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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22055 del 23 giugno 2006
«Integra il reato di frode in commercio la vendita a società sportive di prodotti a base di creatina presentandoli come regolarmente commerciabili dal punto di vista dei controlli per effetto della sola notifica dell'etichetta al Ministero della...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 12364 del 18 maggio 2018
«In tema di concorrenza sleale, il rapporto di concorrenza tra due o più imprenditori, derivante dal contemporaneo esercizio di una medesima attività industriale o commerciale in un ambito territoriale anche solo potenzialmente comune, comporta che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19198 del 28 febbraio 2017
«L'elemento materiale del delitto punito dall'art. 416 cod. pen. consiste nell'associarsi di tre o più persone allo scopo di commettere più delitti, senza che sia richiesta una distribuzione gerarchica di funzioni, l'esistenza di un rapporto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16411 del 31 marzo 2017
«È configurabile il concorso tra il delitto di cui all'art. 443 cod. pen. e la contravvenzione prevista dall'art. 147, comma secondo, D.Lgs. n. 219 del 2006, concernente la messa in commercio di farmaci per i quali non è stata rilasciata...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 27376 del 31 maggio 2017
«Integra il delitto di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, di cui all'art. 474 cod. pen., e non il delitto di vendita di prodotti industriali con segni mendaci, di cui all'art. 517 cod. pen., la condotta di acquisto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 39055 del 10 agosto 2017
«Non si configura il delitto di frode nell'esercizio del commercio nei riguardi del medico odontoiatra che impianta sul paziente una protesi dentaria di origine e qualità diverse da quelle dichiarate, in quanto lo svolgimento della attività medica,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 30173 del 16 giugno 2017
«La disponibilità nelle cucine di un ristorante di alimenti surgelati, non indicati come tali nel menù, perfeziona il tentativo di frode in commercio, indipendentemente dall'inizio di una concreta contrattazione con il singolo avventore.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 28689 del 9 giugno 2017
«Il reato di frode in commercio, nel caso di vendita di merce da piazza a piazza, si consuma non nel luogo in cui, ai sensi dell'art. 1510 cod. civ., il venditore si libera della propria obbligazione rimettendo la merce al vettore o spedizioniere,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25030 del 19 maggio 2017
«In tema di tutela penale dei prodotti dell'industria e del commercio, la "fallace indicazione" del marchio di provenienza o di origine impressi sui prodotti presentati in dogana per l'immissione in commercio integra: a) il reato previsto dall'art....»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 11519 del 11 maggio 2017
«In tema di giurisdizione, come chiarito dalla Corte di giustizia, nella sentenza del 20 aprile 2016, in C-366/2013, l'inserimento di una clausola attributiva di giurisdizione in un prospetto di emissione di titoli obbligazionari può ritenersi una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23596 del 28 settembre 2018
«In relazione alla cd. eccessiva morbilità, il comporto per sommatoria, ove la contrattazione non lo preveda e non vi siano usi utilmente richiamabili, va determinato dal giudice con impiego della cd. equità integrativa. In tal caso le...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1650 del 11 maggio 1976
«A norma dell'art. 15 disp. prel. c.c. non sono ammissibili, qualora non sia espressamente previsto dalla legge, usi che abbiano la forza di togliere efficacia alla norma scritta: non può, perciò, essere invocato, per escludere l'inadempimento, un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5006 del 16 novembre 1977
«Il terzo, ancorché coabitante con il debitore, incontra i limiti stabiliti dall'art. 621 c.p.c. alla prova testimoniale del suo diritto sui beni mobili pignorati nella casa o nell'azienda del debitore: conseguentemente, nei casi in cui l'esistenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5986 del 12 novembre 1981
«Per l'applicazione della regola in tema di risarcimento del danno da inadempienza contrattuale nella vendita di cose che abbiano un prezzo risultante, tra l'altro, da mercuriali – ipotesi in cui il risarcimento è costituito dalla differenza tra il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6524 del 2 dicembre 1988
«Nell'interpretazione di un contratto collettivo, soggetto, per la sua natura privatistica, alle norme di ermeneutica contrattuale dettate dagli artt. 1362 e segg. c.c., non può farsi ricorso all'analogia, prevista, dall'art. 12, secondo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2685 del 3 aprile 1990
«Il trattamento economico dovuto dall'Enasarco agli agenti di commercio in caso di risoluzione del rapporto di agenzia, essendo causalmente correlato alla contribuzione che obbligatoriamente il preponente corrisponde a detto ente, ha natura...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7905 del 16 luglio 1993
«In tema di disciplina del commercio, il D.M. 30 agosto 1971, che determina le tabelle merceologiche, ed i successivi decreti di modificazione delle stesse hanno natura normativa, essendo emanati in attuazione di un'espressa disposizione di legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1842 del 8 marzo 1996
«Le norme e gli usi uniformi della Camera di commercio internazionale relativi ai crediti documentari non sono usi giuridici o normativi, ma costituiscono clausole d'uso, integrative della volontà dei contraenti, sicché la loro violazione e falsa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4986 del 4 giugno 1997
«A norma dell'art. 2556 c.c., è da escludere che per il trasferimento di un'azienda mobiliare sia richiesta la prova scritta a pena di nullità, non è inoltre necessaria per il combinato disposto degli artt. 2556, 2202, 2083 c.c., la prova scritta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1104 del 9 febbraio 1999
«La richiesta in via subordinata da parte del creditore convenuto in opposizione al decreto ingiuntivo di una somma minore di quella originaria con l'invocazione di una diversa normativa di riferimento ma senza mutamento della causa petendi non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16020 del 19 dicembre 2001
«La omessa valutazione del comportamento processuale ed extraprocessuale della parte convenuta può integrare vizio della motivazione, deducibile come motivo di ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 360, n. 5 c.p.c., quando la valutazione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17415 del 30 agosto 2004
«Nel caso dell'ordine di cancellazione dal Bollettino di un protesto del quale si prospetti l'illegittima levata e del connesso ordine di pubblicazione della rettifica, il provvedimento d'urgenza si atteggia con un contenuto e una direzione tali...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10437 del 8 maggio 2006
«In sede di legittimità non è consentita la proposizione di nuove questioni di diritto, ancorché rilevabili d'ufficio in ogni stato e grado del giudizio, quando esse presuppongano o comunque richiedano nuovi accertamenti o apprezzamenti di fatto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10623 del 8 maggio 2009
«Qualora due giudizi tra le stesse parti abbiano riferimento al medesimo rapporto giuridico, ed uno di essi sia stato definito con sentenza passata in giudicato, l'accertamento così compiuto in ordine alla situazione giuridica ovvero alla soluzione...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 10586 del 13 maggio 2011
«In caso di acquisto di azienda in perdita, il relativo avviamento - configurabile laddove trovi congrua giustificazione l'attesa di profitti futuri (come nella specie, essendo stata acquistata, unitamente all'azienda, l'autorizzazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 189 del 5 gennaio 2011
«La natura della controversia di lavoro è idonea ad influire solo sul rito applicabile e non sulla competenza. Ne consegue che, ove il giudice di merito abbia valutato, in ordine all'attività svolta da un agente di commercio, la prevalenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17267 del 12 luglio 2013
«...del Credito all'Esportazione, cui è subentrata la S.A.C.E.- Istituto per i Servizi Assicurativi del Commercio Estero), intervenuto prima della pubblicazione della sentenza impugnata, così dando luogo alla ultrattività del "mandato ad litem".»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21829 del 24 settembre 2013
«Ai sensi dell'art. 1346 c.c., l'oggetto del contratto è illecito allorché concerne cose o fatti di rilevanza patrimoniale che per la loro stessa tipologia, così come contemplata dalle parti, siano insuscettibili di commercio per contrarietà...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5736 del 26 giugno 1979
«Qualora nell'atto di compravendita sia contenuto un esplicito riferimento a specifiche qualità della cosa oggetto della contrattazione, la consegna di una cosa che non abbia quei requisiti richiesti in modo specifico realizza l'ipotesi criminosa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 824 del 29 gennaio 1983
«Il delitto di frode in commercio concorre con la contravvenzione alle norme sulla produzione di pasta alimentare di grano duro, poiché la norma del codice penale è posta a tutela della buona fede degli acquirenti mentre le disposizioni della L. 4...»