il diritto di esigere il vantaggio stipulato a suo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 305 del 3 febbraio 1969
«La delegazione di pagamento è un rapporto con pluralità di soggetti (c.d. trilatero, cioè con partecipazione fin dall'origine del debitore delegante, del nuovo debitore delegato, e del creditore delegatario) nel quale il delegante impartisce ad un...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2775 del 26 ottobre 1973
«Il credito di una somma di denaro liquida o comunque agevolmente determinabile, in base ad elementi o criteri prestabiliti dal contratto o dalla legge, non perde tale carattere per le eventuali contestazioni da parte del debitore. La pronuncia...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6887 del 22 novembre 1986
«Allorquando venga dedotta in contratto, come modalità e mezzo di pagamento del corrispettivo di un appalto, una moneta non avente corso legale nello Stato ed essa non sia indicata con la clausola «effettiva» o altra equipollente, né risulti che le...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5065 del 29 aprile 1993
«Il giudice che in presenza di reciproche domande di risoluzione, basate da ciascuna parte su determinati inadempimenti dell'altra accerti l'inesistenza dei singoli reciproci addebiti, deve dar atto della scelta ex art. 1453, secondo comma, c.c. di...»