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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1802 del 30 maggio 1994
«A seguito della sentenza costituzionale n. 146 del 1975, che ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 148 c.p., nella parte in cui prevede il giudice, nel disporre il ricovero del condannato in un ospedale psichiatrico giudiziario, ordini la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1502 del 12 maggio 1990
«Il procedimento penale iniziato contro persona deceduta al momento del promovimento dell'azione penale è viziato da inesistenza giuridica per la mancanza di un presupposto processuale essenziale. L'inesistenza del procedimento non determina in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14826 del 26 marzo 2004
«Per rimettere la querela l'ordinamento non impone formule sacramentali; anche un atto di transazione in merito ai danni conseguenti a determinate ipotesi delittuose può essere sufficiente, quando risulti evidente e chiaro che il soggetto non ha...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10335 del 13 marzo 2001
«La reciproca remissione delle querele, formalizzata dagli imputati in un momento successivo alla sentenza di condanna, produce l'effetto estintivo del reato anche nei riguardi di quello che non abbia impugnato la pronuncia, a condizione che la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 46088 del 30 ottobre 2008
«Fuori dalle ipotesi espressamente e specificamente disciplinate dalla normativa sulla competenza penale del giudice di pace (artt. 21, 28 e 30 D.L.vo 28 agosto 2000, n. 274 ), la mancata comparizione del querelante nel processo, nonostante la...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 34501 del 1 settembre 2008
«L'impegno, assunto in sede civile, all'atto della separazione personale, da parte del coniuge querelante, di rimettere la querela, non equivale a volontà definitiva valida in sede penale e non può, pertanto, essere considerato come manifestazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6771 del 23 febbraio 2006
«Non si ha remissione tacita della querela nel caso di omessa comparizione dell'offeso dal reato nel processo penale, trattandosi di comportamento omissivo, improduttivo di qualsiasi effetto sulla procedibilità dell'azione penale; nè alla omessa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 689 del 19 gennaio 2000
«La remissione tacita extraprocessuale della querela può configurarsi solamente quando il querelante abbia compiuto fatti incompatibili con la volontà di chiedere l'accertamento della responsabilità penale del colpevole in ordine a fatti penalmente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31864 del 24 settembre 2002
«L'effetto estensivo previsto dall'art. 155, secondo comma, c.p. nel caso di remissione di querela in favore del coimputato, opera anche nel caso in cui quest'ultimo abbia precedentemente patteggiato la pena ai sensi dell'art. 444 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24972 del 6 giugno 2013
«La disposizione di cui al secondo comma dell'art. 166 cod. pen. relativa al divieto di fondare unicamente sulla condanna a pena condizionalmente sospesa l'applicazione di misure di prevenzione, non impedisce al giudice di valutare, nell'indagine...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6285 del 2 dicembre 1997
«Atteso il disposto di cui all'art. 166, comma secondo, c.p., nella parte in cui questo prevede che la condanna a pena condizionalmente sospesa non possa costituire “in alcun caso, di per sé, motivo per l'applicazione di misure di prevenzione”, il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3209 del 7 aprile 1997
«Poiché la norma più favorevole all'imputato va individuata comparando il trattamento derivante dall'applicazione della legge anteriore con quello fissato dalla legge posteriore e ravvisando la lex mitior in quella che sia foriera di conseguenze...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10382 del 20 ottobre 1993
«La norma dell'art. 17, n. 3, R.D.L. 27 novembre 1933, n. 1578 (ordinamento delle professioni di avvocato e procuratore), che prevede il requisito della «condotta specchiatissima ed illibata» ai fini dell'iscrizione nell'albo dei procuratori, non è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2131 del 28 febbraio 1992
«La sospensione condizionale delle pene accessorie, a seguito della modificazione dell'art. 166 c.p., introdotta dall'art. 4 L. 7 febbraio 1990, n. 19, è un effetto della sospensione condizionale della pena principale e si realizza automaticamente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 45351 del 27 dicembre 2010
«L'estinzione del reato in conseguenza della sospensione condizionale della pena non si estende agli effetti penali della condanna, della quale deve, pertanto, tenersi conto ai fini della recidiva.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 43835 del 25 novembre 2008
«L'estinzione del reato a norma dell'art. 167 c.p. non comporta l'estinzione degli effetti penali diversi da quelli ivi espressamente previsti, sicché di tale reato deve comunque tenersi conto ai fini della sussistenza dei presupposti per la...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 154 del 7 luglio 1976
«È costituzionalmente illegittimo — per contrasto con l'art. 3 Cost. — l'art. 169 comma quarto c.p. nella parte in cui esclude che possa concedersi un nuovo perdono giudiziale nel caso di condanna per delitto commesso anteriormente alla prima...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23637 del 13 giugno 2011
«Il limite di pena da considerare per l'eventuale concessione del perdono giudiziale deve essere determinato con riguardo alla pena in concreto irrogabile, tenendo conto anche della diminuente della minore età.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5089 del 7 maggio 1991
«L'art. 1, n. 1, lett. g) D.P.R. 12 aprile 1990, n. 75, nel concedere amnistia per ogni reato commesso dal minore qualora il giudice ritenga a lui concedibile il perdono giudiziale, ha anche sancito l'inapplicabilità — a quel fine — delle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7751 del 24 luglio 1991
«Gli istituti del perdono giudiziale e della sospensione condizionale della pena non si fondano sugli stessi presupposti e criteri, stante il diverso effetto che da ciascuno di essi deriva, rappresentato nel primo dalla estinzione del reato che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2239 del 18 febbraio 1991
«In tema di perdono giudiziale, il limite di pena che ne consente l'applicabilità va determinato con riferimento alla sanzione che in concreto il giudice ritenga si possa applicare e non già a quella prevista dalla legge per il reato commesso.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7709 del 26 maggio 1989
«Il giudizio inerente alla concessione o al diniego del perdono giudiziale, più che involgere una diagnosi completa del passato del minore infradiciottenne, comporta un giudizio prognostico sul futuro dello stesso e, quindi, sulla possibilità che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1600 del 29 luglio 1997
«A norma degli artt. 28 e 29 D.P.R. 22 settembre 1988 n. 448, la sospensione del processo è finalizzata all'estinzione del reato, che viene dichiarata soltanto a seguito dell'esito positivo del periodo di prova, al quale deve essere sottoposto il...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 304 del 17 marzo 1988
«È illegittimo costituzionalmente il primo comma dell'art. 175 c.p. nella parte in cui prevede che la non menzione nel certificato del casellario giudiziale di condanna a sola pena pecuniaria possa essere ordinata dal giudice quando non sia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6949 del 10 giugno 1998
«Il beneficio della non menzione della condanna di cui all'art. 175 c.p. è fondato sul principio dell'emenda, mediante cui si tende a favorire il processo di recupero morale e sociale; la sua concessione all'imputato non è necessariamente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 456 del 21 aprile 1994
«Nell'ipotesi in cui dopo una prima condanna, per la quale sia stata disposta la non menzione, ne venga inflitta altra per un delitto, commesso successivamente a quella precedente, il beneficio va revocato. (Nella specie la seconda pronuncia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45756 del 6 dicembre 2007
«Il beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale è diverso da quello della sospensione condizionale della pena perchè, mentre quest'ultima ha l'obiettivo di sottrarre alla punizione il colpevole che presenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7552 del 28 giugno 2000
«Considerato che l'art. 178 c.p. stabilisce che la riabilitazione, oltre alle pene accessorie, estingue ogni altro effetto penale della condanna, salvo che la legge disponga altrimenti, e poiché l'art. 175, primo comma, c.p., non introduce alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 624 del 18 gennaio 1991
«In sede di procedimento speciale per l'applicazione della pena su richiesta delle parti (artt. 444 e seguenti c.p.p.), oggetto di patteggiamento può essere il beneficio della sospensione condizionale della pena (art. 163 c.p.), alla cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6365 del 25 giugno 1985
«La limitazione della reiterazione del beneficio della non menzione, all'ipotesi di reato anteriormente commesso, ed il diverso trattamento rispetto alla sospensione condizionale della pena, che può essere reiterata per un fatto successivo, trova...»