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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1789 del 3 marzo 1999
«Per l'individuazione delle cause che a norma dell'art. 113 c.p.c. devono essere decise dal giudice di pace secondo equità, il valore della causa deve determinarsi applicando per analogia, le regole formulate nel codice per la determinazione del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11701 del 6 giugno 2005
«Nel caso in cui siano proposte al giudice di pace domanda principale di valore non eccedente i limiti (millecento euro) previsti per la decisione secondo equità e domanda riconvenzionale, connessa con quella principale a norma dell'art. 36 c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2966 del 7 febbraio 2013
«Ai fini della determinazione della regola di giudizio - di diritto o equitativa - da seguirsi dal giudice di pace ex art. 113, secondo comma, c.p.c., il valore della causa deve essere determinato ai sensi dell'art. 10, secondo comma, c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10626 del 26 giugno 2012
«Per stabilire se la causa decisa dal giudice di pace sia di valore inferiore o superiore a 1.100 euro (e, di conseguenza, se sia appellabile o ricorribile per cassazione), non si può tenere conto delle spese successive alla proposizione della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10238 del 18 aprile 2008
«Nel caso in cui dinanzi al giudice di pace, in una controversia soggetta a regola di decisione secondo equità, venga proposta una domanda riconvenzionale soggetta a regola di decisione secondo diritto e connessa alla domanda principale, il fatto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5655 del 15 giugno 1984
«La norma intesa come imperativo o come giudizio ipotetico è sempre un unicum che proviene dal legislatore, il quale, anche quando collega il precetto alla sanzione, pur se attraverso un rinvio ad altre norme, è investito al riguardo di una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10458 del 5 ottobre 1994
«Deve escludersi che l'errore del pubblico ufficiale circa le proprie facoltà di disposizione del pubblico denaro per fini diversi da quelli istituzionali possa assumere qualsivoglia efficacia scriminante perché, pur essendo la destinazione delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35694 del 3 ottobre 2011
«La scusabilità dell'ignoranza della legge penale, può essere invocata dall'operatore professionale di un determinato settore solo ove dimostri, da un lato, di aver fatto tutto il possibile per richiedere alle autorità competenti i chiarimenti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5447 del 12 maggio 1995
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, nella forma dell'omessa prestazione dei mezzi di sussistenza, non si può invocare l'errore di fatto, né l'ignoranza della legge penale sotto il profilo della sua inevitabilità, poiché...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2860 del 16 marzo 1992
«In tema di reati commessi all'estero e di rinnovamento del giudizio (artt. 7 e seguenti, 11 c.p.), la qualificazione delle fattispecie penali deve avvenire esclusivamente alla stregua della legge penale italiana, a nulla rilevando che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 739 del 4 febbraio 1981
«L'art. 16 c.p. regola i rapporti tra il codice penale e le altre leggi penali, le quali, limitandosi a prevedere, nella normalità dei casi, particolari figure di reati in corrispondenza di particolari e contingenti interessi da tutelare, in virtù...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5419 del 11 maggio 1995
«In tema di reato continuato, l'art. 81 c.p., mentre pone un duplice sbarramento al massimo di pena irrogabile (triplo della pena prevista per la violazione più grave) nonché, nel rispetto del principio del favor rei, il divieto di infliggere,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8605 del 5 settembre 1997
«In caso di omessa pronuncia su una delle domande introdotte in causa, la parte ha il diritto di denunciare l'omissione in sede di gravame, ovvero di coltivare la domanda in separato giudizio, posto che la rinuncia implicita alla pretesa,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5432 del 9 maggio 1992
«La mancata indicazione di durata della sospensione dell'esercizio della potestà genitoriale non ne comporta la nullità, data la sua predeterminazione legislativa in un periodo di tempo pari al doppio della pena inflitta, senza possibilità alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3957 del 26 luglio 1995
«Il condono previsto dal D.P.R. 16 dicembre 1986 n. 865 è applicabile anche alla pena accessoria della pubblicazione della condanna, prevista dall'art. 36 c.p. Quando tuttavia il giudice abbia negato la concessione del beneficio ritenendo che la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3362 del 5 dicembre 1996
«Ai sensi dell'art. 101 c.p. «reati della stessa indole» sono non soltanto quelli che violano una medesima disposizione di legge, ma anche quelli che, pur essendo previsti da testi normativi diversi, per la natura dei fatti che li costituiscono o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16038 del 18 dicembre 1978
«Quando la condanna comprende congiuntamente e la pena detentiva e la pena pecuniaria e comporta l'applicazione di una pena accessoria, per la determinazione della durata di questa si deve tenere conto, a norma dell'art. 37 c.p., anche della pena...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 988 del 14 gennaio 2003
«Il rapporto di causalità tra una condotta (commissiva ed omissiva) ed un determinato evento è configurabile non solo quando, secondo un giudizio di altra probabilità logica, l'evento stesso non avrebbe avuto luogo se il comportamento considerato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14180 del 21 aprile 2006
«In tema di infortuni sul lavoro, con riferimento all'esecuzione di opere pubbliche da parte del Comune, il Sindaco assume la posizione di committente cui è collegata la sua responsabilità in quanto portatore di una posizione di garanzia - che la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 19777 del 25 maggio 2005
«In tema di responsabilità del sanitario, con riferimento all'accertamento della sussistenza del nesso di causalità tra la condotta omissiva imputata al medico e la determinazione dell'evento lesivo, il giudice deve verificare la validità del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12781 del 7 dicembre 2000
«La individuazione della titolarità di una posizione di garanzia da parte di un medico nei confronti di un paziente non è subordinata alla presenza di rapporti giuridici con la struttura sanitaria ma all'effettivo esercizio dell'attività svolta,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9638 del 13 settembre 2000
«Gli operatori di una struttura sanitaria, medici e paramedici, sono tutti ex lege portatori di una posizione di garanzia, espressione dell'obbligo di solidarietà costituzionalmente imposto ex artt. 2 e 32 Cost., nei confronti dei pazienti, la cui...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 45705 del 10 dicembre 2008
«In tema di rapporto di causalità nel reato omissivo, qualora il verificarsi di un evento sia determinato dalla concatenazione successiva di più cause, il fatto che quella originaria, non addebitabile all'agente, sia rimasta ignota rileva solo se...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24030 del 26 maggio 2004
«Nei reati colposi omissivi impropri l'accertamento della colpa non può prescindere dalla individuazione della posizione di garanzia, cioè della norma che impone al soggetto, cui si imputa la colpa, di tenere quel comportamento positivo la cui...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7214 del 10 febbraio 2004
«Il comandante della nave, in qualità di rappresentante dell'armatore, è titolare, ai sensi dell'art. 409 c.n., di una posizione di garanzia che non è limitata alle sole operazioni strettamente connesse all'imbarco o allo sbarco sulla e dalla nave,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4981 del 6 febbraio 2004
«In quanto titolari di distinte posizioni di garanzia, rispondono del reato di omicidio colposo plurimo, per la morte dei pazienti avvenuta a causa del fuoco sviluppatosi all'interno della camera iperbarica in cui si trovavano per eseguire la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1484 del 21 gennaio 2004
«Il soggetto che abbia volontariamente assunto il compito di condurre a casa da scuola, con il proprio autoveicolo, un minore non ancora in grado di badare adeguatamente a se stesso deve ritenersi per ciò stesso investito - indipendentemente dalla...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37432 del 2 ottobre 2003
«In caso di incertezza nella determinazione del tempus commissi delicti il termine di decorrenza della prescrizione va computato nel modo che risulti più vantaggioso per l'imputato, posto che il principio in dubio pro reo trova applicazione anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14745 del 29 dicembre 1999
«In tema di bancarotta, mentre, dal punto di vista oggettivo, non è dubbio che l'amministratore di diritto risponde unitamente all'amministratore di fatto per non avere impedito l'evento che aveva l'obbligo giuridico di impedire, dal punto di vista...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3131 del 11 marzo 1998
«In tema di nesso causale nel reato omissivo improprio, poiché non può essere accertato un rapporto naturalistico di causazione tra la condotta (carente) e l'evento, il giudice, una volta accertato sulla base di criteri probabilistici che l'evento...»