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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7259 del 24 maggio 1990
«Il bene giuridico tutelato dall'art. 319 c.p. è costituito dai principi di buon andamento e imparzialità dell'amministrazione indicati nell'art. 97, comma primo, della Costituzione. La contrarietà ai doveri d'ufficio può riguardare la condotta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7379 del 29 maggio 1990
«È inammissibile il concorso delle due ipotesi di rapina, propria e impropria, le quali si comportano rispetto alla tutela dello stesso bene come mezzi diversi per un medesimo scopo. In conseguenza se si usa violenza o minaccia per sottrarre una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 76 del 10 gennaio 1990
«In tema di danneggiamento, l'aggravante speciale di cui all'art. 635 cpv. n. 1 del c.p. è configurabile quando la condotta minacciosa sia contestuale al fatto produttivo del danneggiamento, caratterizzandolo con maggiore pericolosità, senza che...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 82 del 11 gennaio 1990
«In tema di nesso di causalità, la colpa della vittima non può costituire causa unica e determinante dell'evento in una situazione di pericolo posta in essere dall'imputato; la causa sopravvenuta, infatti, può essere considerata causa esclusiva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8238 del 6 giugno 1990
«La circostanza attenuante comune prevista dall'art. 62, n. 6, seconda ipotesi, c.p. (elisione o attenuazione delle conseguenze del reato), è di natura soggettiva e trova fondamento nella minore capacità a delinquere del colpevole, il quale, per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10932 del 4 novembre 1991
«Integra il reato di furto aggravato ex artt. 624 e 61, n. 7, c.p., la sottrazione di acque pubbliche derivate da pozzi — escavati nei propri terreni senza preventiva autorizzazione ex art. 95, R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775 — e distribuite a terzi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11407 del 14 novembre 1991
«Il disposto del secondo comma dell'art. 630 c.p. trova applicazione tutte le volte in cui la morte non sia voluta né conosciuta dall'agente, ma sia comunque derivata dal sequestro e ciò perché l'ulteriore evento è pur sempre ricollegabile alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2033 del 13 febbraio 1991
«Ai fini della configurabilità del delitto di omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro è sufficiente che la condotta omissiva si concreti nella mancata collocazione di impianti, apparecchi e segnali destinati a prevenire disastri...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2266 del 30 luglio 1991
«Costituisce atto contrario ai doveri d'ufficio quello del dipendente di ospedale che avverta sollecitamente gli impresari delle pompe funebri del decesso imminente o già avvenuto dei ricoverati. (Nella specie, relativa a rigetto di ricorso avverso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2439 del 23 febbraio 1991
«In tema di appropriazione di denaro della P.A. mediante falso, la distinzione tra peculato e truffa non va ravvisata nella precedenza cronologica dell'appropriazione rispetto al falso o viceversa, ma nel modo in cui il pubblico ufficiale viene in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2671 del 26 febbraio 1991
«L'ordinanza con la quale il sindaco richiama al rispetto degli obblighi sulle vaccinazioni obbligatorie non configura il provvedimento dell'autorità la cui inosservanza è punita ai sensi dell'art. 650 c.p., perché l'illiceità della condotta in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3009 del 8 marzo 1991
«In assenza di una specifica definizione legislativa, il sigillo può essere costituito da qualsiasi segno esteriore e percettibile (bollo, timbro in ceralacca, strisce di carta, cartelli, fili di ferro e così via) che in modo anche simbolico, e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4055 del 16 gennaio 1991
«Ai fini della concessione della liberazione condizionale, il ravvedimento ha una valenza più ampia della buona condotta carceraria, richiesta nell'originaria formulazione della norma, sicché non può ritenersi sufficiente una indagine limitata alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4222 del 16 gennaio 1991
«Il requisito del «sicuro ravvedimento» richiesto dall'art. 176 c.p. per la concessione della liberazione condizionale non può essere confuso con una generica buona condotta tenuta all'interno o fuori del carcere ovvero con la partecipazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5839 del 30 maggio 1991
«La colpa punibile, ai sensi dell'art. 43 c.p., si estrinseca non solo nell'inosservanza di obblighi imposti da leggi, regolamenti, ordini o discipline, ma anche in un comportamento negligente, imprudente o imperito o, comunque, violatore di regole...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6203 del 6 giugno 1991
«Ai fini della configurabilità del delitto di associazione di tipo mafioso non è necessario che siano raggiunti effettivamente e concretamente uno o più degli scopi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice, né è necessario che la forza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7523 del 12 luglio 1991
«Affinché possa riconoscersi una imputabilità ridotta per vizio parziale di mente, ai sensi dell'art. 89 c.p., occorre che la capacità di intendere (intesa nel senso di una corretta rappresentazione del mondo esterno e degli effetti della propria...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10210 del 23 ottobre 1992
«Difetta la condotta del reato ipotizzato dall'art. 303 c.p. (pubblica istigazione e apologia) quando manchino i requisiti della pubblicità dell'azione e della concreta idoneità a suscitare consensi ed a provocare il pericolo di adesione al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10376 del 29 ottobre 1992
«Benché il giudice di merito nell'esercizio del suo potere discrezionale concernente la concessione o il diniego delle attenuanti generiche possa attingere a qualsiasi elemento di valutazione ancorché non esplicitamente contemplato nell'art. 133...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11947 del 15 dicembre 1992
«In tema di furto, quando l'avente diritto o persona da lui incaricata sorvegli le fasi dell'azione furtiva, sì da poterla interrompere in ogni momento, il delitto non è consumato neanche con l'occultamento della cosa sulla persona del colpevole....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1258 del 28 luglio 1992
«Per l'accertamento della sussistenza della continuazione non bisogna avere riguardo agli intenti perseguiti dall'autore delle diverse azioni delittuose, giacché l'identità del movente è insufficiente a rivelare la medesimezza del disegno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1342 del 17 settembre 1992
«Condizione essenziale per la concessione della liberazione condizionale disciplinata dall'art. 176 c.p. ovvero dell'art. 8 della L. n. 304 del 1982, concernente misure per la difesa dell'ordinamento costituzionale, è l'avere il condannato tenuto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1635 del 12 maggio 1992
«In tema di liberazione condizionale il fatto che risulti dimostrata la obiettiva impossibilità di adempimento delle obbligazioni civili derivanti dal reato, secondo quanto previsto dall'ultimo comma dell'art. 176 c.p., non esclude che la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2430 del 7 maggio 1992
«Ai fini dell'accoglimento della richiesta di liberazione condizionale non basta una normale buona condotta del condannato, perché l'art. 176 c.p. richiede un comportamento tale da far ritenere «sicuro» il suo ravvedimento e quindi un quadro che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2811 del 16 marzo 1992
«Ai fini della sussistenza del concorso di persone nel reato non occorre un previo concerto, potendo sorgere una volontà che accomuni la condotta dei partecipanti anche nel repentino svolgersi di un fatto improvviso, mentre, d'altro canto,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2850 del 16 marzo 1992
«Il reato di violenza privata non necessariamente è assorbito in quello di sequestro di persona, dal quale, invece, si può differenziare per la diversità della condotta tenuta dagli imputati con riferimento alla diversità dei beni tutelati dalle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 300 del 15 gennaio 1992
«Il crinale che separa le due autonome fattispecie criminose configurate nell'art. 659 c.p. è costituito dalla fonte, o tipo, del rumore prodotto, poiché, ove esso provenga dall'esercizio di una professione o mestiere rumoroso, ossia quando le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 509 del 3 marzo 1992
«Allorché l'obbligo al cui adempimento è subordinata la concessione della sospensione condizionale della pena inerisce alla cessazione, o non, della condotta antigiuridica che costituisce l'elemento materiale del reato di guisa che la sua...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6207 del 22 maggio 1992
«Il reato previsto dall'art. 650 c.p. si perfeziona con la scadenza dei termini previsti nel provvedimento dell'autorità amministrativa, ma si protrae per tutto il tempo della volontaria omissione, in quanto l'inosservanza dell'ordine pone in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8051 del 16 luglio 1992
«Non opera il principio di specialità di cui all'art. 15 della L. 24 novembre 1981, n. 689 nei rapporti tra la violazione amministrativa di cui all'art. 135 c.s. e il reato contravvenzionale di cui all'art. 650, nel caso in cui il conducente di un...»