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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4883 del 3 febbraio 2003
«L'art. 459, comma 3, c.p.p., infatti, prevedendo la restituzione degli atti al pubblico ministero, ha coerentemente sancito, a causa dell'inoperatività della richiesta di emissione di decreto penale, la legittimità della regressione alla fase...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 37503 del 7 novembre 2002
«La causa sopravvenuta di esclusione della punibilità prevista dall'art. 376 c.p. in favore di chi, avendo reso falsa testimonianza, l'abbia ritrattata, ha natura soggettiva e, come tale, non opera nei confronti dell'istigatore, concorrente nel...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4721 del 30 gennaio 2008
«Non è causa di nullità della sentenza nel giudizio d'appello l'omesso ritiro in camera di consiglio dei giudici per la decisione subito dopo la chiusura della discussione, essendo il principio dell'immediatezza della deliberazione, volto a...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34655 del 28 settembre 2005
«Ai fini della preclusione connessa al principio ne bis in idem, l'identità del fatto sussiste quando vi sia corrispondenza storico-naturalistica nella configurazione del reato, considerato in tutti i suoi elementi costitutivi (condotta, evento,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7557 del 26 giugno 1992
«La formula assolutoria «per non avere commesso il fatto» deve essere usata quando manchi, sul piano puramente materiale, ogni rapporto tra l'attività dell'imputato e l'evento dannoso, mentre quella, più ampiamente liberatoria, «perché il fatto non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2151 del 23 febbraio 2000
«Essa dunque non può essere fatta meccanicamente conseguire, quale inevitabile effetto della causa estintiva, la cui applicazione nulla sta a significare, né in ordine alla sussistenza del fatto, né in ordine alla colpevolezza dell'imputato....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9266 del 26 agosto 1994
«Ai fini della pronuncia di condanna generica al risarcimento dei danni in favore della parte civile non è necessario che il danneggiato provi la effettiva sussistenza dei danni ed il nesso di causalità tra questi e l'azione dell'autore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1378 del 7 aprile 1995
«In tema di concessione della riabilitazione, quando il reato in relazione al quale essa viene richiesta è estinto per amnistia, il termine quinquennale previsto dall'art. 179 c.p. assume rilevanza dalla emissione del provvedimento giudiziale di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3621 del 2 dicembre 1997
«Ai fini della sussistenza del reato di concussione, non costituisce costrizione l'emanazione di una circolare interpretativa di una legge, quando si tratti di uno strumento legittimo destinato a disciplinare l'attività degli uffici cui è...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4675 del 6 febbraio 2007
«...prolungato, che pure producano quella compromissione delle caratteristiche di sicurezza, di tutela della salute e di altri valori della persona e della collettività che consentono di affermare l'esistenza di una lesione della pubblica incolumità.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1381 del 17 maggio 1995
«Gli indizi, che sono le prove indirette del fatto, inseriti in una serie causale costituiscono anelli di una catena di rapporti naturali costantemente uniformi e di comportamenti umani che secondo l'id quod plerumque accidit conducono ad un...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5466 del 11 febbraio 2004
«Nel procedimento che si svolge dinanzi alla Corte di cassazione in camera di consiglio nelle forme previste dagli artt. 610 e 611 c.p.p., quando il ricorso dell'imputato viene dichiarato, per qualsiasi causa, inammissibile, ne va disposta la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3702 del 19 gennaio 1999
«In tema di estradizione per l'estero, il divieto di pronuncia favorevole che l'art. 705, comma 2, lett. c), c.p.p. stabilisce per i casi in cui vi sia motivo di ritenere che l'estradando verrà sottoposto ad atti persecutori o discriminatori ovvero...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1064 del 18 gennaio 2011
«Le cause relative a rapporti tra proprietari o detentori di immobili adibiti a civile abitazione in materia di immissioni, che l'art. 7, terzo comma, n. 3, c.p.c. affida alla competenza per materia del giudice di pace, sono quelle che in cui al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6214 del 23 maggio 1992
«L'art. 10, secondo comma, c.p.c., secondo cui ai fini della determinazione del valore della causa per stabilire la relativa competenza le domande proposte nel medesimo processo contro la medesima persona si sommano tra loro, va inteso nel senso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2847 del 29 aprile 1980
«.... Ne consegue che, per la determinazione del valore della causa, deve tenersi conto solo della somma richiesta a titolo di capitale, non essendo computabili a tal fine gli interessi successivi alla notificazione dell'atto introduttivo del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3826 del 22 agosto 1977
«Ai fini della determinazione del valore della causa, la controversia di divorzio deve essere considerata di valore indeterminabile, non essendo il suo oggetto suscettibile di valutazione economica precisa secondo le previsioni del codice di rito;...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16318 del 26 luglio 2011
«In una causa nella quale l'attore indica con precisione l'ammontare del suo credito e chiede che quell'ammontare gli sia attribuito dal giudice, la formula che nel gergo forense si suole aggiungere "o quell'altra maggiore o minore somma che...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2686 del 7 febbraio 2007
«La giurisdizione del giudice ordinario, peraltro, non attrae la domanda proposta dal soggetto passivo mediante la chiamata in causa dell'Amministrazione finanziaria, in quanto la stessa introduce una controversia relativa al rapporto d'imposta,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25470 del 6 dicembre 2007
«Ne consegue che i soggetti indicati nella citata pronunzia costituzionale, ove vittime di un sinistro stradale per fatto di un loro congiunto, risultano aver riportato un danno causato dalla circolazione di veicolo non coperto di assicurazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20747 del 26 ottobre 2004
«L'assicuratore sociale il quale abbia indennizzato il danno subito dall'assicurato e causato dall'altrui illecito, non può surrogarsi al diritto del danneggiato per quei danni alla persona che non siano coperti dall'assicurazione sociale come il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10301 del 5 maggio 2009
«L'istituto del Fondo di garanzia per le vittime della strada, previsto dall'art. 19 della legge 24 dicembre 1969, n. 990, e la relativa disciplina di risarcimento di cui all'art. 21 della medesima legge, pur essendo dettati da motivi di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18401 del 19 agosto 2009
«Nel sistema della legge sull'assicurazione obbligatoria della responsabilità civile da circolazione di veicoli, in caso di sinistro causato da veicolo non coperto da assicurazione non vi è solidarietà passiva tra il Fondo di garanzia per le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2596 del 7 febbraio 2006
«Infatti: il comma 7 dell'art. 78 D.L.vo 175 del 1995 rinvia alle disposizioni del D.L. 23 dicembre 1976, n. 857 (conv. in legge 26 febbraio 1977, n. 39), il cui art. 8, comma secondo, prevede che il risarcimento dei danni (causati, fino alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7863 del 4 agosto 1990
«La domanda del venditore per il pagamento del prezzo e quella del compratore per la riduzione del prezzo per vizi della merce e la compensazione del prezzo stesso con il credito per il richiesto risarcimento del danno, pur essendo connesse, non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12899 del 12 luglio 2004
«In tema di competenza ed ai fini della trattazione unitaria delle cause ai sensi dell'art. 32 c.p.c. con conseguente superamento degli ordinari criteri di competenza territoriale altrimenti operanti per la causa di garanzia, la sussistenza di due...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3548 del 15 aprile 1994
«La proposizione di un'azione di mero accertamento non comporta esclusione dell'esercizio, in via riconvenzionale, di azioni che non siano della medesima natura, atteso che condizione unica di ammissibilità della domanda riconvenzionale, proposta...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 5965 del 12 marzo 2009
«In tema di giurisdizione nei confronti dello straniero, in caso di chiamata in giudizio, da parte del convenuto nella causa principale, di un soggetto di diritto straniero, dal quale egli pretenda di essere manlevato, al fine di affermare o negare...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 25875 del 27 ottobre 2008
«Con riferimento all'azione di rendiconto nei confronti di più professionisti di cui il de cuius si sia avvalso per la gestione del proprio patrimonio, proposta contestualmente a quella di petizione di eredità nei confronti del coerede, la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 15323 del 25 giugno 2010
«Ai fini del riparto della giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo rileva non tanto la prospettazione compiuta dalle parti, quanto il "petitum" sostanziale, che va identificato soprattutto in funzione della "causa petendi",...»